Gratuito patrocinio 2023: nuovo aggiornamento del limite di reddito, cos’è e come funziona

Francesco Rodorigo - Avvocati

Cambia ancora il limite di reddito per l'assistenza legale a carico dello Stato. Il nuovo valore del gratuito patrocinio 2023 sale a 12.838,01 euro per via dell'adeguamento all'inflazione

Gratuito patrocinio 2023: nuovo aggiornamento del limite di reddito, cos'è e come funziona

Il nuovo limite di reddito per beneficiare del gratuito patrocinio si adegua all’inflazione.

Il valore della soglia reddituale che consente l’accesso all’assistenza legale a carico dello Stato passa da 11.734,93 euro a 12.838,01 euro.

L’ultimo aggiornamento era arrivato solamente un paio di settimane fa, ma è stato corretto dal Ministero della Giustizia in modo da adeguare i valori al costo della vita.

La rideterminazione, infatti, è biennale ed è stabilita in base alla variazione accertata dall’ISTAT. Per il 2023, però, il decreto faceva riferimento al periodo 2018/2020, senza dunque considerare gli aumenti di questi ultimi anni.

Il decreto che individua il nuovo valore sarà pubblicato a breve in Gazzetta Ufficiale.

La domanda va presentata in carta semplice presso la segreteria del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati competente.

Gratuito patrocinio 2023: nuovo aggiornamento del limite di reddito, cos’è e come funziona

A meno di un mese dall’ultimo aggiornamento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 94 del 21 aprile, cambia ancora la soglia di reddito per l’ammissione al gratuito patrocinio, cioè l’assistenza legale a carico dello Stato.

Si tratta di una forma di assistenza legale gratuita, appunto a carico dello Stato, in favore dei cittadini meno abbienti, il cui reddito annuo non supera la soglia stabilita. L’assistenza viene concessa nel caso si debba promuovere un giudizio oppure difendersi davanti al giudice.

Ad annunciare la novità è stato il Ministero della Giustizia nel comunicato stampa diffuso il 14 maggio 2023.

Il nuovo limite reddituale passa quindi da 11.734,93 euro a 12.838,01 euro.

Il decreto del Ministero della Giustizia aggiorna ogni due anni il limite di reddito per l’ammissione al gratuito patrocinio in riferimento alla variazione del costo della vita accertata dall’ISTAT sulla base delle rilevazioni dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

L’ultimo adeguamento biennale, però, ha preso in considerazione la variazione relativa al periodo 2018/2020, quindi, senza tenere conto dell’inflazione e del costo della vita registrati negli ultimi anni.

Una procedura che di fatto avrebbe portato all’esclusione di una buona fetta degli aventi diritto, come sottolineato anche dal Consiglio Nazionale Forense.

In virtù dell’aumento del costo della vita rilevato dall’ISTAT per il biennio 2020/2022 pari al 9,4 per cento, il Ministero ha optato per un nuovo intervento per adeguare i limiti di reddito, previsto con il decreto interdirigenziale 10 maggio 2023.

Questo sarà pubblicato a breve sulla Gazzetta Ufficiale e il nuovo limite di reddito per l’ammissione diventerà operativo.

Gratuito patrocinio 2023: quali redditi considerare e come fare domanda

In linea generale, possono richiedere l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, ai sensi del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia (D.P.R. n. 115 del 2002), tutti i cittadini:

  • italiani;
  • stranieri, regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale al momento del sorgere del rapporto o del fatto oggetto del processo da instaurare;
  • apolidi;
  • gli enti o le associazioni che non perseguano fini di lucro e non esercitino attività economica.

Sono, invece, esclusi tutti coloro che hanno ricevuto una condanna definitiva per i seguenti reati:

  • associazione di tipo mafioso;
  • associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri;
  • produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope.

I redditi da considerare, per verificare se si rientra o meno dentro questo limite, sono tutte le tipologie di redditi imponibili ai fini delle imposte sui redditi, compresi quelli dei familiari conviventi.

Come sottolineato anche dall’Agenzia delle Entrate tra le somme che concorrono al calcolo del limite di reddito per l’ammissione al beneficio sono inseriti anche quelli esenti IRPEF, e quindi anche il reddito di cittadinanza e l’importo dell’assegno di mantenimento percepito dall’ex coniuge.

Per richiedere il gratuito patrocinio bisogna compilare e inviare un’istanza in carta semplice che contenga i seguenti elementi:

  • la richiesta di ammissione al gratuito patrocinio e l’indicazione del processo a cui si riferisce, se già pendente;
  • i dati anagrafici sia del richiedente che dei componenti il nucleo familiare: nome, cognome, luogo e data di nascita, residenza, codice fiscale;
  • l’autocertificazione dei redditi percepiti durante l’anno precedente;
  • l’impegno a comunicare eventuali variazioni di reddito.

L’istanza va depositata presso la segreteria del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati (COA) territorialmente competente in caso di processo civile, amministrativo o tributario. Nel caso dei processi penali, invece, va depositata presso la cancelleria del magistrato davanti al quale pende il procedimento.

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