Cedolare secca: acconto del 100% nella Legge di Bilancio 2019

Rosy D’Elia - Cedolare secca sugli affitti

Cedolare secca, acconto al 100% dal 2021: la novità è contenuta in un emendamento alla Legge di Bilancio presentato in Commissione al Senato.

Cedolare secca: acconto del 100% nella Legge di Bilancio 2019

Cedolare secca, acconto al 100%: la novità è contenuta in uno degli emendamenti alla Legge di Bilancio 2019 presentati in Commissione al Senato dai Relatori.

La novità sarà in vigore a partire dal 2021, come si legge nell’emendamento alla Manovra. Stando alle ultime notizie che circolano, pare che proprio in queste ore il governo sia riuscito a trovato un accordo sulla Legge di Bilancio con l’Unione Europea.

Attualmente chi sceglie la cedolare secca è tenuto a versare un acconto del 95%: sarà così fino al 2020, mentre a partire dal 2021 crescerà di 5 punti percentuali.

Legge di Bilancio, Cedolare secca: acconto del 100% dal 2021

Tra le righe fitte degli emendamenti, e in particolare tra quelli presentati dai relatori della Commissione Bilancio del Senato, c’è anche questa novità. Si legge:

653-octies. All’articolo 3, comma 4, quarto periodo, del decreto legislativo 23 marzo 2011, n. 23, le parole “e del 95 per cento dal 2012” sono sostituite dalle seguenti: “, del 95 per cento dal 2012 al 2020 e del 100 per cento dal 2021”.

L’articolo di cui si parla, nel lavoro di revisione della Legge di Bilancio, regola proprio la cedolare secca e la procedura da seguire per versare l’acconto.

Chi è proprietario di una casa, ovvero persone fisiche, titolari di reddito di proprietà o di diritto reale di godimento di un immobile, può scegliere di applicare la cedolare secca sugli affitti, si tratta di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali.

Legge di Bilancio, Cedolare secca: l’acconto al 95% fino al 2020

La cedolare secca offre la possibilità ai contribuenti di accedere a una tassazione forfettaria dei canoni di locazione percepiti con un’aliquota fissa, al 10 o al 21%, al posto della tradizionale tassazione dei redditi secondo le aliquote e gli scaglioni Irpef.

Non viene pagata l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione: questi gli ulteriori vantaggi della cedolare secca. Non sostituisce, però, l’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione.

Il pagamento dell’imposta attualmente segue la logica dell’acconto, dovuto se la cedolare per l’anno precedente supera i 51,65 euro, e del saldo, secondo queste regole:

  • L’acconto si versa:
    • in un’unica soluzione, entro il 30 novembre, se l’importo è inferiore a 257,52 euro;
    • in due rate, se l’importo dovuto è superiore a 257,52 euro: la prima, del 40% (del 95%), entro il 30 giugno, e la seconda, del restante 60% (del 95%), entro il 30 novembre.
  • Il saldo si versa entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello cui si riferisce, o entro il 31 luglio, con la maggiorazione dello 0,40%.

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