Concorsi pubblici, Forum PA: bisogna puntare sull’assunzione dei giovani

Francesco Rodorigo - Pubblica Amministrazione

La ricerca sul lavoro pubblico, presentata in apertura del Forum PA 2022, evidenzia la necessità di velocizzare le procedure dei i concorsi pubblici per raggiungere gli obiettivi legati al PNRR e alla gestione delle risorse in arrivo. Tra il 2019 e il 2021 su 103 mila posti a bando ne sono stati assegnati solo 14 mila. Bisogna puntare sull'assunzione dei giovani, il dipendente pubblico medio ha 50 anni e competenze disallineate rispetto alle esigenze.

Concorsi pubblici, Forum PA: bisogna puntare sull'assunzione dei giovani

Concorsi pubblici, bisogna velocizzare le procedure di reclutamento e puntare sull’assunzione dei giovani.

La ricerca sul lavoro pubblico è stata presentata in apertura del Forum PA 2022 dalla società organizzatrice, il 14 giugno 2022.

I dipendenti pubblici sono 3,2 milioni, hanno un’età media di 50 anni e competenze non in linea con le esigenze attuali di innovazione e digitalizzazione.

La necessità di gestire i fondi in arrivo da qui al 2029 tra politica di coesione e PNRR spinge a velocizzare le procedure di assunzione, ma i concorsi pubblici sono ancora troppo lenti. Tra il 2019 e il 2021 sono stati assegnati solamente 14.500 dei 103.000 posti messi a bando e di 55 grandi concorsi se ne sono conclusi 30.

Per raggiungere l’obiettivo PA efficiente fissato al 2028 bisogna arrivare a 4 milioni di dipendenti pubblici con un’età media di 44 anni. Significa assumere più di 1 milione di persone con età media di 28 anni nei prossimi 6 anni.

Concorsi pubblici, Forum PA: bisogna puntare sull’assunzione dei giovani

I concorsi pubblici sono troppo lenti e c’è la necessità di assumere giovani che portino specifiche competenze per raggiungere gli obiettivi prefissati e riuscire a gestire i fondi del PNRR e della politica di coesione in arrivo.

La ricerca di FPA sul lavoro pubblico è stata presentata in apertura dell’omonimo Forum, il 14 giugno 2022. Ogni anno fornisce un quadro sulla situazione relativa al numero dei dipendenti pubblici, età, pensionamenti, nuovi ingressi e competenze.

Dall’analisi di quest’anno emerge la necessità di costruire una PA snella e al passo con i tempi e con competenze adeguate.

La Pubblica Amministrazione, da qui al 2029, sarà chiamata a gestire i 484 miliardi di euro in arrivo da PNRR e politica di coesione e c’è bisogno di nuovo personale giovane e qualificato.

Attualmente i dipendenti pubblici sono circa 3,2 milioni, in leggera crescita nel 2021. L’età media è di 50 anni e il turnover è troppo lento. I concorsi pubblici, complice la pandemia, vanno a rilento e se si aggiunge l’accelerazione dei pensionamenti non si riescono a bilanciare entrate e uscite.

Questi hanno principalmente competenze economico-giuridiche, non in linea con il mercato del lavoro del Paese, e poco adatte per la gestione di progetti di innovazione e digitalizzazione.

Concorsi pubblici e assunzioni, per raggiungere l’obiettivo bisogna correre

Uno dei problemi fondamentali evidenziato dalla ricerca è la lentezza dei concorsi pubblici, mezzo principale di ingresso nella PA. Tra il 2019 e il 2021 si sono conclusi solo 30 grandi concorsi su 55 e dei 103.000 posti disponibili ne sono stati assegnati solamente 14.500.

Per raggiungere l’obiettivo di una PA efficiente fissato al 2028 l’Italia deve arrivare ad almeno 4 milioni di dipendenti pubblici e abbassare l’età media a 44 anni. Per raggiungerlo servirebbe assumere più di 1 milione di giovani con età media di 28 anni nei prossimi 6 anni. Si tratta di circa 200.000 assunzioni l’anno.

Soprattutto, è necessario individuare le competenze necessarie più in linea con il contesto nazionale e garantire una formazione continua. Dai dati della ricerca, per la formazione dei dipendenti si spendono circa 40 euro per ogni lavoratore.

La campagna per il reclutamento di professionisti del PNRR, per contro, sta dando buoni risultati nel rispetto della tabella di marcia. Sono già state assunte oltre 15.000 persone su più di 160.000 candidature. In questo caso però la durata degli incarichi è di massimo 3 anni.

Il Ministero della Funzione Pubblica respinge la visione che emerge dalla ricerca FPA, replicando che il monitoraggio si basa su dei dati falsati. Il calcolo dei tempi sarebbe influenzato dal lungo stop dovuto alla pandemia.

Se si tenesse conto solamente delle procedure del secondo semestre del 2021 si noterebbe una notevole differenza nei tempi di selezione del personale.

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