Luglio non è solo il mese dei rimborsi 730, ma anche dei conguagli a debito. Busta paga con stipendio tagliato dall'addebito delle imposte dovute

Busta paga di luglio influenzata non solo dal rimborso del 730/2025 ma anche dal conguaglio a debito.
Per i contribuenti con dichiarazione dei redditi in negativo, si entra nel vivo con le procedure per il versamento delle imposte dovute, dall’IRPEF fino alla cedolare secca.
Con l’addebito del conguaglio in busta paga si riduce lo stipendio e il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, funge da “intermediario” tra Fisco e contribuente.
Busta paga di luglio 2025, stipendio più basso in caso di 730 a debito
Con l’elaborazione delle buste paga del mese di luglio entra nel vivo la stagione dei conguagli emersi dal modello 730/2025.
I datori di lavoro, sulla base dei dati trasmessi dall’Agenzia delle Entrate, saranno chiamati a gestire non solo i pagamenti dei rimborsi spettanti ai dipendenti, ma anche l’addebito delle imposte dovute.
Sugli stipendi relativi al mese di luglio parte quindi la procedura di pagamento automatico della maggiore IRPEF dovuta, rispetto a quella trattenuta mensilmente nel corso del 2024, così come ad esempio della cedolare secca dovuta sugli immobili in affitto.
Le procedure di conguaglio hanno quindi l’effetto di “sfoltire” lo stipendio, con la possibilità per il dipendente di optare per la rateizzazione delle somme dovute, fino al termine ultimo del 16 dicembre.
Conguaglio nella busta paga di luglio 2025, chi è interessato
Al pari di quanto previsto in materia di rimborsi, anche per i conguagli il calendario di avvio è strutturato in più slot temporali ed è determinante la data di trasmissione del modello 730 da parte del dichiarante.
L’Agenzia delle Entrate mette infatti a disposizione dei datori di lavoro il prospetto di liquidazione entro le seguenti date:
- 15 giugno per le dichiarazioni presentate entro il 31 maggio;
- 29 giugno per quelle presentate dal 1° al 20 giugno;
- 23 luglio per quelle presentate dal 21 giugno al 15 luglio;
- 15 settembre per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
- 30 settembre per quelle presentate dal 1° al 30 settembre.
Dal mese successivo all’invio del prospetto i datori di lavoro sono quindi chiamati a gestire in busta paga gli accrediti e gli addebiti IRPEF dei propri dipendenti. Risentiranno quindi già a luglio degli effetti dei conguagli i dipendenti che hanno proceduto all’invio del modello 730 entro il 20 giugno.
Modello 730 a debito, dal trattamento integrativo non spettante alla presenza di due o più CU
La gestione dei conguagli 730 in busta paga interessa casistiche diffuse e che si ripetono di anno in anno.
Un esempio tipico è relativo ai lavoratori che hanno percepito indebitamente il bonus IRPEF, il trattamento integrativo erogato nel corso del 2024 in busta paga e che, in caso di sforamento dei limiti di reddito previsti, è recuperato dopo la presentazione del modello 730.
C’è poi il caso già citato dei contribuenti tenuti a pagare le imposte in caso di applicazione della cedolare secca, ma anche l’ipotesi frequente di chi ha percepito nell’anno redditi da più sostituti (e quindi più CU) non conguagliati.
Tutte ipotesi che dal punto di vista pratico avranno un impatto diretto sugli stipendi, riducendo l’importo delle retribuzioni per il valore delle imposte dovute.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Busta paga di luglio 2025, stipendio più basso in caso di 730 a debito