SPID: identità digitale anche per i minorenni ma con distinzioni tra under e over 14

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Identità digitale SPID anche per i minorenni: la determinazione AgID del 3 marzo 2022 definisce modalità e linee guida operative per la fruizione. Regole differenziate per over e under 14 e i ragazzi saranno in ogni caso sotto la responsabilità genitoriale ai sensi del codice civile.

SPID: identità digitale anche per i minorenni ma con distinzioni tra under e over 14

Parte lo SPID per i minorenni, secondo le linee guida dell’AgID, Agenzia per l’Italia Digitale, contenute determinazione n. 51 del 3 marzo 2022.

Una questione fondamentale riguarda l’età dei soggetti che richiedono l’identità digitale.

L’AgID, infatti, prevede trattamenti e servizi diversi per minori over e under 14 e questi ultimi potranno fruire del servizio SPID, in forma limitata e sotto stretto controllo del genitore, per un periodo sperimentale fino al 30 giugno 2023.

La questione più spinosa, sollevata dal Garante della privacy, riguarda l’effettivo utilizzo dell’identità digitale da parte del minore, in quanto soggetto alla responsabilità genitoriale fino alla maggiore età. In questo senso le linee guida specificano alcune precauzioni particolari.

SPID: identità digitale anche per i minorenni ma con distinzioni tra under e over 14

Con l’approvazione da parte dell’AgID delle “linee guida operative per la fruizione dei servizi SPID da parte dei minori”, tramite la determinazione n. 51 del 3 marzo 2022, anche i ragazzi e le ragazze sopra i 14 anni potranno fruire del servizio di identità digitale SPID e accedere così ai servizi della Pubblica Amministrazione loro rivolti.

Potranno accedere al servizio anche i minori dai 5 ai 14 anni, i quali però potranno fruire solo dei servizi online previsti dalle scuole.

In ogni caso è richiesta la presenza di un genitore per effettuare la richiesta e gli identity provider saranno tenuti a verificare in maniera accurata l’identità del genitore e del minore.

I gestori di identità digitali dovranno attuare le linee guida a partire dal 1° agosto 2022 e il documento pubblicato dall’AgID specifica passaggi tecnici necessari per l’impostazione e la creazione del servizio di identità digitale rivolto ai minori.

Il primo aspetto riguarda l’identificazione e verifica del genitore.

Questi, accedendo con il proprio SPID, dovrà dichiarare di essere il responsabile del minore in favore del quale intende chiedere il rilascio e fornire i dati relativi a:

  • nome;
  • cognome;
  • codice fiscale;
  • data nascita;
  • e-mail.

Non sarà obbligatorio comunicare il numero di telefono cellulare del minore.

In questo caso, le comunicazioni di sicurezza saranno inviate al telefono del genitore e l’eventuale autenticazione a due fattori (necessaria per lo SPID di secondo livello) sarà effettuata in modo alternativo, ad esempio tramite mail.

Il provider genera, poi, il codice del genitore e il codice di verifica assegnato al minore.

Dopo aver verificato l’autorizzazione del genitore al rilascio di SPID il gestore procederà all’identificazione del minore, confrontando i dati forniti dal genitore con il documento di identità del minore (tessera sanitaria/carta di identità).

Nel caso in cui il riconoscimento venga effettuato di persona il minore sotto i quattordici anni dovrà essere affiancato dal genitore.

SPID per i minorenni, servizi diversi per under e over 14

Una volta ottenuta l’identità digitale i minori potranno fruire autonomamente dei servizi online tramite SPID, fermo restando in specifici casi l’autorizzazione da parte del genitore, che sarà allertato da notifiche push in tempo reale su ogni operazione.

Il minore che ha intenzione di accedere ai servizi in rete invia una richiesta di autorizzazione al genitore in tempo reale con i seguenti dati:

  • nome del minore;
  • nome del fornitore di servizi per cui dare l’ok;
  • data e ora del tentativo di accesso e dati personali richiesti.

I ragazzi sopra i 14 anni potranno accedere con l’identità digitale a tutti i servizi loro dedicati da parte della Pubblica Amministrazione, mentre gli infraquattordicenni potranno accedere unicamente alle attività online messe a disposizione dagli istituti scolastici.

Il servizio di identità digitale per i minori di 14 anni avverrà per un periodo sperimentale, fino al 30 giugno 2023.

Le linee guida, dunque distinguono due tipologie di procedura per la fruizione dei servizi in rete da parte dei minori:

Procedura AProcedura B
Il fornitore dei servizi non deve richiedere al genitore l’autorizzazione all’accesso al servizio da parte del minore.
Si tratta di servizi erogati dagli istituti scolastici di ogni ordine e grado e servizi di prevenzione o di consulenza forniti direttamente al minore.
Il fornitore dei servizi deve richiedere al genitore l’autorizzazione all’accesso al servizio da parte del minore.
In questo caso il provider di identità digitale invierà al genitore responsabile una notifica in tempo reale per confermare l’autorizzazione.

I minori di 14 anni possono accedere solamente alla procedura A, in quanto non è possibile per loro accedere a servizi diversi da quelli proposti dalle scuole.

I genitori, inoltre, avranno la possibilità di accedere ad una panoramica di tutte le operazioni effettuate dai loro figli.

AgID - Linee guida operative per la fruizione dei servizi SPID da parte dei minori
Linee guida operative per la fruizione dei servizi SPID da parte dei minori

SPID: identità digitale anche per i minorenni, approvate le linee guida per la fruizione dopo i dubbi del Garante della privacy

Le linee guida operative per la fruizione dei servizi SPID da parte dei minori approvate dall’AgID consentiranno ai minori di fruire del servizio di identità digitale e accedere così alle iniziative della Pubblica Amministrazione.

Il Garante della privacy si era espresso a questo proposito, nel parere del 2 febbraio 2022, evidenziando la necessità di un periodo di sperimentazione per gli infraquattordicenni e di limitare l’accesso unicamente ai servizi online offerti dalle scuole, come ad esempio il registro elettronico.

La questione più dibattuta in questo senso riguarda non tanto il possesso dell’identità digitale, quanto il suo utilizzo.

Ai sensi del codice civile il minore è sempre incapace di agire. Il possesso di una identità digitale non può permettere al minore l’elusione delle norme che prevedono l’intervento di un genitore (o di chi ne fa le veci).

Rimane sempre a carico delle amministrazioni o dei privati che erogano i servizi un’autonoma, motivata e dimostrabile valutazione riguardo la necessità di conoscere la minore età dell’utente e di ottenere la certezza della sua identità per le finalità del servizio, in modo da erogarlo solamente in caso di concessa autorizzazione.

Resta fondamentale la necessità di osservare le indicazioni del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), nel quale si specifica in particolare il fatto che:

“I minori meritano una specifica protezione relativamente ai loro dati personali, in quanto possono essere meno consapevoli dei rischi, delle conseguenze e delle misure di salvaguardia interessate nonché dei loro diritti in relazione al trattamento dei dati personali. Tale specifica protezione dovrebbe, in particolare, riguardare l’utilizzo dei dati personali dei minori a fini di marketing o di creazione di profili di personalità o di utente e la raccolta di dati personali relativi ai minori all’atto dell’utilizzo di servizi forniti direttamente a un minore. Il consenso del titolare della responsabilità genitoriale non dovrebbe essere necessario nel quadro dei servizi di prevenzione o di consulenza forniti direttamente a un minore”.

Le linee guida sono state adeguate a questi provvedimenti definendo, come abbiamo visto, regole più strette per gli under 14 e limitazioni per i minorenni all’utilizzo del servizio di identità digitale.

Infine, il Garante ha istituto l’obbligo, incluso nelle linee guida, di specificare come l’informativa sul trattamento dei dati personali consegnata al minore, sia da parte del gestore dell’identità digitale sia da parte del fornitore di servizi, debba essere formulata con un linguaggio particolarmente chiaro e semplice, facilmente accessibile e comprensibile.

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