Bonus e detrazioni, dal 2026 diventano effettivi i tagli introdotto dalla scorsa Manovra. L'effetto? Un aumento indiretto dell'IRPEF che interesserà tutti i contribuenti e che si vedrà in dichiarazione dei redditi

Dal debutto del quoziente familiare alla riduzione degli sconti fiscali per figli e non solo, nel 2026 si toccheranno con mano gli effetti dei tagli ai bonus e alle detrazioni previsti dalla scorsa Manovra.
In un periodo in cui è accesa la discussione sulla riduzione dell’IRPEF per il ceto medio, è bene evidenziare che ad oggi è messo nero su bianco un aumento della tassazione. Questo l’effetto indotto delle numerose novità che incideranno sulle agevolazioni riconosciute in dichiarazione dei redditi dal prossimo anno.
Bonus e detrazioni, dal 2026 parte la stagione dei tagli
La Legge di Bilancio 2025, nell’intento di riordinare il sistema di agevolazioni che agiscono sull’IRPEF, ha introdotto alcune novità di rilievo per tutti i contribuenti. L’impatto pratico delle modifiche si vedrà solo dal prossimo anno, in fase di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Così sarà ad esempio per il taglio ai bonus IRPEF previsto per i titolari di redditi superiori a 75.000 euro. Per le spese sostenute dal 1° gennaio 2025, fruibili quindi nella dichiarazione da presentare nel 2026, debutteranno specifici limiti massimi calibrati in base alla composizione del nucleo familiare.
L’importo massimo delle spese detraibili ammonterà a 14.000 euro dai 75.000 ai 100.000 euro di reddito, e si ridurrà a 8.000 euro per le soglie più alte. Questi i valori riconosciuti però esclusivamente ai nuclei più numerosi, ossia in caso di presenza di più di due figli a carico.
In caso di due figli fiscalmente a carico, il limite passa a 11.900 euro dai 75.000 euro fino a 100.000 euro. In presenza di un unico figlio, la soglia si riduce a 9.800 euro. Per i redditi superiori a 100.000 euro, il limite passa a 6.800 euro in caso di due figli e a 5.600 euro in caso di un solo figlio.
Le soglie più elevate saranno in ogni caso riconosciute in caso di figli con disabilità accertata.
Numero di figli e figlie | Reddito | Tetto massimo |
---|---|---|
1 | Oltre i 75.000 euro | 9.800 euro |
Oltre i 100.000 | 5.600 euro | |
2 | Oltre i 75.000 euro | 6.800 euro |
Oltre i 100.000 | 11.900 euro | |
Più di 2 | Oltre i 75.000 euro | 14.000 euro |
Oltre i 100.000 | 8.000 euro |
Dal taglio saranno in ogni caso escluse alcune specifiche spese, come quelle sanitarie e le rate delle spese detraibili nell’ambito dei bonus casa, per i costi sostenuti entro il 31 dicembre 2024.
Detrazioni ridotte anche per i familiari a carico
Al taglio dei rimborsi per i redditi più alti si affianca un ulteriore intervento che interessa tutti i contribuenti e che già nel corso del 2025 ha sfoltito le buste paga dei dipendenti così come gli importi delle pensioni.
La scorsa Manovra ha infatti sfoltito le detrazioni spettanti per figli e altri familiari a carico.
Per quel che riguarda i figli a carico, la detrazione fino a 950 euro annui riconosciuta al termine del periodo di erogazione dell’assegno unico si fermerà al compimento dei 30 anni di età del figlio o della figlia a carico. Lo sconto fiscale, progressivamente ridotto all’aumentare del reddito del beneficiario, spetterà solo dai 21 ai 29 anni. Resterà operativo per gli over 30 solo in caso di figli con disabilità accertata ai sensi dell’articolo 3 della legge 104.
Non solo: dal 1° gennaio 2025 è operativo anche il taglio generalizzato agli sconti IRPEF per gli altri familiari a carico. La detrazione pari a 750 euro è riconosciuta solo per gli ascendenti e, quindi, esemplificando, genitori, nonni o bisnonni. Stop invece alla detrazione spettante per il coniuge separato percettore di assegni familiari da parte del contribuente, per i nipoti così come per fratelli, sorelle o suoceri conviventi.
Per i cittadini extraUE è inoltre stato cancellato totalmente il diritto agli sconti IRPEF per i familiari residenti all’estero, e quindi figli o coniuge che non risiedono in Italia.
Anche in questo caso, sarà con la dichiarazione dei redditi 2026 che si tireranno le somme.
Dal 2026 nuovo taglio anche ai bonus casa
A completare il quadro delle misure che saranno ridimensionate dal prossimo anno vi sono i bonus edilizi. Dal 1° gennaio 2026 sarà operativo il nuovo taglio, che ridurrà la portata delle agevolazioni su ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche degli immobili.
Rispetto alle misure del 50 e del 36 per cento previste per tutto l’anno in corso, sia l’ecobonus che il bonus ristrutturazioni caleranno al 36 per cento per i lavori sulle abitazioni principali e al 30 per cento per gli immobili diversi.
I bonus casa dal 2025 al 2027 | Percentuale detrazione |
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Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025 | 50 per cento per i lavori sull’abitazione principale - 36 per cento per i lavori su immobili diversi dalle abitazioni principali |
Dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2027 | 36 per cento per i lavori sull’abitazione principale - 30 per cento per i lavori su immobili diversi dalle abitazioni principali |
Salvo novità, verrà inoltre meno lo sconto fiscale per chi acquista arredi ed elettrodomestici.
L’effetto indotto: un aumento IRPEF per tutti dal 2026
Dal mix di misure di cui sopra deriverà un aumento della tassazione. I numeri sono messi nero su bianco nell’analisi degli effetti finanziari della Legge di Bilancio 2025.
Partendo dalla razionalizzazione delle detrazioni IRPEF in base alla composizione del nucleo familiare, sono previsti 146,2 milioni di euro di maggiori entrate nel 2026, 222,8 milioni di euro nel 2027, 301,8 milioni di euro, nel 2028, 380,29 milioni di euro nel 2029, 459,8 milioni di euro nel 2030, 538,8 milioni di euro nel 2031, 617,8 milioni di euro nel 2032, 696,8 milioni di euro nel 2033, 775,8 milioni di euro nel 2034, 854,9 milioni di euro nel 2035, 795,6 milioni di euro a decorrere dal 2036.
Sul fronte delle detrazioni per i familiari, le entrate extra per lo Stato ammonteranno a 496,1 milioni di euro per l’anno 2025, 630,9 milioni di euro per l’anno 2026 e 586,5 milioni di euro a decorrere dal 2027.
Più complesso il calcolo in relazione ai bonus edilizi, considerando che nel calcolo di entrate ed uscite incide il fatto che le detrazioni sono spalmate su più anni. Prendendo quindi come riferimento solo i dati relativi al biennio 2025-2026, le entrate extra previste ammontano a 13,9 milioni e a 79,3 milioni.
Maggiori entrate per lo Stato che, di contro, rappresentano minori benefici per i contribuenti. Se quindi è aperto il cantiere per un nuovo intervento sull’IRPEF a sostegno del ceto medio, quel che appare certo è che il 2026 sarà un anno di tagli, con un aumento indiretto della tassazione che colpirà tutte le fasce di reddito.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Taglio di bonus e detrazioni dal 2026, verso un aumento dell’IRPEF