Bonus energia 2022 anche per i professionisti e proroga per l’utilizzo: le richieste del CNDCEC

Rosy D’Elia - Imposte

Bonus energia 2022 anche per i professionisti e una proroga per l'utilizzo in compensazione i crediti d'imposta fino alla scadenza del 31 marzo. Sono queste le richieste che il CNDCEC, con una lettera firmata dal presidente Elbano De Nuccio, hanno inviato a Draghi, Franco e Giorgetti. Il segnale, però, sembra più che altro indirizzato al prossimo Governo.

Bonus energia 2022 anche per i professionisti e proroga per l'utilizzo: le richieste del CNDCEC

Allargare i bonus energia 2022 anche a professionisti e professioniste e prevedere una proroga per utilizzare in compensazione i crediti d’imposta per l’acquisto di elettricità e gas fino alla scadenza del 31 marzo 2023: sono queste le richieste del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

L’esigenza di rivedere il raggio d’azione delle agevolazioni messe in campo è stata messa nero su bianco in una lettera del 21 settembre firmata dal presidente Elbano De Nuccio e indirizzata a Mario Draghi, Daniele Franco e Giancarlo Giorgetti.

Il presidente del Consiglio, il Ministro dell’Economia e delle Finanze e quello dello Sviluppo Economico, però, hanno ormai le ore contate. E la segnalazione sembra indirizzata più che altro al Governo che verrà.

Bonus energia 2022 anche per i professionisti: le richieste del CNDCEC

Diversamente dalle imprese, i professionisti e le professioniste non rientrano tra coloro che possono beneficiare dei bonus energia messi in campo con i provvedimenti emergenziali.

Su questa disparità ha acceso i riflettori il CNDCEC: il comparto delle professioni, al pari di quello imprenditoriale, deve fare i conti con il caro energia.

La questione non è certo di nicchia, ha sottolineato De Nuccio, portando una serie di dati a sostegno delle sue richieste:

  • le lavoratrici e i lavoratori autonomi insieme alle professioniste e i professionisti sono circa 1 milione 400 mila e costituiscono il 6,3 per cento degli occupati in Italia, il 27,1 per cento del complesso del lavoro indipendente;
  • le categorie, inoltre, muovono una quota di prodotto interno lordo, stimata al 12,2 per cento del PIL, Prodotto Interno Lordo, nazionale.

Ma queste cifre non mettono al riparo dalle esclusioni, dal bonus energia così come da altre misure:

“Nel vasto e frammentato panorama degli incentivi economici introdotti dal legislatore negli ultimi anni, è spesso accaduto che i professionisti siano rimasti impropriamente esclusi dalle agevolazioni, creando squilibri e svantaggi competitivi nel mercato concorrenziale dei servizi professionali. Riteniamo invece necessario stabilire, in via generale, il principio dell’uguaglianza tra imprese e liberi professionisti ai fini dell’accesso agli incentivi economici, in conformità ai principi del diritto europeo che sanciscono la piena equiparazione dei due comparti”

Evidenzia De Nuccio nella lettera del 21 settembre 2022.

D’altronde non è la prima volta che i commercialisti accendono i riflettori sul tema perché non è la prima volta che l’accesso alle misure di sostegno per professionisti e professioniste è precluso o più complesso, anche quando le regole di partenza sono paritarie.

Basti pensare all’ultimo episodio in termini cronologici: ad oggi il bonus 200 euro resta una misura ancora inaccessibile a differenza di tutte le altre categorie di beneficiari e beneficiarie che lo hanno già ricevuto o sanno già come e quando lo riceveranno.

Le richieste del CNDCEC sui bonus energia 2022: rivedere le norme per includere i professionisti e non solo

Ma la proposta di rivedere l’assetto dei bonus energia 2022 non riguarda solo la platea di beneficiari e la necessità di inlcudere anche professionisti e professioniste.

Nella lettera indirizzata a premier e ministri il presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili chiede anche di rivedere la tabella di marcia dei bonus energia.

Prima di tutto si sottolinea la necessità di una proroga per l’utilizzo dei crediti d’imposta a cui si ha diritto oltre il 31 dicembre 2022:

“Tenuto conto delle affatto semplici modalità di determinazione del credito di imposta, si chiede di prorogare al 31 marzo 2023 i termini per la compensazione dei crediti di imposta previsti dalle disposizioni che si sono succedute”.

Alle difficoltà operative che i commercialisti stanno riscontrando si lega, infatti, anche un’altra proposta di modifica delle norme attualmente in vigore: l’eliminazione del termine ultimo stabilito dal Decreto Aiuti per richiedere ai fornitori una comunicazione con il conteggio incrementale della componente di costo energetica e il relativo credito di imposta.

La possibilità di chiedere i dati ai fornitori rende più agevole tutta la procedura, ma dal momento che la norma prevede che la richiesta debba essere effettuata entro 60 giorni dalla scadenza del periodo per il quale spetta il credito di imposta la semplificazione, alla prova dei fatti, appare poco efficace.

Il CNDCEC, quindi, fa emerge la necessità di rivedere il quadro normativo all’interno del quale sono stati inseriti i diversi bonus energia 2022 ma il messaggio, recapitato al Governo uscente, dovrà ormai essere recepito da quello in arrivo.

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