Nel secondo trimestre dell'anno calano le nove partite IVA, mentre resta stabile il numero dei forfettari. A più di un anno di distanza restano ancora fermi gli incentivi all'autoimpiego

Il numero delle nuove partite IVA scende e alcuni dei principali incentivi previsti per favorirle sono ancora fermi ai box.
I dati del MEF relativi alle nuove aperture della partita IVA nel secondo trimestre del 2025 mostrano un calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Una calo dello 0,7 per cento, mitigato solo dal grande incremento relativo agli avviamenti da parte di soggetti non residenti (+25 per cento).
Le attivazioni da parte delle persone fisiche, infatti, calano dell’1,9 per cento e quelle delle società di persone del 13 per cento.
Si attende ancora il via libera a due incentivi pensati per favorire la creazione di nuove attività: Resto al Sud 2.0 e Autoimpiego Centro Nord. Le agevolazioni sono state introdotte da più di un anno ma sono ancora ferme.
Il numero delle partite IVA scende e gli incentivi sono ancora fermi
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato i dati dell’osservatorio trimestrale sulle partite IVA, con i dati aggiornati e relativi al secondo trimestre dell’anno.
Nei mesi di aprile, maggio e giugno del 2025 sono state aperte 121.138 nuove partite IVA, con una lieve flessione (0,7 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2024.
Una diminuzione a prima vista leggera ma che nasconde un maggiore calo delle attivazioni da parte delle persone fisiche, scese dell’1,9 per cento e di quelle delle società di persone, calate del 13 per cento, limitato dal forte aumento di avviamenti da parte di soggetti non residenti (+25,9 per cento).
Le nuove aperture da parte delle società di capitali sono, invece, diminuite dello 0,3 per cento.
Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, spiega il MEF, il confronto con lo stesso periodo del 2024 evidenzia che gli incrementi maggiori si sono registrati in Valle d’Aosta (+14,1 per cento), Veneto (+6,6 per cento) e Sicilia (+5,2 per cento).
Tra i territori che presentano una flessione maggiore, invece, ci sono la Provincia autonoma di Trento (-12,5 per cento), il Friuli-Venezia Giulia (-5,8 per cento) e la Sardegna (-5,7 per cento).
Considerando la classificazione per settore produttivo, come spesso accade, è il settore del commercio a far registrare il maggior numero di avviamenti di partite IVA, con il 18 per cento del totale, seguito dalle attività professionali con il 15,9 per cento e dalle costruzioni (9,5 per cento).
I cali maggiori hanno coinvolto specialmente il settore dell’agricoltura (-11,7 per cento), il settore delle costruzioni (-8,2 per cento) e il settore delle attività professionali (-7,5 per cento).
Non ci sono variazioni significative, invece, per quanto riguarda i contribuenti che hanno aderito al regime forfettario.
Nel periodo in esame, sono 55.940 i soggetti che hanno aderito al regime agevolato, un numero che corrisponde al 46,2 per cento del totale delle nuove aperture, con una flessione trascurabile (-0,1 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2024.
Partite IVA: ancora fermi gli incentivi all’autoimpiego
Nel 2025 sono diversi gli incentivi pensati per favorire l’apertura di nuove partite IVA e stimolare l’avviamento di nuove attività imprenditoriali e professionali.
Se il primo di questi, l’esonero contributivo del 50 per cento per i nuovi artigiani e commercianti introdotto dalla Legge di Bilancio 2025, è partito, sebbene in ritardo e con qualche difficoltà, lo stesso non si può dire per altre due misure.
Stiamo parlando di “Resto al Sud 2.0” e “Autoimpiego Centro-Nord”, le agevolazioni volte a favorire l’autoimprenditoria, in particolare da parte dei giovani.
Questi due incentivi “gemelli” sono stati introdotti più di un anno fa dal decreto Coesione, il n. 60/2024, e ancora oggi non vedono la luce.
I primi passi in avanti sono arrivati in estate con la firma e la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale, ma non c’è ancora il via libera per poter fare domanda e accedere alle agevolazioni.
Agevolazioni che, ricordiamo, prevedono la concessione di contributi a fondo perduto e voucher in favore dei giovani imprenditori e professionisti (con meno di 35 anni) che avviano una nuova attività di lavoro autonomo, libero-professionali e di impresa individuale o in forma societaria.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Il numero delle partite IVA scende e gli incentivi sono ancora fermi