Decreto “Cura Italia”: 4 risposte ai quesiti più comuni sulle ultime novità fiscali

Salvatore Cuomo - Dichiarazioni e adempimenti

Quattro risposte a quattro quesiti comuni sulle ultime novità fiscali derivanti dalle agevolazioni introdotte dal cd Decreto Cura Italia per fronteggiare l'emergenza Coronavirus.

Decreto “Cura Italia”: 4 risposte ai quesiti più comuni sulle ultime novità fiscali

Il Decreto Legge numero 18 del 17 marzo 2020, l’ormai famosissimo “Decreto Cura Italia” varato dal Governo per contrastare l’emergenza Coronavirus, ha cercato di dare una risposta immediata ad una serie eterogenea di esigenze relative ai provvedimenti finalizzati a limitare le possibilità di diffusione del Covid-19 su tutto il territorio nazionale.

Tali misure hanno disposto, fra l’altro, la chiusura selettiva di buona parte delle attività economiche e di intrattenimento senza spegnere del tutto il motore dell’economia, lasciando aperte le imprese produttive e le filiere essenziali (alimentare, trasporti, informazione e comunicazioni).

L’articolato provvedimento è così suddiviso:

  • Misure per il potenziamento del sistema sanitario negli articoli dal 1° al 18°;
  • Misure a sostegno del lavoro suddivise a loro volta tra:
    • ammortizzatori sociali negli articoli dal 19 al 22;
    • sostegno ai lavoratori negli articoli dal 23 al 48;
    • misure a sostegno alla liquidità con gli articoli dal 49 al 59;
    • misure fiscali a favore di famiglie ed imprese negli articoli dal 60 al 71;
    • ulteriori misure negli articoli dal 72 al 127.

Sono da subito emerse criticità circa la portata, la corretta interpretazione e la conseguente applicazione di molti di questi e con ogni probabilità alcuni verranno corretti nel corso dell’Iter parlamentare di conversione in Legge o con successivi atti di governo già preannunciati per il prossimo mese di aprile.

Qui di seguito sono trattati alcuni quesiti tra i maggiormente posti in ambito economico e tributario, fornendo una risposta per quanto possibile sintetica e nel contempo circostanziata.

1 - Posso sospendere i pagamenti rateali degli avvisi bonari e delle dilazioni concesse per debiti tributari in genere?

No, in quanto l’articolo 68 dispone la sospensione dei termini di versamento dei soli carichi affidati all’agente della riscossione e gli avvisi bonari non rientrano tra questi, essendo la riscossione di questi gestita direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Possono, invece, essere sospesi i pagamenti rateali in corso per cartelle esattoriali ed avvisi di addebito emessi dall’Inps essendo atti la cui riscossione è demandata alla ADER, Agenzia delle Entrate Riscossione, ex Equitalia per intenderci.

Tra l’altro questo è stato confermato dalla stessa ADER con un suo documento che raccoglie FAQ inerenti proprio il Decreto qui trattato.

2 – Sono un Ingegnere, posso richiede la sospensione dei pagamenti delle rate di finanziamento come previsto dall’articolo 56 del decreto?

Si.

L’articolo citato, contenente apposite misure di sostegno finanziario, consente alle imprese di usufruire di alcune agevolazioni quali la possibilità di sospendere i versamenti di mutui ed altri finanziamenti a rimborso rateale nonché dei canoni di leasing fino al 30 settembre come pure l’impossibilità di revoca degli affidamenti bancari anche non utilizzati fino alla predetta data ed ai fini della sua applicazione il significato del termine Impresa deve essere inteso come indicato al comma 5 dello stesso articolo che richiama la Raccomandazione della Commissione Europea n. 2003/361/CE al cui suo articolo 1 recita:

… considera impresa ogni entità, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, che eserciti un’attività economica.

In particolare sono considerate tali le entità che esercitano un’attività artigianale o altre attività a titolo individuale o familiare, le società di persone o le associazioni che esercitino un’attività economica

3 - Ho una attività commerciale di ferramenta svolta presso un locale categoria C/1, ho diritto al credito di imposta del 60% sul canone di locazione del mese di marzo per le botteghe ed i negozi?

No; l’articolo 65 prevede il riconoscimento di un credito di imposta pari al 60% da utilizzare in compensazione per una qualsiasi attività di impresa, quindi anche all’ingrosso o di servizi, purché non sia ricompresa tra le attività elencate negli allegati 1 e 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020 ed in questo caso l’attività indicata nel quesito è una di queste.

A questo proposito, si fa presente che l’Agenzia delle Entrate ha già reso noto - con la risoluzione numero 13/E del 20 marzo 2020 - che per la relativa compensazione occorrerà utilizzare il codice tributo 6914.

4 - Sono il legale rappresentante di una S.r.l. tenuta alla nomina dell’organo di controllo con l’approvazione del bilancio 2019, alla luce di quanto disposto dal cd decreto Cura Italia posso convocare l’assemblea per la nomina del revisore entro il 29 giugno prossimo?

Si; l’articolo 106 prevede al comma 1 che:

In deroga a quanto previsto dagli articoli 2364, secondo comma, e 2478-bis, del codice civile o alle diverse disposizioni statutarie, l’assemblea ordinaria è convocata entro centottanta giorni dalla chiusura dell’esercizio…

Ed in combinato disposto con quanto stabilito dall’articolo 379 comma 3 del Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza consente quindi di effettuare tale nomina entro il 29 giugno prossimo.

Si segnala ai lettori, infine, che nella serata di ieri INPS, Agenzia delle Entrate ed Agenzia delle Dogane hanno diramato diversi comunicati stampa e diversi provvedimenti (circolari, risoluzioni, messaggi): ve ne daremo conto nel corso della giornata qui su Informazione Fiscale, continuate a seguirci.

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