Niente proroga per la fattura elettronica e nessun condono: video intervista a Giovanni Currò (M5S)

Intervista all'Onorevole Giovanni Currò (M5S), deputato e membro della commissione finanze della Camera, in materia di fattura elettronica obbligatoria dal 2019, flat tax e pace fiscale

Oggi Informazione Fiscale ha intervistato l’Onorevole Giovanni Currò, deputato del M5S e membro della Commissione Finanze della Camera, in materia di fattura elettronica obbligatoria, flat tax e pace fiscale.

L’Onorevole Currò ha gentilmente accettato il nostro invito, accettando di chiarire insieme a noi le diverse questioni fiscali oggetto di ampio dibattito in questi intensi giorni autunnali che precedono la presentazione del collegato fiscale e della Legge di Bilancio.

Proroga della fattura elettronica obbligatoria dal 2019, flat tax (con l’estensione del regime forfettario attuale) e pace fiscale sono stati i temi al centro dell’intervista di oggi.

Fattura elettronica: nessuna proroga in vista. Prepariamoci tutti insieme per arrivare preparati all’evento

Fattura elettronica: al momento abbiamo fondamentalmente due posizioni in campo: da un lato quella di coloro che vedono nella fattura elettronica uno straordinario mezzo di evoluzione del sistema fiscale (e imprenditoriale); dall’altro lato vi sono, invece, coloro che ritengono la fatturazione elettronica come un ulteriore adempimento inutile e costoso per imprese e professionisti. In mezzo a questi due estremi possiamo provare ad immaginare un compromesso soddisfacente per tutte le parti interessate? Lei come valuta, per esempio, il periodo di transizione proposto recentemente dal CNDCEC?

Innanzitutto dobbiamo premettere che parliamo di uno strumento introdotto nel 2015 che è stata rinviata fino ai giorni nostri; oggi ci troviamo in una fase di definizione dei software.

Siamo già intervenuti con una proroga dell’entrata in vigore della fattura elettronica per il settore dei carburanti, avendo rilevato molte difficoltà nelle strutture informatiche attraverso le quali si sarebbe dovuto gestire questo adempimento.

Abbiamo effettivamente individuato delle difficoltà per le pmi, ma per questa categoria di contribuenti stiamo per introdurre la flat tax, intesa come estensione dell’attuale regime forfettario fino a 65.000 euro di ricavi e questo escluderà dall’obbligo una molteplicità di contribuenti.

In Italia siamo stati abituati sin troppe volte a proroghe e rinvii; in questo caso non parliamo di una novità, perché già con i rapporti con la Pubblica Amministrazione è così. Noi abbiamo ascoltato le categoria professionali, tanto che nel nostro provvedimento semplificazioni, che prevede la riduzione delle sanzioni per coloro che commetteranno errori o tarderanno nell’invio telematico.

Ci saranno comunque ancora tre mesi da qui all’entrata in vigore del nuovo strumento: io li impiegherei per la formazione al nuovo strumento, piuttosto che nella ricerca della proroga.

Gentile Onorevole, dato quello di cui abbiamo parlato, si sente di escludere qualsiasi possibilità di proroga della fatturazione elettronica?

Assolutamente si, noi siamo il Governo del cambiamento, anche di una forma di concepire gli adempimenti fiscali. L’Agenzia delle Entrate arriverà pronta a questo appuntamento.

Onorevole, a questo proposito non posso non farle notare che la critica che viene maggiormente mossa dal mondo professionale riguarda la presunta incapacità dell’Agenzia delle Entrate a gestire la massa di dati che verranno inviati attraverso le fatture elettroniche. A questo proposito, com’è la situazione dell’Agenzia delle Entrate medesima ma, soprattutto, della Sogei, ovvero della società che ne gestisce le strutture informatiche?

Si tratta del primo punto su cui siamo dovuti intervenire con il gruppo del M5S, prima ancora che si formassero le commissioni parlamentari. Ci siamo premurati di andare da Sogei per verificare se i server potranno sostenere la mole di dati interessati dalla fattura elettronica. Dal 1° luglio ad oggi sono state già trasmesse circa 4 milioni di fatture elettroniche, ed i server hanno retto.

Agenzia delle Entrate e Sogei ci hanno garantito che le strutture sono in grado di gestire la nuova quantità di dati che verrà trasmessa dal prossimo mese di gennaio; se non dovessero farcela prenderemo ovviamente gli opportuni provvedimenti.

Flat tax: si partirà con un regime forfettario «allargato». Può già dirci come funzionerà il nuovo sistema? I coefficienti di redditività saranno confermati? Il limite di ricavi sarà 65.000 euro per tutti oppure ci saranno delle distinzioni?

Innanzitutto ho il dovere di premettere che ciò che gira in rete è una bozza, ed in quanto tale va presa con le pinze.

Detto questo, occorre osservare che il regime forfettario è opzionale e non obbligatorio, per cui, al di là dei coefficienti di redditività, il contribuente può valutare o meno se aderirvi. Si tenga presente, tuttavia, che i coefficienti di redditività sono frutto dell’elaborazione dei dati Istat, non di valutazioni ad hoc sui singoli contribuenti.

Pace fiscale: non c’è il rischio di inviare un «messaggio negativo» ai contribuenti? Dopo la rottamazione degli ultimi due anni, infatti, i cittadini potrebbero pensare che anche non pagando le imposte prima o poi ce la si possa cavare comunque...

Il M5S non vota condoni: la pace fiscale riguarderà solo ed esclusivamente riduzioni di sanzioni ed interessi legali.

Al momento in Cassazione ci sono 53.000 ricorsi in corso di giudizio: perlopiù si tratta di ricorsi dove in primo e secondo grado la parte soccombente è l’Agenzia delle Entrate. Secondo noi è arrivato il momento di far la pace con i cittadini, facendo pulizia nel magazzino crediti dell’Agenzia delle Entrate.

In ordine al messaggio: il nostro primo obiettivo è non far pesare il corretto comportamento ai cittadini che fanno sacrifici per pagare regolarmente le imposte. Non vogliamo fare alcun condono, ma solo mettere un tappo a situazioni critiche che ci trasciniamo da troppi anni.

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