Le agevolazioni fiscali per il Sud inserite nel Decreto Crescita

Rosy D’Elia - Fisco

Agevolazioni fiscali per il Sud nel Decreto Crescita: dall'intervento sul periodo di riconoscimento del bonus assunzioni alle modifiche agli incentivi per il rientro dei cervelli, passando per i vantaggi che derivano dalle aggregazioni delle società del Mezzogiorno. Le misure per il meridione inserite nel testo approvato in via definitiva il 27 giugno 2019.

Le agevolazioni fiscali per il Sud inserite nel Decreto Crescita

Agevolazioni fiscali per il Sud nel Decreto Crescita: il testo nasce come una raccolta delle misure urgenti per la crescita economica, nel suo iter di conversione in legge si è arricchito di interventi di semplificazione fiscale, ma dalla sua prima stesura all’approvazione definitiva il 27 giugno, si è conservato uno spazio particolare alle novità dedicate specificamente al meridione.

Dalle novità sul bonus Sud riconosciuto ai datori di lavoro che assumono con contratto a tempo indeterminato al potenziamento degli incentivi per il rientro dei cervelli, passando per i benefici fiscali riconosciuti per le aggregazioni delle aziende, alcune novità del Decreto Crescita sono particolarmente rilevanti per chi vive e lavora nel mezzogiorno.

Nello specifico sono quattro le nuove disposizioni da conoscere:

Agevolazioni fiscali per il mezzogiorno nel Decreto Crescita: Bonus Sud dal 1° gennaio 2019

Con il Decreto Crescita si aggiusta il tiro sul bonus Sud e si stabilisce l’accesso agli incentivi a partire dal 1° gennaio 2019.

Grazie all’agevolazione prevista per le regioni del mezzogiorno, le aziende hanno diritto a uno sgravio contributivo fino ad 8.060 euro annui per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato di giovani:

  • di età compresa tra i 16 anni e 34 anni di età;
  • con 35 anni di età e oltre, privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, ai sensi del Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 17 ottobre 2017.

A dicembre 2018 è arrivata la buona notizia: la legge di Bilancio ha prorogato il bonus Sud per altri due anni, stanziando un importo pari a 500 milioni per 2019 e 2020. Ma ad aprile 2019 per le imprese che aspettavano di accedere al bonus Sud per le assunzioni a partire dal 1° gennaio è arrivata una doccia gelata.

Solitamente il sistema degli incentivi si muove in maniera lenta e i decreti attuativi arrivano tardi, ma è retroattivo e permette di beneficiare delle agevolazioni anche per tutto l’anno a cui si riferisce. Il decreto ANPAL del 19 aprile, invece, aveva stabilito la partenza del bonus Sud a partire dal 1° maggio 2019.

Il testo del Decreto Crescita interviene proprio su questo punto e, all’articolo 39, comma 1, stabilisce che il bonus è valido anche per le assunzioni effettuate dal 1° gennaio al 30 aprile 2019 nel limite di 200 milioni di euro.

Agevolazioni fiscali per il Sud nel Decreto Crescita: DTA in crediti di imposta per l’aggregazione di aziende del Mezzogiorno

Sempre alle aziende del Mezzogiorno, ma su un altro fronte, il Decreto Crescita dedica l’articolo 44-bis, con cui si delinea un regime fiscale agevolato nel caso di aggregazioni di società con sede legale, alla data del 1° gennaio 2019, nelle regioni del Sud: Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Fusione, scissione o conferimento di azienda o di rami di azienda riguardanti più società, a condizione che il soggetto risultante dall’aggregazione abbia sede legale in una delle regioni indicate e che le aggregazioni siano state deliberate dall’assemblea dei soci entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge, sono le operazioni agevolabili.

La trasformazione delle attività per imposte anticipate (DTA) in crediti di imposta per un ammontare non superiore a 500 mln di euro è il beneficio previsto e decorre dalla data di approvazione del primo bilancio della società risultante dall’aggregazione nella misura del 25% delle DTA in esso iscritte, mentre per il restante 75% la trasformazione avviene in quote uguali nei tre esercizi successivi a decorrere dalla data di approvazione del bilancio di ciascun esercizio.

Come si legge nella nota di lettura, che approfondisce punto per punto l’ultima stesura del decreto, dal periodo d’imposta in corso alla data in cui ha effetto l’aggregazione si verificano alcuni effetti, che derogano alle regole ordinarie di determinazione dell’imponibile:

  • non sono computabili in diminuzione dei redditi imponibili le perdite, nonché le eccedenze residue relative all’importo del rendimento nozionale valevole ai fini del calcolo dell’ACE, relative a DTA trasformate ai sensi delle norme in esame;
  • non sono deducibili i componenti negativi corrispondenti alle DTA trasformate in credito d’imposta.

    Ai benefici che derivano dall’articolo 44-bis Incentivo fiscale per promuovere la crescita dell’Italia meridionale non possono accedere le società tra loro già legate da rapporti di controllo e le società controllate anche indirettamente dallo stesso soggetto.

Agevolazioni fiscali per il Sud nel Decreto Crescita: potenziamento degli incentivi per il rientro dei cervelli

Dalle imprese ai singoli cittadini, al Sud nel Decreto Crescita spetta uno spazio particolare.

Con l’articolo 5 si rivede e si potenzia il sistema dei benefici riconosciuti per il rientro dei cervelli.

Tra le novità introdotte per i lavoratori impatriati a partire dal 2020, un’attenzione particolare viene riservata a chi ha intenzione di tornare nel Sud Italia: con le nuove disposizioni la riduzione dell’imponibile passa dal 50 al 70%, ma arriva al 90% se si stabilisce la residenza in una delle regioni del mezzogiorno:

  • Abruzzo;
  • Molise;
  • Campania;
  • Puglia;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Sardegna;
  • Sicilia.

E inoltre, rispetto all’assetto precedente, l’articolo 5 prevede una serie di altre novità:

  • le condizioni per accedere al regime fiscale di favore diventano più semplici;
  • si introducono maggiori agevolazioni fiscali per ulteriori 5 periodi d’imposta in presenza di specifiche condizioni;
  • anche gli italiani residenti all’estero non iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) possono accedere alle agevolazioni a condizione che abbiano avuto la residenza in un altro Stato ai sensi di una convenzione contro le doppie imposizioni sui redditi nei due periodi di imposta precedenti il trasferimento in Italia.
  • per i rapporti di cui alla legge numero 91 del 1981, norme in materia di società e sportivi professionisti, i redditi concorrono alla formazione del reddito complessivo al 50% e il regime agevolato comporta il versamento di un contributo pari allo 0,5% della base imponibile.

Agevolazioni fiscali per il Sud nel Decreto Crescita: benefici a lungo termine per i pensionati

Infine nel Decreto Crescita c’è spazio anche per i pensionati. Per chi trasferisce la propria residenza nelle regioni del Mezzogiorno, con l’articolo 5 bis inserito nel testo approvato in via definitiva il 27 giugno, i benefici sono a lungo termine: la durata del regime di tassazione agevolata passa da 5 a 9 anni.

Con la Legge di Bilancio 2019, nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi è stato inserito l’articolo 24 ter Opzione per l’imposta sostitutiva sui redditi delle persone fisiche titolari di redditi da pensione di fonte estera che trasferiscono la propria residenza fiscale nel Mezzogiorno che permette di beneficiare di un’imposta sostitutiva del 7% per i redditi percepiti da fonte estera o all’estero.

Le destinazioni che i pensionati possono scegliere devono avere una popolazione non superiore a 20.000 abitanti e devono trovarsi in una delle regioni del Sud.

Inoltre, chi ha intenzione di accedere all’agevolazione deve rispondere ai seguenti requisiti:

  • deve aver avuto una residenza fiscale all’estero nei cinque periodi d’imposta precedenti a quello in cui l’opzione diventa efficace;
  • deve trasferirsi da Paesi con i quali sono in vigore accordi di cooperazione amministrativa.

Per chi ha i requisiti per accedere all’agevolazione, il periodo per beneficiare con le ultime novità arriva fino a 9 anni.

Tutte le misure introdotte con il Decreto Crescita nella nota di lettura.

Decreto Crescita - Nota di lettura
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi.

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