Agevolazioni agricoltura, bonus donne in campo: i requisiti per la domanda

Rosy D’Elia - Incentivi alle imprese

Agevolazioni agricoltura, bonus donne in campo: come richiedere i mutui a tasso zero fino a 300.000 euro destinati alle imprenditrici agricole? Le istruzioni e i requisiti per presentare domanda a ISMEA nel decreto ministeriale pubblicato il 26 agosto 2020 in Gazzetta Ufficiale.

Agevolazioni agricoltura, bonus donne in campo: i requisiti per la domanda

Agevolazioni agricoltura, bonus donne in campo: come richiedere i mutui a tasso zero fino a 300.000 euro destinati alle imprenditrici agricole? Arrivano le istruzioni per presentare domanda a ISMEA, Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, e accedere alla misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2020.

Dall’acquisto di terreni alla formazione dei soci, sono diverse le spese ammissibili. A stabilire le regole di accesso è il decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 9 luglio 2020 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 agosto 2020.

Agevolazioni agricoltura, bonus donne in campo: nel decreto in GU tutte le istruzioni

Tra le diverse agevolazioni per il settore dell’agricoltura, la Legge di Bilancio 2020 per le imprenditrici agricole ha introdotto il bonus donne in campo che prevede la possibilità di ottenere mutui agevolati per la realizzazione dei progetti di investimento, con un tasso pari a zero e una durata tra 5 e 15 anni, comprensiva del periodo di preammortamento, fino a un importo massimo di 300.000 euro e comunque non superiore al 95% delle spese ammissibili.

L’impresa beneficiaria deve garantire la copertura finanziaria del programma di investimento, comprensivo dell’IVA, apportando un contributo finanziario, con risorse proprie o tramite finanziamento esterno pari almeno al 20% delle spese ammissibili complessive.

Inoltre, il mutuo agevolato deve essere assistito da garanzie per l’intero importo concesso, maggiorato del 20% per accessori e per il rimborso delle spese, acquisibili nell’ambito degli investimenti da realizzare.

Possono richiedere il bonus donne in campo tutte le micro, piccole e medie imprese che presentano progetti per lo sviluppo o il consolidamento di aziende agricole, attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, a condizione che rispondano ai requisiti che seguono:

  • essere regolarmente costituite ed iscritte nel registro delle imprese;
  • esercitare esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’art. 2135 del codice civile;
  • essere amministrate e condotte da una donna, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola ovvero, nel caso di società, essere composte, per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, ed amministrate, da donne, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola;
  • avere sede operativa nel territorio nazionale;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  • non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • non rientrare tra le imprese in difficoltà.

Agevolazioni agricoltura, bonus donne in campo: i requisiti per presentare domanda a ISMEA

In particolare, i progetti che permettono di richiedere mutui fino a 300.000 euro possono avere tre obiettivi:

  • miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola con una riduzione dei costi di produzione o un miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole connesse;
  • miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali;
  • realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura.

Le attività non possono essere avviate prima della presentazione della domanda e devono durare al massimo due anni dalla data di ammissione alle agevolazioni.

Entro i parametri stabiliti dall’articolo 5 previsto dal Decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 agosto 2020, sono ammissibili alle agevolazioni le seguenti categorie di spese:

  • studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di mercato;
  • opere agronomiche e di miglioramento fondiario;
  • opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili;
  • oneri per il rilascio della concessione edilizia;
  • allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature;
  • servizi di progettazione;
  • beni pluriennali;
  • acquisto di terreni;
  • formazione specialistica dei soci e dei dipendenti del soggetto beneficiario, funzionali e commisurati alla realizzazione del progetto.

Le domande di ammissione alle agevolazioni devono essere presentate a
ISMEA, Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, che deve definire i criteri e le modalità operative di presentazione delle domande.

Secondo quanto stabilito le istanze devono, in ogni caso, contenere:

  • nome e dimensioni dell’impresa;
  • descrizione e ubicazione del progetto;
  • elenco delle spese ammissibili;
  • importo del finanziamento necessario per la realizzazione del progetto.

Tutti i dettagli nel testo integrale del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 agosto 2020.

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - Decreto Ministeriale del 9 luglio in GU il 26 agosto 2020
Misure in favore dell’imprenditoria femminile in agricoltura. (20A04596) (GU Serie Generale n.212 del 26-08-2020).

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