Green new deal, per le imprese 750 milioni di euro: domande dal 17 novembre 2022

Tommaso Gavi - Incentivi alle imprese

Green new deal, 750 milioni di euro a disposizione per i progetti di decarbonizzazione ed economia circolare. Domande delle imprese dal prossimo 17 novembre 2022. La fase di precompilazione inizierà il 4 novembre. A renderlo noto è il MISE, con la notizia del 31 agosto 2022.

Green new deal, per le imprese 750 milioni di euro: domande dal 17 novembre 2022

Green new deal, i progetti per la decarbonizzazione e l’economia circolare possono contare sulla dotazione di 750 milioni di euro.

Lo fa sapere la notizia pubblicata sul sito del Ministero dello Sviluppo economico il 31 agosto 2022.

I destinatari dei fondi sono le imprese che svolgono attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca. Domande al via dal prossimo 17 novembre.

Gli obiettivi dei progetti spaziano dalla decarbonizzazione all’economia circolare, passando per la rigenerazione urbana e il turismo sostenibile.

Green new deal, per le imprese 750 milioni di euro: domande dal 17 novembre 2022

I fondi a disposizione per il green new deal ammontano a 750 milioni di euro.

Le risorse, come mette in evidenza la notizia pubblicata sul portale del Ministero dello Sviluppo economico il 31 agosto 2022, sono destinate a progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e innovazione del green new deal italiano.

Potranno beneficiare dei contributi a fondo perduto le imprese che svolgono attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca.

Le domande potranno essere inviate a partire dalle ore 10 del 17 novembre 2022.

Le imprese, anche più di una in forma congiunta, potranno presentare le istanze solamente online, tramite l’apposito portale.

La fase di precompilazione sarà attiva a partire dal prossimo 4 novembre.

La finalità dei progetti è quella di realizzare nuovi processi produttivi, prodotti o servizi oppure implementare quelli esistenti.

Tali progetti devono avere uno dei seguenti obiettivi:

  • decarbonizzazione;
  • economia circolare;
  • riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi;
  • rigenerazione urbana;
  • turismo sostenibile;
  • adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico.

Green new deal, progetti finanziabili da 3 a 40 milioni di euro

Le risorse a disposizione rientrano nel Fondo per la crescita sostenibile (FCS) e dal Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca (FRI), rispettivamente gestiti dal Microcredito Centrale e da Cassa depositi e prestiti.

Per poter presentare l’istanza i progetti devono prevedere investimenti tra i 3 milioni e i 40 milioni di euro, che devono essere realizzati sul territorio nazionale.

Sul tema il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha dichiarato quanto di seguito riportato:

“Con strumenti diversi ma appartenenti ad un’unica strategia di politica industriale messa in campo dal Mise, sosteniamo le imprese italiane negli investimenti di decarbonizzazione e riconversione industriale puntando a realizzare una transizione ecologica che sia guidata dal buonsenso e non dall’ideologia”.

La trasformazione dei progetti in ottica green, come spiegato dallo stesso ministro, è fondamentale dati anche gli effetti del conflitto in Ucraina: dal caro energia alla carenza di materie prime.

In quest’ottica, ha chiarito ancora il ministro, l’obiettivo è quello di:

“tutelare le nostre imprese e individuare soluzioni che siano in grado di garantire un equilibrio in termini ambientali, sociali ed economici”.

Infine, il ministro Giorgetti ha messo in evidenza l’importanza di mettere a frutto quanto previsto nel recovery plan italiano:

“È nostro compito mettere a disposizione tutte le misure, anche quelle finanziate con il PNRR, che agevolino gli investimenti in ricerca e sviluppo di tecnologie innovative per accelerare i processi di riconversione industriale e ridurre l’impatto delle emissioni di C02 e i consumi in settori particolarmente energivori come la siderurgia e l’automotive”.

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