Pensioni 2021, ISTAT: il tasso annuo di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi

Tommaso Gavi - Pensioni

Pensioni 2021, il tasso annuo di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi è negativo: -0,000215. Lo rende noto il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali nella notizia dell'11 ottobre. Per il meccanismo di salvaguardia il valore viene riportato a 1.

Pensioni 2021, ISTAT: il tasso annuo di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi

Pensioni 2021, il tasso annuo di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi torna a essere negativo.

La nota dell’ISTAT, richiamata dalla notizia del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dell’11 ottobre 2021, fa sapere che per l’anno corrente il tasso è -0,000215.

In base a quanto previsto dall’articolo 5 comma 1 del DL numero 65 del 2015, scatta la clausola di salvaguardia che fa salire il valore all’unità.

Lo scarto rispetto al valore 1 dovrà essere recuperato sulle successive rivalutazioni.

Pensioni 2021, dall’ISTAT arriva il tasso annuo di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi

Per le pensioni 2021 è stato reso noto il tasso annuo di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi.

A renderlo noto è la notizia del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali dell’11 ottobre 2021.

Il Ministero dà conto della comunicazione dell’ISTAT, secondo quanto previsto dall’articolo 1, comma 9, della Legge numero 335 del 8 agosto 1995.

Come indicato dalla nota ISTAT il tasso medio annuo composto di variazione del prodotto interno lordo nominale, nei cinque anni precedenti il 2021, risulta pari a -0,000215.

Di conseguenza il coefficiente di rivalutazione è pari a 0,999785.

Per la seconda volta scatta la clausola di salvaguardia che, in presenza di tasso negativo, riporta lo stesso all’unità.

Non ci sarà dunque alcuna rivalutazione del montante contributivo per chi andrà in pensione il prossimo anno.

Il valore che corrisponde all’unità deve essere utilizzato per la rivalutazione dei montanti contributivi delle pensioni a partire dal 1° gennaio 2022.

Pensioni 2021, decisivo il PIL del 2020

Il tasso annuo di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi delle pensioni 2021 è negativo dal momento che il prodotto interno lordo del 2020 ha subito una forte riduzione.

Tale tasso, infatti, prende in considerazione il PIL dei 5 anni precedenti al 2021.

Tuttavia, nonostante il valore sia negativo, viene riportato all’unità.

Scatta infatti il meccanismo di salvaguardia dell’articolo 5, comma 1 del DL numero 65 del 2015.

Nel caso di tasso negativo verrà quindi attribuito il valore 1 e la mancata svalutazione dovrà essere recuperata sulla prima rivalutazione positiva utile.

Resterà dunque invariata, ma dovrà essere recuperata, la parte contributiva di tutte le pensioni che vengono erogate dalla previdenza pubblica obbligatoria, ovvero dall’INPS.

Il tasso sarà necessario per il calcolo della quota contributiva di tutte le pensioni di vecchiaia, di anzianità e d’invalidità che saranno erogate a partire dal 1° gennaio 2022.

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