Riforma del catasto e riduzione IRPEF, le priorità per l’Italia nelle Raccomandazioni UE 2022-2023

Riforma del catasto, per adeguare i valori ormai obsoleti all'andamento del mercato, e riduzione dell'IRPEF, l'imposta sui redditi da lavoro: sono queste alcune delle priorità per l'Italia contenute nelle Raccomandazioni UE per il 2022 e il 2023, pubblicate il 23 maggio. Delega fiscale al centro dell'attenzione.

Riforma del catasto e riduzione IRPEF, le priorità per l'Italia nelle Raccomandazioni UE 2022-2023

Riforma del catasto e, in parallelo, riduzione dell’IRPEF: sono questi due dei punti al centro delle Raccomandazioni UE all’Italia pubblicate il 23 maggio 2022.

La riforma del sistema fiscale è una delle sfide che il Paese deve affrontare, per superare alcuni problemi di vecchia data che, tra le altre cose, contribuirebbero a ridurre il debito pubblico, favorire la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, in particolare per le donne.

Le Raccomandazioni relative al 2022 e al 2023, lette insieme al Country Report del 23 maggio, evidenziano la necessità di una profonda revisione del sistema di tassazione dei redditi.

Torna al centro della discussione il tema della riforma del catasto, basato su valori ormai obsoleti, così come della necessità di ridurre il peso delle tasse sul lavoro.

Nelle indicazioni dell’Europa non c’è la richiesta di una tassa sulla casa, ma viene evidenziato che il cuneo fiscale sul lavoro in Italia è di gran lunga più elevato rispetto alla media UE, mentre restano sottoutilizzate altre fonti di ricavo, meno dannose per la crescita.

Riforma del catasto e riduzione IRPEF, le priorità per l’Italia nelle Raccomandazioni UE 2022-2023

Vanno lette in parallelo le Raccomandazioni 2022-2023 e il Country Report, documenti pubblicati ambedue in data 23 maggio 2022 e che riflettono la condizione economica e sociale dell’Italia vista dall’Europa.

Sul fronte fiscale, il quadro tratteggiato è tutt’altro che roseo.

La relazione pubblicata sul sito della Commissione EU evidenzia che l’attuale sistema “ostacola l’efficienza economica”, ed è “incline a diverse debolezze di lunga data”, tra le quali figura l’elevata tassazione sul lavoro.

I recenti interventi sull’IRPEF non hanno contribuito a ridurre in maniera significativa il cuneo fiscale sul lavoro, che resta tra i più alti in Europa. Se i redditi da lavoro sono iper-tassati, così non è invece per alti fonti di reddito.

Il report sull’Italia fa quindi l’esempio delle basse entrate IVA, anche a causa dell’uso prolungato delle aliquote ridotte, così come dell’esenzione fiscale sulla prima casa, sullo sfondo di un alto tasso di proprietà.

Casa e lavoro sono quindi due dei focus sul fronte delle politiche fiscali, e nelle Raccomandazioni UE 2022-2023 è posta in evidenza la necessità di un doppio intervento, che porti alla riduzione dell’IRPEF e più in generale della pressione fiscale sul lavoro e all’adeguamento dei valori catastali.

Sul primo punto, nel documento si legge che:

“La pressione fiscale sul lavoro in Italia è elevata e il profilo delle aliquote fiscali marginali effettive è caratterizzato da forti discontinuità. A fine 2021 l’Italia ha adottato misure per affrontare queste sfide, in particolare introducendo un’indennità universale per i figli a carico e riducendo le imposte sul reddito delle persone fisiche. Queste misure dovrebbero aumentare moderatamente l’offerta di lavoro, soprattutto per le donne. Il cuneo fiscale sul lavoro rimane molto elevato a tutti i livelli di reddito rispetto ad altri Stati membri dell’UE. Allo stesso tempo, sono sottoutilizzate altre fonti di ricavo, meno dannose per la crescita, lasciando spazio per un’ulteriore riduzione del carico fiscale sul lavoro in modo neutrale dal punto di vista del bilancio.”

Subito dopo si parla di catasto, e della necessità di adeguare i valori utilizzati come base per il calcolo dell’imposta sugli immobili, ormai obsoleti.

La raccomandazione all’Italia, per ridurre le imposte sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema, è quindi di dare attuazione alla legge delega sulla riforma fiscale, anche mediante la revisione delle aliquote marginali IRPEF e allineando i valori catastali ai valori di mercato.

2022 European Semester: Country Report - Italy
Scarica il testo pubblicato dalla Commissione Europea il 23 maggio 2022
Commissione UE - raccomandazioni Italia 2022-2023
Scarica il testo in versione integrale

Non solo IRPEF e catasto: l’Europa raccomanda di ridurre le spese fiscali, IVA compresa

Alla revisione dell’IRPEF e del catasto, le Raccomandazioni UE all’Italia evidenziano anche la necessità di interventi specifici in materia di spese fiscali che, si legge nel Country Report, si aggiungono alla complessità e all’inefficienza del sistema tributario.

Non è stata intrapresa ad oggi un’azione di razionalizzazione degli sconti fiscali, e al contrario nel corso dell’emergenza pandemica sono state introdotte ulteriori 69 misure.

Tra le priorità da perseguire sul fronte fiscale c’è quindi anche la revisione delle agevolazioni fiscali, incluse quelle relative alle aliquote IVA ridotte.

Necessità che non sono certo nuove all’Italia, considerando che come evidenziato dalla stessa Commissione UE sono contenute anche nella legge delega sulla riforma fiscale.

Un provvedimento partito in salita, e del quale si attende ora il nuovo testo riscritto alla luce dell’accordo su alcuni degli aspetti più controversi, tra cui per l’appunto la neutralità, dal punto di vista fiscale, dei nuovi valori catatastali.

Se correttamente attuata, la legge delega attualmente in discussione potrebbe risolvere alcune delle debolezze di vecchia data del sistema, evidenzia la relazione dell’Europa.

Sui cambiamenti strutturali previsti dalla riforma, però, resta necessario attendere: dopo l’adozione del disegno di legge da parte del Parlamento, ci saranno 18 mesi di tempo per l’approvazione dei decreti attuativi.

La riforma fiscale resta in ogni caso al centro dell’attenzione anche da parte dell’Europa, nonostante i tempi lunghi per la sua attuazione.

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