Lavoro part time, Orlando: in arrivo un bonus di 550 euro per il contratto verticale ciclico

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Un emendamento al testo di conversione in legge del Decreto Aiuti, approvato alla Camera lo scorso 11 luglio 2022, prevede il riconoscimento di un sostegno economico in favore dei lavoratori con contratto di lavoro part time verticale ciclico. Si tratta di un bonus di 550 euro per chi nell'ultimo anno ha lavorato con questa modalità per almeno 7 settimane e massimo 20. Ora si aspetta l'approvazione del testo al Senato.

Lavoro part time, Orlando: in arrivo un bonus di 550 euro per il contratto verticale ciclico

Lavoro part time, i lavoratori di aziende private con un contratto verticale ciclico riceveranno un bonus una tantum di 550 euro.

Per beneficiare della misura i lavoratori non devono avere rapporti di lavoro dipendente, non devono essere percettori di NASpI o di trattamenti pensionistici e devono aver lavorato con contratti part time verticali per almeno 7 settimane e massimo 20 nell’ultimo anno.

La conferma arriva da un emendamento alla conversione in legge del Decreto Aiuti, approvata l’11 luglio 2022 alla Camera.

IlFondo di 30 milioni dedicato al sostegno di questa categoria di lavoratori è stato previsto dalla Legge di Bilancio 2022, per colmare la necessità di un beneficio economico a copertura dei periodi di sospensione dell’attività.

Il bonus non contribuisce alla formazione di reddito e sarà erogato dall’INPS, l’Istituto inoltre si occuperà del monitoraggio della misura. L’ultimo passo dell’iter è l’approvazione del testo al Senato.

Lavoro part time: Orlando, in arrivo un bonus di 550 euro per il contratto ciclico verticale

I lavoratori con contratto part time verticale ciclico riceveranno un bonus una tantum di 550 euro a sostegno per i periodi di sospensione dell’attività lavorativa.

L’11 luglio 2022 alla Camera è stata approvata la conversione in legge del Decreto Aiuti: uno degli emendamenti inseriti nel testo rappresenta il passaggio normativo necessario per introdurre il bonus. Un intervento in questo senso era stato già anticipato dal Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, durante l’interrogazione alla Camera del 22 giugno 2022.

Sono molti i lavoratori impiegati con questa tipologia di contratto, che spesso viene imposta, in particolare nei settori del commercio, del turismo e dei servizi dove è frequente l’interruzione delle attività e di conseguenza la sospensione della retribuzione. Ad esempio, il caso dei lavoratori delle mense scolastiche che si trovano senza redditi per 4 mesi l’anno.

La misura costruita, in collaborazione con l’INPS, è rivolta al maggior numero di beneficiari possibile nel limite delle risorse disponibili. Questa prevede per il 2022 un indennizzo una tantum di 550 euro a favore dei lavoratori che hanno avuto un contratto di lavoro a tempo parziale verticale ciclico nell’anno precedente a quello di riferimento.

In questo anno, i lavoratori devono aver lavorato part time per almeno 7 settimane e massimo 20. Inoltre, alla data della domanda non devono risultare titolari di rapporti di lavoro dipendente né percepire NASpI o altri trattamenti pensionistici.

Il bonus verrà erogato dall’INPS e non sarà calcolato nel reddito.

Lavoro part time: la proposta normativa per il bonus è inserita nel Decreto Aiuti

Il Fondo per il sostegno di questa categoria di lavoratori previsto dalla Legge di Bilancio 2022 potrebbe essere presto operativo.

La legge n. 234/2021 ha previsto uno stanziamento di 30 milioni di euro per gli anni 2022-2023 come specificato al comma 971.

Come specificato da Orlando durante l’interrogazione alla Camera del 22 giugno 2022, l’operatività del bonus per i lavoratori part time è legata alla necessità di definire l’obiettivo dell’intervento, la platea dei beneficiari e la misura di sostegno con un nuovo passaggio normativo.

La proposta che mira ad includere la platea di beneficiari più ampia possibile è stata inserita in un emendamento alla conversione in legge del Decreto Aiuti, per cui si attende l’approvazione definitiva del Senato.

Il bonus potrà essere replicato anche nel 2023, con le stesse modalità o in modo differente a seconda dei dati emersi dal monitoraggio, di cui si occuperà l’INPS.

Sul tema però, ha sottolineato Orlando, il Ministero è impegnato a realizzare interventi più organici e complessivi in modo da uscire dalla logica dei bonus e dei provvedimenti temporanei. C’è bisogno di rafforzare le tutele previdenziali e retributive dei lavoratori appartenenti a questa categoria e di contrastare i fenomeni di lavoro povero.

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