Certificazione Unica 2024: i sostituti d’imposta devono inserire i dati dei figli a carico?

Rosy D’Elia - Certificazione Unica

L'assegno unico fa emergere degli interrogativi sui dati da inserire nella Certificazione Unica 2024: le informazioni sui figli a carico arrivano all'Agenzia delle Entrate dai sostituti d'imposta o dall'INPS? Il dubbio dopo la pubblicazione del provvedimento congiunto a ridosso della scadenza per l'invio delle CU

Certificazione Unica 2024: i sostituti d'imposta devono inserire i dati dei figli a carico?

I dati dei figli e delle figlie a carico devono confluire nella dichiarazione dei redditi precompilata per il calcolo delle detrazioni e delle deduzioni delle spese sostenute dai genitori in loro favore.

Ma chi deve inviarli all’Agenzia delle Entrate? I datori di lavoro in qualità di sostituti d’imposta tramite la Certificazione Unica 2024 o l’INPS con il nuovo flusso di informazioni sull’assegno unico?

Gli interrogativi sorgono, a pochi giorni dalla scadenza per l’invio delle CU dipendenti il 18 marzo, con la pubblicazione del provvedimento congiunto diffuso dall’Istituto e dalle Entrate.

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Dati dei figli a carico nelle Certificazioni Uniche 2024 o dall’INPS?

Chi invia non fa errori, si potrebbe dire parafrasando un vecchio proverbio. O meglio: i datori di lavoro che trasmettono le informazioni relative ai figli e alle figlie a carico dei loro dipendenti comunque non sbagliano, sembra essere questa la linea. Ma, leggendo gli ultimi documenti sul tema pubblicati dall’Agenzia delle Entrate, sorge il dubbio sulla responsabilità dell’invio .

Nel testo del documento che illustra le modalità di “comunicazione all’Agenzia delle entrate, ai fini della elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, da parte dell’INPS, dei dati relativi ai familiari per i quali è stato riconosciuto l’Assegno unico e universale” tra i “considerato”, ovvero le considerazioni su cui si basa l’introduzione di questo nuovo flusso informativo tra i due enti, si legge:

“A partire dall’anno 2023, i sostituti d’imposta non sono più tenuti ad indicare nel prospetto dei familiari a carico delle Certificazioni Uniche, salvo casistiche particolari, i figli a carico del lavoratore dipendente minori di 21 anni”.

Con l’introduzione dell’assegno unico, infatti, vengono meno le detrazioni per figli a carico a cui hanno diritto le mamme e i papà dei ragazzi e delle ragazze fino ai 21 anni, l’agevolazione resta solo oltre questa soglia d’età, ma continuano ad essere accessibili gli sconti d’imposta previsti per le spese sostenute in loro favore.

Il 2023 è il primo anno di copertura completa dell’assegno unico che è stato introdotto a marzo del 2022: da qui nasce la necessità di gestire gli effetti della novità.

Certificazione Unica 2024 con i dati dei figli a carico?

La risoluzione numero 55 del 3 ottobre 2023 non sembrava lasciare spazio a dubbi:

“La sezione della CU dedicata ai “Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico” va compilata dal sostituto d’imposta anche nell’ipotesi in cui per i soggetti ivi indicati non si è provveduto al riconoscimento della detrazione per carichi di famiglia di cui all’articolo 12 del Tuir o di oneri e spese sostenute nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico di cui al medesimo articolo 12 del Tuir.”

Le istruzioni fornite sulla Certificazione Unica 2024, proprio come il provvedimento congiunto INPS-Agenzia delle Entrate, fanno riferimento anche all’importanza di acquisire i dati per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata.

“Un prospetto dei familiari a carico completo, nel quale risultino riportati anche i codici fiscali dei figli per i quali il contribuente fruisce dell’Assegno unico, consente all’Agenzia delle entrate di avere a disposizione informazioni fondamentali per poter attribuire nella dichiarazione dei redditi precompilata le spese sostenute per i figli comunicate dai soggetti terzi, permettendo quindi al contribuente di accettare la dichiarazione proposta e beneficiare delle conseguenti agevolazioni sui controlli, previste dall’articolo 5 del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175”.

Si rincara la dose, poi, sottolineando che le novità sui fringe benefit, per i quali è prevista una soglia di esenzione più alta per i genitori, determinano la necessità di avere una quadro completo sulle famiglie.

Le chiare indicazioni diffuse ad ottobre, però, non sembrano essere allineate con le considerazioni indicate nel documento, che illustra il nuovo flusso di comunicazione sui dati degli figli a carico tra INPS e Agenzia delle Entrate, dal momento che i sostituti d’imposta non sono più tenuti a fornirli.

E il disallineamento appare ancora più rilevante data la pubblicazione del nuovo documento il 13 marzo, a pochissimi giorni dalla scadenza del 18 marzo per la trasmissione della Certificazione Unica.

È legittimo porsi una domanda: chi dovrà inviare i dati dei figli e delle figlie a carico all’Agenzia delle Entrate? L’INPS o i sostituti d’imposta? Forse entrambi, meglio abbondare?

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