Cedolino pensione gennaio 2023: l’importo dell’accredito INPS tra aumenti e trattenute

Rosy D’Elia - Pensioni

Come di consueto, tramite il cedolino pensione di gennaio 2023 le pensionate e i pensionati possono accedere a tutte le informazioni sull'importo dell'accredito INPS a cui hanno diritto. Tra aumenti determinati dalle rivalutazioni e trattenute fiscali, i dati sono disponibili online

Cedolino pensione gennaio 2023: l'importo dell'accredito INPS tra aumenti e trattenute

Ogni mese le pensionate e i pensionati possono conoscere tramite il cedolino pensione i fattori che hanno un impatto sull’importo dell’accredito INPS: anche per gennaio 2023 i dati sono accessibili tramite il servizio online dedicato.

Tra segno più e segno meno si determinano le somme che spettano a cittadini e cittadine: hanno un loro peso sulla mensilità in arrivo, che sarà pagata il 3 gennaio 2023, sia le operazioni di rivalutazione che le trattenute fiscali. E si sentono già gli effetti della Legge di Bilancio 2023 in via di approvazione definitiva.

Cedolino pensione gennaio 2023: come verificare l’importo dell’accredito INPS

Come annunciato nella circolare numero 135 del 22 dicembre 2022, il pagamento della pensione per gennaio 2023 sarà effettuato martedì 3 sia per chi si affida a Poste Italiane che per chi si affida alle banche.

La prima mensilità, infatti, rispetto alle altre fa eccezione e viene erogata nel secondo giorno bancabile del mese.

Per avere una panoramica degli elementi che incidono sull’importo dell’accredito INPS è possibile accedere al cedolino della pensione utilizzando il servizio dedicato e disponibile sul portale istituzionale tramite le credenziali che seguono:

  • PIN rilasciato dall’INPS;
  • SPID di livello 2 o superiore;
  • Carta di identità elettronica 3.0 (CIE);
  • Carta nazionale dei servizi (CNS).

Bisogna sottolineare che le credenziali INPS non sono più attive ormai da tempo, ma le cittadine e i cittadini residenti all’estero senza un documento di riconoscimento italiano possono utilizzarle ancora.

Cedolino pensione gennaio 2023: l’importo tra aumenti da rivalutazioni e trattenute fiscali

L’INPS, con la notizia del 27 dicembre 2022, fa il punto sulle operazioni di rivalutazioni delle pensioni tra 2022 e 2023 anche alla luce delle novità in arrivo con la Legge di Bilancio in via di approvazione.

1,9 per cento è il valore dell’aumento per la perequazione automatica per il 2022, ovvero l’adeguamento della cifra all’inflazione: l’1,7 per cento è stato attribuito in via provvisoria e, come previsto dal Decreto Aiuti bis, il conguaglio dello 0,2 per cento è stato applicato tra novembre e dicembre.

Per quanto riguarda le pensioni di gennaio 2023 sono state effettuate le operazioni di rinnovo per l’anno in arrivo con l’indice provvisorio del 7,3 per cento.

“Poiché nel disegno di legge di Bilancio 2023 sono previsti interventi volti a rimodulare le modalità di attribuzione della rivalutazione automatica per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici superiori a quattro volte il trattamento minimo, per evitare la corresponsione di somme potenzialmente indebite, la rivalutazione è stata attribuita a tutti i beneficiari il cui importo cumulato di pensione sia compreso nel limite di quattro volte il trattamento minimo (pari a 2.101,52 euro)”.

Si legge nella notizia INPS del 27 dicembre 2022.

Per gli importi di pensione che superano questo limite, la rivalutazione si applica sulla prima rata utile al momento di approvazione della norma.

Come di consueto, hanno un loro peso sulle cifre in arrivo a gennaio 2023 anche l’IRPEF mensile e le addizionali regionali e comunali relative al 2022.

Si tratta delle trattenute fiscali in 11 rate che si applicano nell’anno successivo a quello cui si riferiscono.

Come specifica l’INPS, le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali e in generale le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo) non subiscono trattenute fiscali.

Con il primo pagamento del nuovo anno, infine, si tirano le somme e vengono ricalcolate a consuntivo le somme dovute per il 2022 per quanto riguarda IRPEF e addizionale regionale e comunale.

In caso di debito, le cifre vengono recuperate tramite la pensione tra gennaio e febbraio 2023.

Ma se l’importo dovuto è superiore a 100 euro e i trattamenti pensionistici annui nl complesso non superano i 18.000 euro, la rateazione viene estesa fino alla mensilità di novembre.

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