Edilizia: SCIA, CILA e lavori senza permessi, la riforma punta alla semplificazione

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

La riforma dell'edilizia parte con l'approvazione del disegno di legge delega nel corso del Consiglio dei Ministri del 4 dicembre 2025. Tra le novità in cantiere, la semplificazione delle procedure e più chiarezza sui titoli necessari per i lavori, tra SCIA, CILA ed edilizia libera

Edilizia: SCIA, CILA e lavori senza permessi, la riforma punta alla semplificazione

Un disegno di legge delega per la riforma dell’edilizia, approvato in via urgente e che delinea il percorso per la semplificazione dei lavori.

Il Consiglio dei Ministri del 4 dicembre 2025 ha dato l’ok al testo del DdL che porterà all’adozione del Codice dell’edilizia e delle costruzioni. Un primo passo di un lungo percorso che, nel corso del 2026 e fino al 2027 inoltrato, punta a rendere più semplice e chiara la procedura per l’avvio di nuovi cantieri.

L’obiettivo non è solo semplificare, ma anche intervenire sulle regole di sicurezza, da adeguare alla luce degli sviluppi tecnici intervenuti negli anni.

Tra le novità assume rilevanza l’intento di fare chiarezza sui titoli necessari per avviare lavori di costruzione, tra SCIA, CILA e interventi in edilizia libera senza necessità di permessi.

Edilizia: SCIA, CILA e lavori senza permessi, la riforma punta alla semplificazione

Il passaggio avvenuto in Consiglio dei Ministri il 4 dicembre 2025 è solo il primo di una lunga serie. Il disegno di legge delega per l’adozione del Codice dell’edilizia e delle costruzioni fissa i principi e i criteri per la revisione della normativa in materia di edilizia e costruzioni, ma il testo dovrà prima superare il vaglio di Camera e Senato.

Questo il primo “scoglio” per la promulgazione della legge delega, che nei dodici mesi successivi dovrà essere attuata con appositi decreti legislativi da parte del Governo.

Si tratta di una precisazione necessaria: ad oggi la riforma è solo alle primissime battute, e per la messa a terra delle novità previste sarà necessario attendere fino al 2027.

Detto ciò, è bene soffermarsi su alcuni dei punti più salienti del progetto delineato dal testo approvato dal Governo. L’ultima bozza in circolazione punta sulla semplificazione, a partire dai titoli abilitativi edilizi necessari per l’avvio dei lavori.

Tra i principi e i criteri direttivi per l’attuazione delle delega viene infatti prevista la razionalizzazione, il riordino e semplificazione dei regimi amministrativi edilizi e urbanistici e dei connessi titoli abilitativi, secondo criteri di proporzionalità in base alla tipologia dell’intervento e di semplificazione amministrativa.

In particolare si prevede di individuare chiaramente le categorie di intervento edilizio soggette a:

  • Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA);
  • Segnalazione Certificata di Inizio di Attività (SCIA), anche in alternativa al permesso di costruire

Da aggiornare inoltre il regime dell’edilizia libera, che consente in sostanza di fare lavori senza specifici permessi di costruire, sul quale si ricorda che il decreto legislativo n. 222/2016 ha effettuato un primo lavoro di riordino, con la contestuale pubblicazione di un Glossario contenente l’elenco delle opere per le quali non è richiesta la presentazione della CILA.

Permessi di costruire, tempi più certi e principio del silenzio assenso

Sempre sul fronte delle autorizzazioni preventive all’avvio dei cantieri, la riforma punta a prevedere maggiore certezza dei tempi. Saranno specificate le condizioni e i termini per il rilascio del titolo, prevedendo inoltre il ricorso al sistema del silenzio-assenso per evitare rallentamenti così come a istituti di autocertificazione.

In aggiunta, tra gli obiettivi da perseguire vi è la previsione di criteri e procedimenti per il rilascio di permessi di costruire in deroga agli strumenti urbanistici, ad esempio per lavori su edifici o impianti pubblici e di interesse pubblico o per finalità di rigenerazione urbana.

Saranno individuate regole minime inderogabili sui regimi amministrativi per la realizzazione delle diverse categorie di interventi, favorendone l’applicazione uniforme a livello nazionale, ferma restando la possibilità per le regioni di prevedere ulteriori livelli di semplificazione.

Sportello unico e digitalizzazione anche per l’edilizia

Sempre nell’ottica di semplificare ed efficientare i procedimenti, il DdL delega punta anche sulla digitalizzazione.

In primis con la costituzione di uno sportello unico digitale, punto d’accesso per i privati ai fini della presentazione di domande, dichiarazioni e comunicazioni relative al titolo abilitativo e all’intervento edilizio.

Anche nel settore delle costruzioni si prevede poi il diritto per tutti gli interessati di non essere destinatari di richieste di documenti, informazioni e dati già in possesso della Pubblica Amministrazione ai fini del rilascio dei titoli edilizi.

La digitalizzazione e l’interoperabilità delle banche dati pubbliche è uno dei perni dell’opera di semplificazione burocratica, con il fine inoltre di istituire un’anagrafe delle costruzioni e un fascicolo digitale dei lavori.

Una serie di principi sui quali però come detto l’attesa sarà d’obbligo: per l’attuazione concreta la discussione è rimandata al prossimo anno.

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