Arriva l'esonero contributivo fino a 8.000 euro per i datori di lavoro che permettono ai dipendenti di lavorare in smart working dai Comuni montani. Come funziona la nuova agevolazione?

Smart working vista monti? Una prospettiva che può diventare realtà grazie all’agevolazione prevista dalla nuova legge con interventi per lo sviluppo dei comuni montani.
I datori di lavoro che consentono di svolgere l’attività da remoto ai propri dipendenti che si trasferiscono in un comune montano con meno di 5.000 abitanti, potranno beneficiare di un esonero totale dal pagamento dei contributi dovuti.
Quali sono le condizioni da rispettare per poter accedere all’agevolazione e come funziona lo sgravio contributivo?
Smart working in montagna: come funziona l’esonero contributivo per i datori di lavoro
La legge n. 131/2025 recentemente pubblicata in Gazzetta Ufficiale prevede una serie di interventi volti a favorire lo sviluppo e la ripopolazione dei comuni montani.
Il provvedimento prevede una serie di misure per sostenere la crescita economica e sociale di tali zone, anche tramite nuovi incentivi sia di natura amministrativa che tributaria.
Tra questi anche un incentivo per stimolare lavoratori e lavoratrici a stabilirsi nelle zone montane permettendo loro di svolgere la propria attività da remoto.
L’articolo 26 della citata legge introduce, infatti, una misura per agevolare il lavoro agile nei comuni montani. SI tratta di un esonero contributivo del 100 per cento che viene riconosciuto ai datori di lavoro che consentono ai propri dipendenti di lavorare in smart working direttamente dai comuni in cui si sono trasferiti.
Nello specifico, alle imprese che promuovono il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione è riconosciuto, per gli anni 2026 e 2027, un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro nel limite massimo di 8.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile.
Sono esclusi i premi INAIL per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
Per gli anni successivi, l’esonero è applicato in maniera ridotta ed è riproporzionato come segue:
- per il 2028 e il 2029 lo sgravio sarà del 50 per cento, nel limite massimo di 4.000 euro annui;
- per il 2030 sarà del 20 per cento, nel limite massimo di 1.600 euro annui.
L’esonero è riconosciuto, nel rispetto dei criteri e nei limiti del massimale di retribuzione definito da un apposito decreto del del Ministero del lavoro, di concerto con i Ministeri dell’economia e delle finanze, delle imprese e del made in Italy e per gli affari regionali e le autonomie, previa intesa in sede di Conferenza Stato Regioni. Questo dovrà essere adottato entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, ovvero il 20 settembre 2025.
Requisiti e condizioni per la fruizione dell’esonero
L’esonero volto a favorire l’attività in smart working nei comuni montani vale per ogni dipendente assunto con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. A condizione però che il lavoratore o la lavoratrice:
- abbia meno di 41 anni d’età alla data di entrata in vigore della legge (come detto il 20 settembre);
- svolga stabilmente la prestazione lavorativa in modalità agile in un comune montano con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.
Per poter accedere all’esonero, inoltre, i dipendenti, devono trasferire la propria abitazione principale e domicilio stabile da un comune non montano ad uno montano.
Lo stesso decreto ministeriale di cui sopra definirà anche i criteri e le modalità per la concessione dell’agevolazione, così come i relativi meccanismi di monitoraggio.
L’esonero contributivo si applica nel rispetto del regime de minimis ed è concesso nel limite massimo delle risorse stanziate per ciascun anno:
- 18,5 milioni di euro per il 2026;
- 21,8 milioni per il 2027
- 12,5 milioni per il 2028;
- 10,9 milioni per il 2029;
- 5,4 milioni per il 2030.
La misura non è cumulabile con le agevolazioni contributive già previste per i territori montani particolarmente svantaggiati e le zone agricole svantaggiate.
Dovrebbe, invece, essere compatibile con le altre agevolazioni previste dalla legge n. 131/2025, in particolare il credito d’imposta chi acquista o ristruttura una casa da adibire ad abitazione principale nei comuni montani.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Incentivi per lo smart working: come funziona l’esonero contributivo per i datori di lavoro