Bonus benzina: anche i lavoratori autonomi con dipendenti possono riconoscerlo

Domenico Catalano - Imposte

Bonus benzina, chi solo i datori di lavoro che possono riconoscerlo? Tutti quelli che operano nel settore privato, compresi i lavoratori autonomi con dipendenti. Sono escluse, invece, le amministrazioni pubbliche: lo chiarisce l'Agenzia delle Entrate nella risposta all'interpello numero 15 del 2023

Bonus benzina: anche i lavoratori autonomi con dipendenti possono riconoscerlo

Mentre dal Governo arriva la notizia di una conferma dei bonus benzina per il 2023, dall’Agenzia delle Entra arrivano nuovi chiarimenti sulla platea di datori di lavoro che possono riconoscere i buoni carburante che, fino a 200 euro, non concorrono alla formazione del reddito.

Tra questi rientrano anche le lavoratrici e i lavoratori autonomi con dipendenti.

Restano fuori dal perimetro di applicazione delle agevolazioni, invece, le amministrazioni pubbliche.

Lo spunto per il chiarimento arriva dalle richieste di delucidazioni da parte di una società consortile per azioni a capitale interamente pubblico senza finalità di lucro attraverso la quale i soci gestiscono il servizio di trasporto per l’emergenza-urgenza 118 all’interno di una Regione

Bonus benzina, quali datori di lavoro possono erogarli ai dipendenti?

Con la risposta all’interpello numero 15 del 12 gennaio 2023, l’Agenzia delle Entrate chiarisce se la società non rientra tra le amministrazioni pubbliche, i suoi dipendenti possono beneficiare dei bonus benzina nei termini previsti dal Decreto numero 21 del 2022.

Le regole da seguire sono contenute nell’articolo 2 del provvedimento:

“Per l’anno 2022, l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito ai sensi dell’articolo 51, comma 3, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917”.

Anche alla luce delle ultime novità, vale la pena soffermarsi sui datori di lavoro che possono riconoscere le somme che rientrano nell’agevolazione.

Nel Consiglio dei Ministri del 10 gennaio 2023, infatti, è stato approvato il Decreto Trasparenza sul prezzo dei carburanti non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale che, tra le altre novità, prevede anche una conferma del bonus benzina di 200 euro per il 2023.

Come sottolinea l’Agenzia delle Entrate, la misura riguarda tutte le lavoratrici e i lavoratori dipendenti dei datori di lavoro privati.

Cosa si intende?

I datori di lavoro che operano nel settore privato, così come individuato per esclusione nella circolare 15 giugno 2016, n. 28/E, ai fini dell’imposta sostitutiva sui premi di risultato.

Bonus benzina: tra i datori di lavoro che possono erogarli anche i lavoratori autonomi

Più nel dettaglio bisogna specificare che nella platea di coloro che possono erogare i bonus benzina rientrano anche i soggetti privati che non svolgono un’attività commerciale e le lavoratrici e i lavoratori autonomi, a patto che abbiano dei loro dipendenti.

Nella formulazione originaria del DL numero 21 del 2022 si faceva riferimento alle aziende private, durante l’iter di conversione in legge la norma è stata modificata ed è stato inserito il richiamo al concetto più ampio di datore di lavoro privato.

Stando all’impostazione del testo, restano in ogni caso escluse le amministrazioni pubbliche, come individuate dall’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, dalla possibilità di riconoscere i buoni carburante di 200 euro che non concorrono alla formazione del reddito.

Rientrano tra queste, ad esempio, le scuole, ma anche le Regioni, le Province e i Comuni.

In conclusione, l’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello numero 15 del 2023 ribadisce che per i datori di lavoro il costo dei buoni benzina è integralmente deducibile dal reddito d’impresa, in linea con l’articolo 95 del Tuir, “sempreché l’erogazione dei buoni sia, comunque, riconducibile al rapporto di lavoro e, per tale motivo, il relativo costo possa qualificarsi come inerente”.

Agenzia delle Entrate - Risposta all’interpello numero 15 del 12 gennaio 2023
Bonus carburante – Articolo 2 del decreto legge 21 marzo 2022, n. 21

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