Addio all'agevolazione resto al Sud. Dal 15 ottobre chiude il portale di domanda. Lascerà il posto alla nuova versione 2.0 in partenza nella stessa data

Dal 15 ottobre chiuderà definitivamente lo sportello della misura Resto al Sud.
A partire dalla stessa data di potrà fare domanda per la nuova versione dell’agevolazione, Resto al Sud 2.0, che riconosce voucher e contributi a fondo perduto ai giovani imprenditori che avviano una nuova attività nelle regioni del Mezzogiorno.
Ad annunciarlo l’avviso del Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Vediamo cosa succede a chi ha già inviato la domanda per la vecchia agevolazione e come funzionerà la nuova.
Partite IVA, stop a Resto al Sud: dal 15 ottobre lascia il posto alla versione 2.0
Resto al Sud, la misura introdotta nel 2017 a sostegno della nascita e dello sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero-professionali nel Mezzogiorno arriva al capolinea.
A comunicarlo è stato il Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud che, con la circolare n. 37/2025 pubblicata in Gazzetta Ufficiale, ha disposto la chiusura dello sportello.
A partire dal 15 ottobre, infatti, non sarà più possibile presentare la domanda per l’ammissione ai benefici, per effetto della chiusura del relativo sportello agevolativo.
Cosa succede a chi ha fatto domanda per l’agevolazione a ridosso della chiusura?
Come indicato nella circolare, i richiedenti, compresi quelli che presentano domanda nelle more della chiusura dello sportello, hanno diritto alle agevolazioni esclusivamente nei limiti delle risorse ancora disponibili, tenuto conto delle percentuali di riparto per i contributi previste dalla delibera CIPE n. 74/2017.
La vecchia agevolazione viene, dunque, meno per lasciare spazio alla nuova versione. Il decreto Coesione (n. 60/2024), ricordiamo infatti, ha previsto nuovi incentivi all’autoimpiego dedicati in particolare ai giovani: Resto al Sud 2.0 e Autoimpiego Centro-Nord, che a più di un anno dall’introduzione sono ora pronti a partire.
A partire dalla stessa data (dal 15 ottobre 2025), i giovani imprenditori e professionisti potranno inviare la domanda per ottenere le nuove agevolazioni.
Resto al Sud 2.0, domande dal 15 ottobre: come funziona e requisiti
A partire dal 15 ottobre sarà, dunque, operativa la piattaforma che il Ministero del Lavoro gestisce insieme a Invitalia per la gestione dei nuovi incentivi all’autoimpiego.
La nuova versione 2.0 di Resto al Sud presenta alcune importanti differenze rispetto alla vecchia misura, a partire dal fatto che è riservata ai giovani imprenditori e professionisti con meno di 35 anni d’età.
Inoltre, per poter ottenere gli incentivi, i giovani devono rispettare anche uno dei seguenti requisiti:
- si trovano in condizione di marginalità, di vulnerabilità sociale e di discriminazione, come definite dal Piano nazionale Giovani, donne e lavoro 2021 - 2027;
- sono inoccupati, inattivi e disoccupati;
- sono disoccupati destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Programma GOL).
L’agevolazione mira a sostenere l’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero professionali con sede operativa in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
“Resto al Sud 2.0” riconosce voucher e contributi a fondo perduto, in particolare:
- un voucher di avvio del valore massimo di 40.000 euro, che può essere utilizzato per l’acquisto di beni, strumenti e servizi utili all’avvio delle attività. Il massimale sale a 50.000 euro per l’acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico.
- un contributo a fondo perduto per programmi di spesa per l’avvio delle attività non superiori a 120.000 euro. Il contributo copre fino al 75 per cento delle spese.
- un contributo a fondo perduto per programmi di spesa per l’avvio delle attività dal valore compreso tra i 120.000 e i 200.000 euro. Il contributo copre fino al 70 per cento delle spese.
Istruzioni e modalità di trasmissione saranno indicati in un apposito decreto direttoriale di prossima emanazione.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Partite IVA, stop a Resto al Sud: dal 15 ottobre lascia il posto alla versione 2.0