Confermata la flat tax per dipendenti e pensionati fino a 35.000 euro di reddito. Le novità della Legge di Bilancio 2026 per accedere e restare nel regime forfettario

Flat tax per dipendenti e pensionati a regole invariate nel 2026: è confermato il limite di reddito più alto per l’accesso a la permanenza nel regime forfettario.
Ad annunciare la novità è il comunicato stampa pubblicato dopo l’ok al Disegno di Legge di Bilancio 2026. La soglia resterà pari a 35.000 euro, così come previsto dalla scorsa Manovra. Sfuma al momento l’ipotesi di portare a 100.000 euro la soglia per l’applicazione della flat tax del 15 per cento.
Flat tax per dipendenti e pensionati fino a 35.000 euro di reddito anche nel 2026
Nel comunicato stampa diramato a margine del Consiglio dei Ministri del 17 ottobre, la conferma del limite di reddito per l’accesso al forfettario da parte di dipendenti e pensionati è inclusa tra le misure fiscali a sostegno del reddito.
Nella Legge di Bilancio 2026, si legge, sarà quindi confermata la flat tax al 15 per cento per i redditi da lavoro dipendente o da pensione fino a 35.000 euro. Una riproposizione della norma, transitoria, in vigore dal 1° gennaio dell’anno in corso finalizzata a consentire un accesso più ampio alla tassazione agevolata per le partite IVA.
A regime il limite è pari a 30.000 euro, e non è chiaro se la soglia di 35.000 euro prevista attualmente e nel 2026 sarà fissata in via strutturale o meno.
In attesa di dettagli, per i quali è fondamentale attendere in primis il testo del DdL di Bilancio e poi la sua approvazione definitiva entro la fine dell’anno, è bene specificare che la norma inciderà non solo sui nuovi accessi al forfettario ma anche sulle verifiche per la permanenza.
Potrà continuare ad applicare la flat tax del 15 per cento il titolare di partita IVA in regime forfettario che, nel 2025, ha percepito redditi da lavoro dipendente e assimilati (ad esempio pensioni) entro la soglia di 35.000 euro. Superato questo limite si passerà al regime ordinario.
Forfettario a 100.000 euro? Nessuna novità per ora in Legge di Bilancio 2026
Un’estensione del forfettario per le partite IVA con redditi da lavoro o pensione che non si affianca, almeno al momento, all’ipotesi di un rialzo del tetto massimo di ricavi e compensi.
L’idea di portare la soglia a 100.000 euro, rispetto agli 85.000 euro previsti ad oggi, non trova spazio nella Manovra 2026. A caldeggiare un nuovo intervento sulla tassazione flat per gli autonomi è da tempo la Lega, ma il nuovo quadro normativo comunitario complica il percorso.
Dal 1° gennaio 2025 è divenuto operativo il nuovo regime transfrontaliero di franchigia, che consente a tutti gli Stati membri di prevedere nella propria legislazione un regime forfettario fino a 85.000 euro per le cessioni di beni e prestazioni di servizi interne, soglia che sale a 100.000 euro per le operazioni intra-UE.
In parallelo è venuta meno la possibilità per i singoli Stati di richiedere una deroga ai limiti comunitari, via che fino al 2024 ha permesso di alzare l’asticella del limite massimo per l’accesso al regime forfettario e quindi per l’applicazione della franchigia IVA.
Un cambio normativo che rappresenta ad oggi un blocco rilevante ad ogni richiesta di estensione della flat tax per le partita IVA oltre gli 85.000 euro base. Non vi sono state dichiarazioni in merito nel corso della conferenza stampa di presentazione della Legge di Bilancio 2026, e al momento il tema resta fuori dai radar.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Flat tax per dipendenti e pensionati, limite di reddito più alto anche nel 2026