Bonus condizionatori, tre vie per lo sconto fiscale. Dal 2025 debuttano le nuove regole per prime e seconde case, ma non cambia il perimetro delle spese ammesse. Un vademecum per capire come funziona

Bonus condizionatori anche nel 2025: tre le agevolazioni che consentono di beneficiare di uno sconto fiscale sulle spese sostenute.
Dall’ecobonus, fino al bonus ristrutturazione e al bonus mobili, i climatizzatori possono rientrare in diverse categorie di detrazione IRPEF, secondo i requisiti specificati dalla normativa in materia di manutenzione e risparmio energetico.
Non esiste quindi uno specifico bonus condizionatori, ma sono le agevolazioni ordinarie in materia edilizia a prevedere la possibilità di detrarre il costo sostenuto.
Per le spese sostenute dal 1° gennaio 2025 è necessario considerare le novità introdotte dall’ultima Manovra, che hanno differenziato il valore delle detrazioni spettanti per le spese sulla prima casa o sugli immobili diversi.
Soffermiamoci quindi su come funziona l’agevolazione, quali i requisiti e chi può beneficiarne.
Bonus condizionatori al 65 o al 50 per cento: come funziona? Requisiti e beneficiari
Nell’ambito delle agevolazioni fiscali per i lavori edilizi, l’acquisto del condizionatore rientra tra le spese agevolabili in relazione a diverse detrazioni fiscali.
Pur non essendovi uno specifico bonus condizionatori (al pari del “bonus tende da sole”), le possibilità di risparmio per chi intende effettuare un nuovo acquisto - con o senza ristrutturazione - sono numerose.
I climatizzatori possono essere portati in detrazione fiscale al 50 per cento accedendo al bonus ristrutturazione o al bonus mobili.
La sostituzione dell’impianto esistente con uno ad alta efficienza energetica consente inoltre di fruire dell’ecobonus del 65 per cento.
In ogni caso si ricorda che per effetto delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, il valore della detrazione segue regole specifiche in base all’immobile per il quale si sostengono le spese.
Nulla cambia per i lavori sulla prima casa. Per quel che riguarda le abitazioni diverse invece, il valore del bonus fruibile si riduce e passa al 36 per cento.
Partendo da un quadro riassuntivo delle detrazioni riconosciute, vediamo quindi come funziona il bonus fiscale e chi sono i beneficiari.
Bonus condizionatori al 50 per cento con o senza ristrutturazione
L’acquisto del condizionatore può essere portato in detrazione fiscale nell’ambito del bonus ristrutturazione, che consiste in una detrazione fiscale del 50 per cento (36 per cento per gli immobili diversi dalla prima casa) fino ad un massimo di 96.000 euro di spesa.
Tra le spese detraibili vi sono anche quelle di risparmio energetico e la spesa relativa al condizionatore vi rientra in caso di nuova installazione di un condizionatore a pompa di calore.
Tale intervento, come chiarito a più riprese dall’Agenzia delle Entrate, rientra tra quelli di climatizzazione invernale ed estiva, agevolati nell’ambito della manutenzione straordinaria ai sensi di quanto previsto dall’articolo 16-bis del TUIR.
L’accesso alla detrazione fiscale del 50 per cento è quindi subordinato:
- all’installazione di un condizionatore a pompa di calore, che consente la climatizzazione sia estiva che invernale (su questo aspetto si consiglia di consultare le specifiche tecniche del climatizzatore che si intende acquistare);
- al pagamento mediante bonifico parlante, all’interno del quale bisognerà indicare la causale del versamento con il riferimento normativo, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il codice fiscale o la partita IVA del beneficiario del pagamento.
Bonus condizionatore al 50 per cento con il bonus mobili, ma scende il limite di spesa
L’acquisto di un condizionatore può essere agevolato anche nell’ambito del bonus mobili, la detrazione del 50 per cento riconosciuta in caso di ristrutturazione della propria abitazione dal 1° gennaio dell’anno precedente.
Con il bonus mobili il condizionatore potrà essere portato in detrazione fiscale al 50 per cento della spesa, fino al limite di 5.000 euro.
In questo caso non sono previsti specifici requisiti tecnici in merito all’impianto di climatizzazione che si intende acquistare, ma è sempre necessario pagare le somme con mezzi tracciabili, quali bonifico o carta di debito o credito. In caso di utilizzo di bonifico, non è tuttavia necessario utilizzare quello soggetto a ritenuta predisposto da banche o Poste.
Bonus condizionatori al 65 per cento con l’ecobonus
È possibile ottenere il bonus condizionatori anche accedendo all’ecobonus del 65 per cento, ridotto al 36 per cento per gli interventi effettuati su immobili diversi dalla prima casa.
In tal caso, è tuttavia necessario che la spesa sia sostenuta per climatizzatori dotati di pompa di calore ad alta efficienza, acquistati in sostituzione di precedenti impianti.
Il limite massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione è pari a 30.000 euro, ma tra i requisiti da rispettare è necessario che l’impianto garantisca un coefficiente di prestazione (COP/GUE) e, qualora l’apparecchio fornisca anche il servizio di climatizzazione estiva, un indice di efficienza energetica (EER) maggiore o uguale ai pertinenti valori minimi, fissati nell’allegato F al D.M. 6.08.2020.
Come riportato nel vademecum ENEA, in caso di installazione di pompe di calore elettriche dotate di variatore di velocità (inverter), i pertinenti valori di cui all’allegato I al D.M. 6.08.2009 e all’allegato F al D.M. 6.08.2020 sono ridotti del 5 per cento.
- Vademecum ENEA requisiti ecobonus condizionatori
- Scarica la guida dell’ENEA ai requisiti richiesti per la fruizione dell’ecobonus del 65 per cento per le pompe di calore
Bonus condizionatori 2025, detrazione in dichiarazione dei redditi
L’agevolazione che è possibile richiedere è quindi strettamente collegata alla propria specifica situazione, e si consiglia pertanto di rivolgersi ad un tecnico per informazioni più dettagliate.
Dal punto di vista pratico, per accedere allo sconto spettante sarà fondamentale presentare la dichiarazione dei redditi. Il bonus è riconosciuto infatti come detrazione fiscale, con recupero dell’importo spettante a rate e in 10 anni.
In tutti e tre i casi si ricorda infine che l’acquisto e l’installazione di climatizzatori rientra tra le spese per le quali è necessario l’invio della comunicazione ENEA con il dettaglio dell’intervento eseguito.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus condizionatori 2025, come funziona? Requisiti e beneficiari