Pace fiscale, torna il saldo e stralcio delle cartelle in base all’ISEE. Ecco le ultime notizie

Pace fiscale ultime notizie: il condono delle cartelle cambia ancora dopo il Consiglio dei Ministri del 20 ottobre 2018. Tra le novità torna il saldo e stralcio della quota capitale dei debiti che sarà calcolato in base al modello ISEE.

Pace fiscale, torna il saldo e stralcio delle cartelle in base all'ISEE. Ecco le ultime notizie

Pace fiscale, cambia ancora il condono delle cartelle.

Tra le novità emerse dalle ultime notizie pubblicate a margine del Consiglio dei Ministri del 20 ottobre 2018 pare che sarà ripristinato il progetto iniziale della sanatoria prevista dal Contratto di Governo.

Tornerà, in sede di conversione del DL fiscale 2019, il saldo e stralcio delle cartelle per i soggetti in difficoltà economica e a determinare quanto bisognerà pagare per fare pace con il fisco sarà il valore dell’ISEE.

Saranno tre le aliquote della pace fiscale, che secondo le ultime novità andrà ben oltre lo stralcio di sanzioni e interessi ma consentirà di condonare anche parte della quota capitale delle imposte dovute, con il pagamento del 6%, del 10% o del 25% della cartella in base alla situazione economica del contribuente.

Non solo dichiarazione integrativa. Durante il CdM pacificatore del 20 ottobre 2018 Lega e M5S hanno concordato alcune delle modifiche e novità che saranno introdotte nel corso dell’iter di conversione del testo del DL fiscale 2019, del quale ad oggi manca ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Pace fiscale, ultime notizie: torna il condono delle cartelle con saldo e stralcio in base all’ISEE

Le novità sulla pace fiscale emerse dopo il CdM del 20 ottobre 2018 non riguardano soltanto le modifiche all’articolo 9 del DL fiscale 2019, quello relativo alla dichiarazione integrativa speciale.

Quello che il Governo ha concordato è di modificare ancora il DL sulla pace fiscale in sede di conversione e, così come si legge nel testo del comunicato stampa pubblicato da Palazzo Chigi,

è emersa la volontà politica di procedere, in sede di conversione del decreto-legge, alla presentazione di ulteriori norme relative alla cosiddetta “pace fiscale” in presenza di situazioni economiche di particolare difficoltà.

Secondo le ultime notizie, l’accordo politico raggiunto sulla pace fiscale prevede il ripristino del condono delle cartelle così come inizialmente formulato all’interno del Contratto di Governo tra Lega e M5S. Una super-rottamazione delle cartelle che consentirà di scontare non solo sanzioni e interessi ma anche una parte della quota capitale del debito.

Ai contribuenti in condizione di difficoltà economica verrà concesso di pagare soltanto una percentuale delle imposte dovute sulle cartelle notificate dall’ex Equitalia. Saranno tre le aliquote: 6%, 10% e 25%.

Il calcolo di quanto bisognerà pagare sarà effettuato in base al valore del modello ISEE del contribuente e secondo le ultime notizie il saldo e stralcio della pace fiscale sarà così determinato:

  • pace fiscale al 6% in caso di ISEE sotto i 15.000 euro;
  • pace fiscale al 10% in caso di ISEE compreso tra i 15.000 e i 22.000 euro;
  • pace fiscale al 25% in caso di ISEE compreso tra i 22.000 e i 30.000 euro.

Il pagamento degli importi potrà essere effettuato anche a rate, fino ad un massimo di dieci. Meno tempo rispetto ai contribuenti ammessi alla rottamazione ter delle cartelle, che potranno pagare in dieci rate spalmate in cinque anni.

Pace fiscale novità: cosa cambia con il nuovo decreto

La pace fiscale con dichiarazione integrativa speciale al 20% non riguarderà i capitali detenuti all’estero. Nel testo del decreto fiscale rivisitato dal Governo il 20 ottobre 2018 viene inoltre cancellato lo scudo penale per gli evasori.

L’articolo 9 del decreto fiscale sarà quindi riscritto anche se ancora non è chiaro quale sarà il limite effettivo per la presentazione della dichiarazione integrativa.

Secondo Conte e Di Maio il limite in oggetto è da considerarsi pari a 100.000 euro di imponibile per ciascun anno, comprensivo di tutte le imposte.

Tuttavia, nella bozza circolata in questi giorni tale limite risultava essere di 100.000 euro all’anno per singola imposta, per un totale di cinque imposte quindi con un limite cumulato di 500.000 euro e con un periodo di ravvedimento speciale consentito di cinque anni (quindi con un potenziale limite cumulato per imposta e per anni pari a 2,5 milioni di euro).

Proprio per sciogliere questi ultimi dubbi è particolarmente attesa la pubblicazione del testo definitivo del DL fiscale in Gazzetta Ufficiale e, a fronte delle ultime notizie, sono attese ancora importanti novità in sede di conversione in legge del provvedimento.

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