L'Agenzia delle Entrate chiede aiuto all'IA per velocizzare i controlli sul rimborso IVA, accelerando i pagamenti già nel 2026: lo anticipa il direttore Carbone
Ottimizzare le procedure senza sostituire le competenze umane: è questa la strada per integrare l’Intelligenza Artificiale nei sistemi dell’Agenzia delle Entrate.
E uno dei primi esempi concreti riguarderà i rimborsi IVA a basso rischio che nel 2026 diventano automatici con un positivo effetto a cascata: grazie all’evoluzione delle tecnologiche e dei processi si liberano risorse da destinare ai controlli per “contrastare le frodi fiscali”.
Lo ha anticipato il direttore Vincenzo Carbone durante l’audizione sulle misure di contrasto all’evasione fiscale, sicurezza delle banche dati dell’anagrafe tributaria e tutela della riservatezza dei dati dei contribuenti che si è tenuta oggi, 29 ottobre, presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria.
Controlli dell’Agenzia delle Entrate sul rimborso IVA più veloce nel 2026: è merito dell’IA
“Automatizzare i controlli e accelerare l’erogazione dei rimborsi a basso rischio fiscale” sono i due obiettivi che l’IA permetterà di raggiungere già nel 2026.
Ad avere una prova tangibile dell’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nei sistemi dell’Agenzia delle Entrate saranno i contribuenti che devono riscuotere un credito IVA.
D’altronde su questo versante, come ha ricordato poi nel pomeriggio del 29 ottobre la sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze Albano, l’accelerazione dei tempi è prevista anche dalla convenzione 2025-2027 con target fissati a 70 giorni per il 2025 e per il 2026 e a 67 giorni per il 2027. E già raggiunti, secondo quanto riportato durante l’interrogazione in Commissione Finanze della Camera:
“i dati relativi ai tempi medi di erogazione dei rimborsi Iva alla data del 30 settembre 2025 risultano pari a 67 giorni”.
Ha detto Albano.
In questo percorso finalizzato a velocizzare il rimborso IVA, che secondo la normativa dovrebbe arrivare entro tre mesi, si chiede aiuto a logiche algoritmiche avanzate, agendo su due fronti.
Prima di tutto, si impiega l’IA per migliorare la classificazione del rischio fiscale: una prima fase di analisi del sistema attuale è già in via di conclusione, nella seconda fase, poi, “l’IA opportunamente addestrata potrà fornire indicazioni sulle modifiche da effettuare agli indicatori di rischio esistenti e se necessario suggerire l’introduzione di nuovi indicatori da implementare nel corso del 2026”, spiega Carbone.
Ed è proprio con l’ottimizzazione degli elementi di verifica che si punta a ridurre i tempi per i pagamenti con una “progressiva automazione dei controlli sui rimborsi IVA”.
In caso di esito positivo, il rimborso IVA viene erogato senza ulteriori interventi. “In caso di esito negativo è previsto il controllo umano in linea con il principio di non esclusività della decisione algoritmica”.
Si chiede anche all’Intelligenza Artificiale di fare la propria parte nei controlli fiscali. Non è più una ipotesi, ma non dato di fatto.
Carbone, però, non perde occasione di ribadire che resta “sempre necessaria la supervisione e la verifica umana” e che anche quando l’intelligenza umana, il personale delle Entrate, collabora con quell’artificiale deve rispettare precise regole.
Recentemente è stata presentata la policy interna per utilizzare l’IA generativa che vieta l’impiego di strumenti disponibili pubblicamente ed esclude l’utilizzo per produrre atti amministrativi.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Controlli automatici e rimborso IVA più veloce nel 2026: l’Agenzia delle Entrate chiede aiuto all’IA