Decreto superbonus: le proposte dell’INT

Tommaso Gavi - Irpef

Nell'audizione sul decreto superbonus che si è tenuta presso la Commissione Finanze della Camera l'INT ha presentato le proprie proposte: da un'agevolazione del 50 per cento con possibilità di rimborso per gli incapienti alla sostituzione del parametro ISEE al reddito per il contributo a fondo perduto, con possibilità di cessione delle somme. I dettagli

Decreto superbonus: le proposte dell'INT

Anche l’Istituto nazionale tributaristi, INT, è intervenuto nel corso dell’audizione che si è tenuta questa mattina presso la Commissione Finanze della Camera sul cosiddetto decreto superbonus.

In rappresentanza dei tributaristi hanno partecipato il presidente nazionale, Riccardo Alemanno, e il Consigliere nazionale, Salvatore Cuomo.

Tra le proposte avanzate c’è la resa strutturale di un’agevolazione del 50 per cento delle spese sostenute sul patrimonio immobiliare in tema di sicurezza, ambiente e decoro, con la possibilità per gli incapienti di ottenere un rimborso in alternativa alla detrazione IRPEF.

L’INT ha inoltre suggerito interventi sul decreto, da inserire nel testo della legge di conversione.

Decreto superbonus: agevolazione al 50 per cento con possibilità di rimborso per gli incapienti

Con il comunicato stampa di oggi, 16 gennaio 2024, l’INT ha fornito un resoconto delle proposte avanzate nel corso dell’audizione che si è svolta in mattinata presso la Commissione Finanze della Camera sul decreto superbonus.

Nell’audizione sono intervenuti il presidente nazionale dell’INT, Riccardo Alemanno, e il consigliere nazionale Salvatore Cuomo.

Dopo un ringraziamento per la convocazione al presidente della Commissione, Marco Osnato, è stata sottolineata la necessità di superare l’agevolazione al 110 per cento prevista dalla Legge di Bilancio 2024.

Il presidente Alemanno ha tuttavia precisato la necessità di sostenere gli interventi sul patrimonio immobiliare in tema di sicurezza, ambiente e decoro, con un’agevolazione nel limite del 50 per cento ma di carattere strutturale.

Tale agevolazione dovrebbe essere accompagnata dalla possibilità di rimborso di eventuali quote residue di IRPEF non compensabile per risolvere la questione aperta dei contribuenti incapienti.

Il presidente Alemanno ha inoltre spiegato quanto segue:

“In futuro sarà assolutamente necessario che le norme circa gli interventi di recupero del patrimonio immobiliare e loro eventuali agevolazioni abbiano stabilità nel tempo, poiché gli investimenti nel settore hanno assoluta necessità di stabilità e di chiarezza normativa, la cui mancanza ha contribuito a creare parte dei danni registrati in questi anni dai proprietari immobiliari e dalle aziende del settore edilizio, senza dimenticare i crediti a tutt’oggi ancora incagliati, su cui sarà necessario intervenire in modo risolutivo.”

Le proposte di modifica al Decreto superbonus

Sono inoltre state avanzate proposte di modifiche al cosiddetto decreto Superbonus, da inserire nel testo della legge di conversione.

Come suggerito dal consigliere nazionale Salvatore Cuomo, viene proposta la modifica del comma 2 dell’articolo 1, sostituendo il parametro di reddito di 15.000 euro con il valore ISEE.

A riguardo Salvatore Cuomo ha chiarito:

“Sul punto la nostra idea è quella di meglio definire il richiamo ai 15.000 euro, stabilendo che per le persone fisiche venga riferito non al reddito bensì al valore ISEE, strumento questo che meglio coglie l’effettiva capacità contributiva del contribuente cosa che il solo reddito non può misurare, essendo quest’ultimo influenzabile da fattori occasionali contingenti.”

La proposta è anche di rendere il contributo a fondo perduto per il superbonus 2024 un credito d’imposta che possa essere oggetto di cessione.

È stata inoltre richiesta un’estensione dell’esclusione dal divieto di sconto in fattura o cessione per l’eliminazione delle barriere architettoniche, prevista al comma 2 lettera b) dell’articolo 3.

A riguardo Cuomo ha sottolineato:

“Riteniamo che anche in questo caso il reddito debba essere sostituito dal Valore ISEE e che l’esclusione dal divieto possa essere concessa anche nel caso di immobile adibito ad abitazione principale di terzi aventi nel proprio nucleo familiare soggetti con disabilità.”

In conclusione è stato suggerito di porre sempre maggiore attenzione a quest’ultima agevolazione, tenendo in considerazione l’innalzamento dell’età media della popolazione italiana.

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