Aumenti IVA e accise, il decreto Rilancio cancella le clausole di salvaguardia

Clausole IVA e accise cancellate: lo spettro degli aumenti previsti dal 2021 viene eliminato dal decreto Rilancio. La bozza del provvedimento economico in fase di elaborazione li abolisce definitivamente.

Aumenti IVA e accise, il decreto Rilancio cancella le clausole di salvaguardia

Nessun aumento di IVA ed accise nel 2021: le clausole di salvaguardia vengono cancellate definitivamente dal decreto Rilancio.

L’ultima bozza disponibile del decreto legge economico di aprile e maggio 2020 spazza via il rischio di aumenti delle aliquote IVA e delle accise a partire dal prossimo anno.

Una cancellazione definitiva, voluta per dare un segnale di fiducia ad imprese e consumatori e per creare un clima di certezze a fronte di una situazione sociale ed economica quantomai complessa.

Aumenti IVA e accise, il decreto Rilancio cancella le clausole di salvaguardia

La bozza del decreto Rilancio cancella il comma 718, articolo 1 della legge n. 190/2014 e l’articolo 1, comma 2 della legge n. 145 del 30 dicembre 2018. Si tratta delle due norme che disciplinano gli aumenti di IVA ed accise, sterilizzati per il 2020 ma previsti attualmente a partire dal 1° gennaio 2021.

L’approvazione del testo del decreto Rilancio, una vera e propria Manovra economica messa a punto per risollevare il Paese nel periodo di emergenza Covid-19, archivierà il rischio di un aumento delle imposte e, di conseguenza, dei prezzi di beni e servizi.

Le clausole di salvaguardia IVA ed accise previste dal 2021 dovrebbero quindi essere cancellate definitivamente. Utilizzare il condizionale è doveroso, considerando il complesso iter di messa a punto del decreto Rilancio ed il tavolo delle modifiche ancora aperto.

In ogni caso, l’ultima bozza del decreto economico prevede l’abrogazione degli aumenti IVA, e nello specifico:

  • la cancellazione dell’aumento dell’aliquota IVA del 10 per cento, che a partire dal 2021 dovrebbe passare al 12%;
  • la cancellazione dell’aumento dell’aliquota IVA del 22%, che a partire dal 2021 passerebbe al 25,2% e dal 2022 al 26,5%.

Parimenti, viene eliminato l’aumento delle accise sulla benzina, sulla benzina con piombo e sul gasolio, usato come carburante, previsto a legislazione vigente a partire dal 2021.

L’obiettivo è “mandare in soffitta” definitivamente le clausole di salvaguardia che, negli anni successivi alla loro introduzione, sono state più volte sterilizzate in tutto o in parte, ma solo temporaneamente.

Un impegno assunto nei confronti dell’Unione Europea, per garantire il rispetto dei vincoli di Bilancio, che l’emergenza economica causata dal coronavirus potrebbe trasformare in un ricordo del passato.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network