Decreto Crescita, Federesco chiede di rivedere ecobonus e sismabonus

Rosy D’Elia - Irpef

Decreto Crescita, ecobonus e sismabonus vanno rivisti. Federesco, con il comunicato stampa del 6 maggio, chiede di rivedere l'impianto dell'articolo 10 che definisce il meccanismo di agevolazioni sugli interventi di efficienza energetica.

Decreto Crescita, Federesco chiede di rivedere ecobonus e sismabonus

Decreto Crescita, ecobonus e sismabonus vanno rivisti: a chiederlo è Federesco, Federazione Nazionale delle Energy Service Company, con il comunicato stampa del 6 maggio 2019.

L’articolo 10 del testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2019 definisce il meccanismo di agevolazioni per i lavori di riqualificazione energetica: per i contribuenti si introduce la possibilità di ottenere uno sconto diretto sulla spesa sostenuta, in alternativa alla detrazione già prevista.

L’agevolazione deve essere anticipata dal fornitore e l’impresa può recuperare l’importo in compensazione, in cinque anni.

Decreto Crescita, ecobonus e sismabonus vanno rivisti: la richiesta di Federesco

La novità sta creando accese discussioni tra gli addetti ai lavori: eliminare i vincoli della cedibilità e rendere vantaggiosi ecobonus e sismabonus per tutti, contribuenti ma anche grandi e piccoli operatori del settore, sono le mosse necessarie per rendere le agevolazioni del Decreto Crescita veramente efficaci.

E proprio su questi punti pone l’accento il comunicato stampa diffuso da Federesco il 6 maggio. Di seguito il testo integrale:

IL DECRETO CRESCITA NON PERMETTE LO SVILUPPO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA

Milano, 6 maggio 2019 – Le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica e per gli interventi antisismici dovrebbero essere cedibili da parte di chiunque nei confronti di qualunque soggetto, compresi gli istituti bancari, per un numero illimitato di volte. Solo togliendo tutti i vincoli si permetterebbe il vero sviluppo dell’efficienza energetica nel settore immobiliare italiano e si raggiungerebbero gli obiettivi al 2030, verso un’economia low-carbon al 2050.

Invece di liberalizzare e sbloccare veramente l’intero settore, il Decreto Legge 34 (cosiddetto “decreto crescita”), con l’articolo 10, prevede solo l’auspicata riduzione da dieci a cinque anni del periodo di recupero delle spese sostenute, ma limita fortemente tale nuova disciplina, imponendo la cessione per una sola volta e obbligandone l’utilizzo esclusivamente in compensazione.

Ciò significa che tale nuova disciplina (che si aggiunge alla precedente) sarà a favore esclusivamente delle varie utility del settore energetico che hanno la capacità e la solidità a fare tali operazioni, sebbene di fatto in conflitto di interessi, escludendo le centinaia di Esco certificate, altamente qualificate e specializzate a proporre interventi di efficienza energetica integrati.

L’efficienza energetica è la prima risorsa per il rilancio dell’economia del nostro Paese ed è il più efficace volano per uno sviluppo economico sostenibile e circolare. Con quanto previsto dal decreto crescita, non solo non si dà il giusto impulso al settore, ma di fatto lo si blocca, attraverso un provvedimento poco coraggioso e totalmente asservito ai grandi distributori di energia.

Auspichiamo che, in sede di conversione del decreto, si apportino le modifiche necessarie a liberalizzare il settore dell’efficienza energetica nel settore immobiliare.

L’efficienza energetica e la generazione distribuita, insieme, possono diventare vero e proprio motore di sviluppo per tutti i settori che caratterizzano la nostra società e i nostri territori, creando occupazione stabile (si stimano 150.000 nuovi posti di lavoro in tre anni).

Stiamo apprestandoci a vivere la Quarta Rivoluzione Industriale, di transizione verso un’economia low-carbon, e l’Italia deve continuare ad essere lo Stato Membro trainante nell’Unione Europea.

Federesco (Associazione di Energy Service Company - Esco), negli ultimi 15 anni, ha sempre ribadito a tutti i Governi e al Parlamento che l’efficienza energetica deve essere vista alla stregua di un’attività infrastrutturale che, per l’impatto economico, ambientale, sanitario, sociale e culturale che produce, è altamente strategica e, inoltre, “autoliquidante”, in quanto il risparmio energetico ed economico che genera permette di ripagare l’investimento iniziale. Prima si riduce, poi si produce.

Federesco ritiene che sia necessario agevolare, attraverso varie modifiche normative e un salto di paradigma, la Rivoluzione Energetica imminente. Il cambiamento climatico causato dall’uomo, purtroppo, lo stiamo sperimentando già da molti anni e se non lo mitighiamo subito con fermezza, il futuro nostro e dei nostri figli sarà sempre più drammatico e costoso. Ormai, è l’ora di agire, ma è necessario farlo con criterio! Non possiamo più aspettare, le generazioni future ci stanno implorando!”

Federesco - Comunicato stampa del 6 maggio 2019
Scarica il comunicato stampa Federesco: Il Decreto Crescita non permette lo sviluppo dell’efficienza energetica.

Decreto Crescita, articolo 10: si attende una revisione nell’iter di conversione in legge

La speranza di chi non è soddisfatto dell’impianto delle agevolazioni è che il Parlamento aggiusti il tiro per rendere più efficaci gli strumenti introdotti, inserendo degli emendamenti nell’iter di conversione in legge.

Il Decreto Crescita ovvero “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi” è stato proposto dal governo come un pacchetto di ricette per dare uno slancio positivo all’economia, ma a tutte le nuove disposizioni bisogna guardare con estrema lucidità.

Spesso il complesso sistema che le regola non permette a tutti e appieno di beneficiare delle agevolazioni previste sulla carta.

E in effetti per potenziarle resta ancora un’ultima possibilità di intervenire prima della conversione in legge.

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