Decreto Sostegni bis, i lettori: platea ampia per contributi a fondo perduto, bonus e altri aiuti

Rosy D’Elia - Fisco

Decreto Sostegni bis: contributi a fondo perduto, bonus e altri aiuti per una platea più ampia di beneficiari, anche sacrificando gli importi. È questa la posizione del 57 per cento dei lettori che hanno partecipato al sondaggio condotto dalla redazione di Informazione Fiscale sulla generosità del prossimo provvedimento emergenziale.

Decreto Sostegni bis, i lettori: platea ampia per contributi a fondo perduto, bonus e altri aiuti

Il Decreto Sostegni bis dovrebbe garantire contributi a fondo perduto, bonus e altri aiuti a una platea più ampia di beneficiari, anche a discapito della ricchezza degli importi.

È questa la posizione che mette d’accordo il 57 per cento dei lettori che hanno partecipato al sondaggio condotto dalla redazione di Informazione Fiscale sulla generosità che dovrebbe caratterizzare il prossimo provvedimento emergenziale in arrivo.

Aiutare più partite Iva, lavoratori e famiglie anche garantendo sostegni esigui? O agire in maniera più selettiva con sostegni più consistenti?

Anche a fronte di uno stanziamento importante di risorse, resta un dato di fatto: i fondi a disposizione sono sempre una coperta corta. E il Governo, ancora una volta, dovrà fare delle scelte per orientare le somme a disposizione.

Decreto Sostegni bis, i lettori: platea ampia per contributi a fondo perduto, bonus e altri aiuti

Ieri, 22 aprile 2021, il Parlamento ha approvato il nuovo scostamento di bilancio pari a 40 miliardi di euro, 8 in più rispetto al precedente. Si tratta della posa della prima pietra del nuovo Decreto Sostegni bis che dovrà contenere il nuovo pacchetto di misure capaci di arginare ancora una volta gli effetti delle chiusure, delle restrizioni, della stasi imposta dalla pandemia.

“Per effetto di questo ulteriore intervento, i sostegni al sistema economico sin qui disposti dal Governo per il 2021 sarebbero pari a 72 miliardi, superando il 4 per cento del PIL.

Questa imponente azione di sostegno all’economia segue quella realizzata lo scorso anno per il quale sono state impiegate risorse pari a 108,3 miliardi (in termini di indebitamento netto), il 6,5 per cento del PIL.”

Ha ricordato il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco in audizione al Parlamento il 22 aprile 2021.

La speranza è che il provvedimento in arrivo entro fine mese possa essere l’ultimo del suo genere. Stessa previsione aveva fatto il predecessore di Franco, Roberto Gualtieri, quando aveva motivato all’UE lo scostamento di 32 miliardi di euro necessario per porre le basi del Decreto Ristori 5, poi diventato Sostegni col cambio di governo.

Ma da questo anno di crisi epidemiologica abbiamo imparato che è difficile avere delle certezze, soprattutto di lungo termine. E infatti il ministro assicura:

“Resta comunque l’impegno del Governo a sostenere l’economia per tutto il periodo che sarà necessario, se ne ricorreranno le condizioni”.

Il testo del Decreto Sostegni bis è ancora tutto da definire, e la prossima dovrebbe essere la settimana decisiva per impostare le nuove misure. Quello che è certo è che una parte consistente dei 40 miliardi di euro servirà ad aiutare ancora partite IVA, famiglie, lavoratori. Per forza di cose.

Definire in maniera più selettiva i destinatari degli aiuti è una necessità più volte sottolineata dalla Corte dei Conti nell’analisi dei diversi provvedimenti emergenziali adottati in questo anno di pandemia. E anche nel suo primo discorso al Senato il premier Mario Draghi ha espresso la volontà di agire in maniera più puntuale e strategica.

Ma bisogna fare i conti con la realtà. Ad avere bisogno di supporto sono ancora in tanti, come dimostrano le risposte fornite dai lettori di Informazione Fiscale che hanno partecipato al sondaggio sul tema.

Solo il 43 per cento dei lettori propende per una strategia selettiva, la maggioranza indica la necessità di garantire aiuti a un’ampia platea di beneficiari, anche rinunciando a importi più consistenti.

È il segno di una necessità forte e diffusa.

Decreto Sostegni bis, quali novità in arrivo su contributi a fondo perduto, bonus e aiuti?

Sul testo non ci sono ancora certezze, ed è difficile stabilire se il Governo allargherà le vie d’accesso agli aiuti o propenderà per una strada selettiva.

Certo è che, come ormai avviene da un anno a questa parte, si replicheranno alcune misure già consolidate, introducendo delle novità per provare ad aggiustare il tiro rispetto ad alcuni interventi adottati nei precedenti provvedimenti.

Principali misure del Decreto SostegniImporti
Contributi a fondo perduto per partite IVA, inclusi i professionisti Da 1.000 o 2.000 euro a 150.000 euro
Bonus per i lavoratori stagionali, dello spettacolo e degli stabilimenti termali 2.400 euro
Bonus sportivi Da 1.200 euro a 3.600 euro
Reddito di emergenza, anche per ex percettori Naspi e DisColl Da 400 a 840 euro per tre mensilità

Come annunciato dal premier Mario Draghi e prima ancora dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, cambia ancora dopo le modifiche del DL numero 41 del 2021 il meccanismo dei contributi a fondo perduto:

  • si inserisce un sistema di acconto e saldo per il pagamento;
  • si considera anche il bilancio tra i fattori rilevanti per verificare il diritto agli aiuti e l’entità dell’importo da erogare.

Molti lettori nel motivare le loro risposte hanno sottolineato la necessità di rivedere i criteri di accesso e di calcolo.

“Bisogna considerare due componenti: soprattutto il primo quadrimestre 2021 per quanto riguarda il calo di fatturato e il 2020 per le perdite che vanno incrementate di alcune componenti negative (in particolare gli affitti passivi realmente pagati per le strutture produttive per coloro che non hanno potuto beneficiare del credito di imposta) cioè la perdita deve contenere il canone pagato (cassa e non competenza)”.

Segnala Ciro S.

Considerare altri fattori per verificare il diritto a beneficiare degli aiuti vuol dire superare la logica rigida legata al fatturato e al calo minimo, attualmente fissato al 30 per cento, che ha lasciato fuori diversi aspiranti beneficiari, come sottolinea Giuliana M.

“Purtroppo il decreto DL 41/2021 ha proposto sostegni tenendo conto solamente della riduzione del fatturato del 30 per cento senza tenere conto dell’incidenza dei costi inerenti lo svolgimento dell’attività”.

Ma le falle nel sistema di accesso ai sostegni non riguardano solo i contributi a fondo perduto, secondo Francesco T.:

“Sono un lavoratore del turismo da sempre con un contratto a tempo determinato trasformato da poco a tempo indeterminato (e per questo escluso da tutti i bonus). Visto che il turismo è tra i settori più colpiti, sarebbe giusto eliminare dei paletti e aiutare chi ha perso o diminuito le proprie entrate dal 2020”.

Anche la logica dei settori non è da trascurare nella definizione della platea di beneficiari dei nuovi aiuti: chi è stato fermo più a lungo ha necessariamente subito un danno maggiore.

Tra poco per tanti e molto per pochi, forse esiste una terza via da costruire con il Decreto Sostegni: per ognuna delle misure è necessario trovare una formula che consideri tutti gli elementi rilevanti per individuare chiaramente coloro che hanno diritto a un supporto e per garantire a tutti loro un aiuto almeno congruo.

Durante la conferenza stampa del 16 aprile 2021, il presidente del Consiglio dei Ministri ha anticipato che gli interventi in arrivo seguiranno due tipi di logica:

  • un sostegno alle persone e alle famiglie che hanno subito un calo del reddito “e non per loro colpa”;
  • un aiuto in favore delle imprese per evitare che chiudano per mancanza di liquidità.

Resta da capire, ed è un dettaglio fondamentale, quali saranno i parametri per individuare chi è dentro e chi è fuori da queste due categorie.

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