Smart working PA, in vista del rientro in presenza il 28 ottobre è sciopero generale

Stefano Paterna - Pubblica Amministrazione

Smart working PA, sciopero il 28 ottobre 2021 in vista del rientro in presenza. A proclamarlo è la sigla sindacale Smart Workers Union, tenuto conto del ritorno negli uffici per tutti i lavoratori entro il 30 ottobre previsto dal decreto del Ministro Brunetta. La mobilitazione riguarda tutti i lavoratori a distanza di molti settori: dalla scuola alla sanità. Assicurati i servizi minimi essenziali.

Smart working PA, in vista del rientro in presenza il 28 ottobre è sciopero generale

Lo Smart working nella PA rimane un tema divisivo.

Il decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha previsto il grande rientro in presenza dei dipendenti pubblici per il 30 ottobre, ma già giovedì 28 ottobre è in calendario lo sciopero generale indetto dal sindacato Smart Workers Union contro il ridimensionamento del lavoro agile.

La mobilitazione indetta riguarda tutto il personale amministrativo e informatico del comparto pubblico con mansioni “remotizzabili”, che possono essere svolte in smart working, e quindi con un impatto potenzialmente molto alto e trasversale a molti settori: dalla sanità alla scuola.

Ma vediamo più da vicino le ragioni del conflitto e la situazione che si presenterà a partire dal 30 ottobre con il rientro al lavoro in presenza negli uffici pubblici.

Smart working PA, rientro in presenza e sciopero del 28 ottobre

Apparentemente si tratta di eventi di dimensioni imparagonabili: da una parte c’è il rientro in ufficio di una parte rilevante dei 3,2 milioni di lavoratori pubblici che hanno dovuto lavorare a distanza nel corso della fase acuta della pandemia da Coronavirus; dall’altra c’è l’agitazione proclamata da una organizzazione sindacale nuova che si mobilita su un tema anch’esso relativamente nuovo per il comparto pubblico come lo smart working.

C’è però da tenere in conto che il decreto Brunetta dell’8 ottobre che sancisce il rientro in ufficio per milioni di dipendenti pubblici entro il prossimo 30 ottobre ha generato un malessere nei molti che avevano apprezzato l’esperienza dello smart working nella PA, seppure con caratteristiche emergenziali.

Sta di fatto che il piccolo Smart Worker Union il 28 ottobre proverà a sfidare il Governo su uno dei provvedimenti più caratterizzanti presi dall’esecutivo negli ultimi mesi e sul quale in primis il Ministro Brunetta si è speso ritenendolo essenziale addirittura per la ripresa economica del Paese.

In particolare, l’organizzazione sindacale riferendosi al decreto del Ministro Brunetta e al Dpcm del 23 settembre 2021 li definisce non

“in linea con la digitalizzazione della pubblica amministrazione (PNRR), non favoriscono il benessere dei lavoratori pubblici non conciliando i tempi di vita/lavoro e contribuiscono ad aumentare le emissioni di CO2 nel paese”.

Rientro in presenza nella PA, le contraddizioni del Governo

Gli eventuali effetti amplificati dello sciopero del 28 ottobre da parte degli smartworkers dipendono anche da alcune contraddizioni del Governo in materia di lavoro agile.

In effetti, lo stato di emergenza dettato dalla situazione pandemica rimane in piedi fino al prossimo 31 dicembre: per quale motivo allora viene sancito il ritorno al lavoro in presenza di milioni di persone entro il 30 ottobre?

Oltretutto, senza che siano in vista apprezzabili potenziamenti del trasporto pubblico e quindi con un impatto ambientale che si afferma invece di voler ridurre visti gli impegni da prendere nella prossima Cop26.

Il tema dello smart working, inoltre, è strettamente collegato all’innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione che è difficile pensare senza il ricorso a crescenti quote di servizi a distanza, basti pensare alle potenzialità dello SPID.

Lo smart working, peraltro, dovrebbe essere argomento di contrattazione specifica con le organizzazioni sindacali di categoria che infatti in generale non hanno apprezzato l’intervento ministeriale per decreto.

Staremo a vedere se tutti questi elementi avranno un peso sullo sciopero del 28 ottobre e in generale sulla questione dello smart working nel settore pubblico.

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