Bonus donne 2022: in quali settori si trovano le lavoratrici svantaggiate a cui si applicano gli incentivi?

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Bonus donne 2022: chi sono le lavoratrici svantaggiate a cui si applicano gli incentivi per le assunzioni? Tra le altre, coloro che operano in settori o professioni con un alto gender gap, una disparità di genere superiore al 25 per cento. Dalle costruzioni ai trasporti: i dettagli nel Decreto del Ministero del Lavoro del 17 dicembre 2021.

Bonus donne 2022: in quali settori si trovano le lavoratrici svantaggiate a cui si applicano gli incentivi?

Bonus donne 2022: chi sono le lavoratrici svantaggiate a cui si applicano gli incentivi per le assunzioni?

Tra le altre, sono coloro che, indipendentemente dall’età, non hanno un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi e operano in settori e professioni con un alto gender gap, una disparità di genere superiore al 25 per cento rispetto alla media.

Ad individuare ogni anno gli ambiti in cui la presenza di uomini e donne è maggiormente sbilanciata, in linea con quanto stabilito dall’articolo 4 della Legge 92/2012, è il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Bonus donne 2022: chi sono le lavoratrici svantaggiate a cui si applicano gli incentivi?

Per il 2022 bisogna far riferimento al Decreto Ministeriale del 17 dicembre. Dall’agricoltura ai trasporti, nel testo vengono individuati i settori e le professioni utili a definire una condizione di svantaggio per le lavoratrici e, conseguentemente, la possibilità di accesso al bonus donne.

In linea con quanto previsto dal Regolamento (UE) n. 651/2014 e, sulla base delle elaborazioni effettuate dall’lSTAT in relazione alla media annua del 2020, viene stabilito l’elenco degli ambiti in cui le donne sono meno numerose.

Nel testo si legge:

“Il tasso di disparità medio è stato rilevato per l’anno 2020 in misura pari al 9,6 per cento. La soglia sopra la quale un settore è caratterizzato da un tasso di disparità uomo-donna superiore di almeno il 25 per cento del valore medio è pari al 12,1 per cento”.

Bonus donne 2022: tasso di disparità uomo donna nei settori e nelle professioni

Se si guarda ai settori, il divario esiste ma è meno marcato nella Pubblica Amministrazione, mentre supera l’80 per cento nel settore delle costruzioni.

Settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25 per cento la disparità media uomo-donna

SEZIONI ATECO 2007 Percentuale Maschi Percentuali Femmine Tasso di disparità
Agricoltura
Agricoltura 74,9 25,1 49,8
Industria
Costruzioni 90,3 9,7 80,6
Ind. estrattiva 86,8 13,2 73,5
Acqua e gestione rifiuti 82,9 17,1 65,8
Ind. energetica 75,4 24,6 50,8
Ind. manifatturiera 73,5 26,5 47,1
Servizi
Trasporto e magazzinaggio 78,3 21,7 56,6
Informazione e comunicazione 68,4 31,6 36,8
Servizi generali della PA 65,1 34,9 30,3
Totale 54,8 45,2 9,6

La distanza più ampia, però, si raggiunge nelle professioni e in particolare la presenza delle donne è drasticamente inferiore a quella degli uomini nella conduzione di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento.

Professioni caratterizzate da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25 per cento la disparità media uomo-donna. Anno 2020

SEZIONI ATECO 2007 Percentuale Maschi Percentuali Femmine Tasso di disparità
74 - Conduttori di veicoli, di macchinari mobilie di sollevamento 98,0 2,0 96,0
62 - Artigiani ed operai metalmeccanici specializzati e installatori e manutentori di attrezzature elettriche ed elettroniche 97,9 2,1 95,8
61 - Artigiani e operai specializzati dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici 97,9 2,1 95,8
92 - Sergenti, sovraintendenti e marescialli delle forze armate 97,8 2,2 95,7
93 - Truppa delle forze armate 95,4 4,6 90,8
91 - Ufficiali delle forze armate 95,2 4,8 90,5
71 - Conduttori di impianti industriali 86,3 13,7 72,7
31 - Professioni tecniche in campo scientifico, ingegneristico e della produzione 85,1 14,9 70,2
12 - Imprenditori, amministratori e direttori di grandi aziende 83,8 16,2 67,6
64 - Agricoltori e operai specializzati dell’agricoltura, delle foreste, della zootecnia, della pesca e della caccia 82,4 17,6 64,8
22 - Ingegneri, architetti e professioni assimilate 81,5 18,5 63,0
84 - Professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nellecostruzioni 78,6 21,4 57,2
83 - Professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca 8,0 22,0 55,9
21 - Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali 75,1 24,9 50,3
73 - Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare 72,3 27,7 44,7
63 - Artigiani ed operai specializzati della meccanica di precisione, dell’artigianato artistico, della stampa ed assimilati 71,7 28,3 43,4
72 - Operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti almontaggio 70,8 29,2 41,5
13 - Imprenditori e responsabili di piccole aziende 68,1 31,9 36,3
65 - Artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari, del legno, del tessile, dell’abbigliamento, delle pelli, del cuoio e dell’industria dello spettacolo 62,3 37,7 24,6
11 - Membri dei corpi legislativi e di governo, dirigenti ed equiparati dell’amministrazione pubblica, nella magistratura, nei servizi di sanità, istruzione e ricerca e nelle organizzazioni di interesse nazionale esovranazionale 57,7 42,3 15,3
81 - Professioni non qualificate nel commercio e nei servizi 57,6 42,4 15,2
Totale 54,8 45,2 9,6

Bonus donne 2022: per quali lavoratrici se ne ha diritto?

Il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 17 dicembre 2021 indica, quindi, in quali ambiti il tasso di disparità uomo-donna supera almeno del 25 per cento la disparità media per verificare l’applicazione degli incentivi all’assunzione.

La Legge di Bilancio 2021 ha portato al 100 per cento, nel limite massimo di importo di 6.000 euro annui, l’esonero contributivo previsto dalla Legge n. 92/2021 per gli anni 2021 e 2022.

Il bonus donne si applica a una platea di lavoratrici caratterizzate da diverse condizioni di svantaggio:

  • donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi;
  • donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
  • donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi;
  • donne che, a prescindere dall’età, svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.

Il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, quindi, rappresenta un tassello fondamentale per individuare la platea di lavoratrici a cui è applicabile l’esonero contributivo per le assunzioni durante il prossimo anno.

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