Proroga imposte, professionisti contro il possibile DPCM del Governo

La proroga della doppia scadenza del 20 agosto per le imposte sui redditi 2018 sarebbe dannosa: contrari ad un possibile DPCM del Governo i professionisti e AssoSoftware, che parla di “intervento inutile”.

Proroga imposte, professionisti contro il possibile DPCM del Governo

Una proroga inutile e dannosa: è questa l’opinione di molti professionisti in merito alla possibile modifica del calendario dei versamenti delle imposte sui redditi 2018.

Sorvegliata speciale è la doppia scadenza del 20 agosto, data entro la quale i titolari di partita IVA dovranno versare la prima e la seconda rata del saldo e dell’acconto delle imposte sulla dichiarazione dei redditi.

Diverse voci autorevoli hanno parlato dell’imminente pubblicazione di un DPCM del Governo, con il quale si punta a rinviare una delle due rate in scadenza. Una proroga che, tuttavia, non trova consenso: tra i contrari ad una modifica del calendario dei versamenti c’è AssoSoftware. Si rischia “confusione e irritazione”.

Proroga imposte redditi 2018, professionisti contro il possibile DPCM del Governo

C’è particolare attesa per il prossimo Consiglio dei Ministri che, così come contenuto nella Risoluzione n. 41/2018, potrebbe approvare il DPCM sulla proroga della doppia scadenza del 20 agosto.

Si tratta del termine entro il quale i contribuenti titolari di partita IVA che hanno optato per la rateizzazione delle imposte sui redditi dovranno versare la prima e la seconda rata del saldo annuale dell’IVA, il saldo e il primo acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP.

A pochi giorni dalla scadenza e in piena pausa estiva, con la maggior parte degli studi professionali che dopo l’intenso anno fiscale sono chiusi per ferie, si rischia un vero e proprio stravolgimento del calendario dei versamenti.

Proprio per questo, la proroga delle imposte e il rinvio della scadenza del 20 agosto 2018 è vista con preoccupazione e perplessità dai professionisti e, tra questi, anche AssoSoftware, l’associazione delle case produttrici di software, che si è espressa in merito con un comunicato stampa pubblicato il 10 agosto 2018.

Assosoftware: pericoloso prorogare la scadenza del 20 agosto 2018

Un decreto di proroga della doppia scadenza del 20 agosto 2018 sarebbe ad oggi inutile e dannoso. È questo il parere di Assosoftware:

Leggiamo in questi giorni nella stampa specializzata di un possibile Dpcm che andrebbe a modificare il calendario dei versamenti rateali delle dichiarazioni dei redditi evitando la doppia rata in agosto. Premesso che poteva essere una misura giusta e condivisibile se effettuata qualche mese fa (AssoSoftware aveva sollevato il problema il 6 marzo, vedi http://www.quotidianofisco.ilsole24ore.com/art/dichiarazioni-e-adempimenti/2018-03-05/versamenti-redditi-2018-la-doppia-rata-20-agosto-124221.php?uuid=AEYtcPBE), ora rischia di mettere tutti in difficoltà e di fatto senza alcun beneficio.”

L’associazione delle case produttrici dei software utilizzati negli studi professionali era stata tra le prime a sottolineare le criticità della doppia scadenza del 20 agosto per il versamento a rate di Irpef, Ires, Irap e di tutte le imposte sui redditi 2018.

Tuttavia, un decreto di proroga pubblicato a meno di dieci giorni dalla scadenza sarebbe un errore:

una modifica a pochi giorni dalla scadenza effettuata nel periodo delle ferie renderebbe impossibile per le software house intervenire nei programmi che generano i versamenti e conseguentemente per aziende e consulenti applicarla, creando solo confusione e irritazione. Come AssoSoftware siamo sempre disponibili ad accogliere interventi migliorativi a vantaggio dei contribuenti purché siano fattibili dal punto di vista tecnico ed operativamente applicabili.

Dello stesso parere sono la stragrande maggioranza di professionisti che, durante uno dei pochi periodi di pausa dagli adempimenti fiscali (previsto per le scadenze fissate tra il 1° e il 20 agosto), rischiano di dover tornare a lavoro per riprogrammare il calendario dei versamenti rateali delle imposte dovute per il 2018.

Scadenza versamento imposte 2018: il calendario per i titolari di partita IVA

In conclusione e nell’attesa di ulteriori novità sull’annunciato decreto di proroga, ricordiamo quelle che sono le scadenze previste per il versamento delle imposte sui redditi 2018.

Ai contribuenti titolari di partita IVA è concesso di effettuare il pagamento della prima rata entro il 2 luglio 2018 ovvero entro il 20 agosto 2018 maggiorando l’importo dovuto dello 0,40 per cento a titolo d’interesse corrispettivo.

Per le rate successive si applicano gli interessi indicati nelle seguenti tabella:

  • Rateizzazione imposte 2018 contribuenti titolari di partita IVA:
RATA VERSAMENTO INTERESSI % VERSAMENTO (*) INTERESSI %
2 luglio 20 agosto
16 luglio 0,16 20 agosto 0,00
20 agosto 0,49 17 settembre 0,33
17 settembre 0,82 16 ottobre 0,66
16 ottobre 1,15 16 novembre 0,99
16 novembre 1,48

(*) In questo caso l’importo da rateizzare deve essere preventivamente maggiorato dello 0,40 per cento

Come evidenziato nella tabella sopra riportata, il problema della doppia rata riguarda quindi coloro che hanno beneficiato del rinvio della prima scadenza, fissata in via ordinaria al 2 luglio.

Il problema è sottolineato nella risoluzione n. 41 approvata dalla Commissione Finanze il 31 luglio 2018.

In sostanza, per il 2018, poiché il termine di versamento della prima rata, 30 giugno, cadeva di sabato - e tale scadenza è stata automaticamente prorogata al 2 luglio - il termine per fruire della rateizzazione con la maggiorazione dello 0,40 per cento con scadenza 1° agosto è ulteriormente prorogato per effetto del differimento dei termini estivi al 20 agosto, così come il termine di pagamento della seconda rata, inizialmente previsto per il 16 agosto.

È per questo sovrapporsi di eventi che è stato apertamente richiesto al Governo di rideterminare il piano di rateizzazione per i versamenti delle imposte 2018, in modo da evitare che la prima e la seconda rata abbiamo la stessa scadenza, fermo restando il termine del 16 novembre per il versamento dell’ultima rata.

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