Cassa integrazione Covid, picco a marzo 2021: 620 milioni di ore autorizzate

Eleonora Capizzi - Leggi e prassi

Cassa integrazione Covid, picco a marzo 2021 con 620 milioni di ore autorizzate, a fronte delle 157.849 di febbraio. Il dato è stato riportato dal comunicato INPS del 22 aprile 2021 che registra un incremento del 293,1 per cento rispetto al mese prima, complici le chiusure.

Cassa integrazione Covid, picco a marzo 2021: 620 milioni di ore autorizzate

Cassa integrazione Covid, a marzo 2021 si registra un’impennata: sono 620,4 milioni le ore autorizzate lo scorso mese rispetto alle quasi 158 mila di febbraio.

Lo riporta il comunicato dell’INPS diffuso il 22 aprile 2021 che mostra un incremento del 293,1 per cento rispetto al mese precedente tra CIG ordinaria, assegno ordinario e CIG in deroga.

Si specifica che si tratta delle autorizzazioni con causale Covid-19 a fronte delle 641,9 milioni di ore complessive autorizzate di cig a marzo 2021.

Tra le cause principali di questo picco vi sono sicuramente le chiusure delle attività produttive imposte dal perdurare dell’emergenza Covid e le forti limitazioni che hanno riguardato tutto il territorio nazionale.

Cassa integrazione Covid, picco a marzo 2021: 620 milioni di ore autorizzate

L’INPS, il 22 aprile 2021 con il consueto comunicato stampa mensile rende i noti i numeri riferiti alla cassa integrazione, stavolta, di marzo 2021.

INPS - comunicato del 22 aprile 2021
Scarica comunicato su Cassa integrazione marzo 2021: autorizzate 641,9 milioni di ore - Oltre 5 miliardi le ore autorizzate per emergenza sanitaria nel periodo aprile 2020 – marzo 2021

Rispetto a febbraio, l’incremento delle ore autorizzate è spropositato: il 293,1 per cento in più.

Nel mese di marzo sono state autorizzate complessivamente 620,4 mln di ore, con un incremento del 293,1 per cento rispetto a febbraio. In particolare, le autorizzazioni si riferiscono a 63.558 aziende per la cig ordinaria con 279,1 mln di ore, a 53.708 aziende per l’assegno ordinario con 226,7 mln di ore e a 147.100 aziende per la cig in deroga con 114,7 mln di ore”.

Si legge nel documento diffuso dall’Istituto.

Si ricorda che il Decreto Sostegni ha prorogato fino al 30 giungo 2021 l’accesso alla cig ordinaria con causale Covid 19. Al contempo, il provvedimento ha allungato il periodo in cui è possibile beneficiare di cig in deroga e assegno ordinario che passa dal 30 giugno, già previsto dalla Legge di Bilancio 2021, al 31 dicembre 2021.

Un fattore, quello legato alle chiusure e limitazioni imposte dal Governo per contrastare la pandemia che hanno riguardato molte attività nei primi mesi del 2021.

Cig in deroga, a marzo è sempre il settore del commercio il più coinvolto

Le misure restrittive in risposta al protrarsi dell’emergenza hanno influito anche sulla distribuzione delle ore autorizzate nei diversi settori produttivi.

Nei dati INPS di marzo, infatti, si confermano come attività più coinvolte quelle del commercio, del turismo e della ristorazione oltre all’industria per quanto riguarda la cig ordinaria, così come riportato nella seguente tabella riepilogativa.

Tipologia di ammortizzatoreSettori più coinvolti e n. ore autorizzate a marzo
Cig ordinaria
  • fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici ed elettrici, con 49,7 milioni di ore
  • metallurgico, con 42 milioni;
  • industrie tessili e abbigliamento, con 37 milioni;
  • costruzioni, con 29,4 milioni;
  • pelli, cuoio e calzature, con 18 milioni.
Cig in deroga
  • commercio con 49,3 milioni;
  • alberghi e ristoranti, con 35,4 milioni;
  • attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese, con 10,3 milioni.
Fondi di solidarietà
  • alberghi e ristoranti, con 94,1 milioni;
  • attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese, con 46,6 milioni;
  • commercio con 33,1 milioni.

Infine, con riguardo alla distribuzione geografica, per tutte e tre le tipologie la maggiore beneficiaria è stata sempre la Lombardia con, rispettivamente, 63,5 milioni di ore autorizzate in cig ordinaria, 29,9 milioni in deroga e 61,7 milioni per i fondi di solidarietà.

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