Ravvedimento scontrini elettronici, Giorgetti: “evitare la pena di morte per migliaia di esercizi commerciali”

Tommaso Gavi - Imposte

Il Ministro dell'Economia Giorgetti al question time alla Camera di oggi, 27 settembre 2023 sul ravvedimento operoso per le violazioni degli obblighi di certificazione di corrispettivi: non è un atto di clemenza ma di ragionevolezza

Ravvedimento scontrini elettronici, Giorgetti: “evitare la pena di morte per migliaia di esercizi commerciali”

“Evitare la pena di morte per migliaia di esercizi commerciali” così il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, definisce l’obiettivo della misura del decreto Energia in tema di violazioni agli obblighi relativi allo scontrino elettronico.

Il decreto permette di utilizzare il ravvedimento operoso ordinario anche in caso di violazioni già constatate non oltre la data del 31 ottobre, relative al periodo dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023.

Nel corso del question time alla Camera dei deputati di oggi, 27 settembre 2023, il Ministro dell’Economia sottolinea che “Non è un atto di clemenza ma di ragionevolezza.”

Ravvedimento scontrini elettronici, Giorgetti: “evitare la pena di morte per migliaia di esercizi commerciali”

Chiamato a rispondere sulla misura inserita nel decreto Energia e più in generale sulle misure di “clemenza fiscale” adottate dal Governo a partire dal suo insediamento, un anno fa, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti richiama l’intervento adottato dall’Esecutivo:

“L’unico provvedimento che abbiamo assunto, quello nel decreto Energia appena approvato dal Consiglio dei Ministri, detta norme che consentono di esercitare esclusivamente il ravvedimento operoso per la violazione di alcuni obblighi in materia di certificazione di corrispettivi, commessi tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023, regolarizzando entro la fine dell’anno la posizione con il pagamento delle sanzioni previste dalla legge.”

Di fronte alla possibilità per commercianti e lavoratori autonomi titolari di partita IVA, che hanno commesso una o più violazioni agli obblighi relativi alla certificazione dei corrispettivi, di regolarizzare la situazione con un pagamento entro il 15 dicembre 2023 delle maggiori imposte dovute, degli interessi e un diciottesimo delle multe previste (con una soglia minima di 2.000 euro), il Ministro dichiara:

“Si ribadisce che la norma permette di consentire ai contribuenti di avvalersi di un istituto già esistente e attualmente in vigore con la possibilità, previo pagamento delle somme dovute, di evitare la pena di morte per migliaia di esercizi commerciali. Non è un atto di clemenza ma di ragionevolezza.”

Per citare la celebre battuta nel film “Palombella Rossa”, diretto e interpretato da Nanni Moretti: “le parole sono importanti!”.

L’espressione utilizzata dal Ministro dell’Economia è, nella migliore delle ipotesi, esagerata. Nella peggiore, fuori luogo.

Quale sarebbe il nesso tra la pena capitale, peraltro superata da moltissimo tempo dal sistema di giustizia italiana, e la situazione di chi ha violato alcuni obblighi previsti dalla legge?

Le difficoltà per commercianti, partite IVA e imprese sono sotto gli occhi di tutti. Alcune delle risposte a tali difficoltà sono responsabilità dell’Esecutivo. A prescindere dai giudizi sull’operato di un Governo, la modalità comunicativa dei rappresentanti delle istituzioni è importante.

Come spiegato dal Ministro Giorgetti, la misura si inserisce nel più ampio progetto di modifica del sistema tributario. Giorgetti ha inoltre ribadito che:

“l’attuazione della riforma delineata dalla legge delega per la riforma fiscale, approvata di recente dal Parlamento, realizzerà sia un sistema fiscale più equo sia un sistema nazionale di riscossione più efficiente ed efficace.”

L’iter della riforma è all’inizio. Per la completa attuazione si dovrà attendere ancora circa 2 anni. Un periodo in cui la comunicazione istituzionale continuerà ad essere fondamentale.

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