Riforma fiscale: che fine ha fatto la legge delega? Testo in ritardo, tra catasto e “duale”

La riforma fiscale slitta ancora. Il testo della legge delega era atteso in Aula alla Camera il 9 maggio 2022, ma sulla revisione del catasto e sul sistema di tassazione duale continuano le frizioni tra i partiti in campo. Il disegno di legge approvato dal Governo il 5 ottobre 2021 resta per il momento bloccato.

Riforma fiscale: che fine ha fatto la legge delega? Testo in ritardo, tra catasto e “duale”

Riforma fiscale in ritardo: non partirà il 9 maggio 2022 la discussione alla Camera sul testo della legge delega.

Il rinvio della discussione su una delle riforme più attese tra quelle collegate al PNRR è stato chiesto questa volta dallo stesso Governo, e a comunicarlo è stato il Sottosegretario all’Economia Federico Freni.

L’obiettivo è superare le divisioni che hanno caratterizzato l’ultima fase della discussione in Commissione Finanze della Camera del testo della legge delega e, in particolare, sono la revisione del catasto e il sistema di tassazione duale i due principali nodi da sciogliere.

In attesa di un accordo politico, resta bloccato il piano di revisione del sistema di tassazione dei redditi, così come la tanto attesa semplificazione.

Riforma fiscale: che fine ha fatto la legge delega? Testo in ritardo, tra catasto e “duale”

È passato quasi un anno dall’approvazione da parte delle Commissioni Finanze di Camera e Senato del documento conclusivo sulla riforma fiscale, sintesi delle proposte emerse dalle 61 audizioni svolte con l’obiettivo di individuare criticità e priorità da perseguire.

Il documento approvato il 30 giugno 2021 è stata la base di partenza per la predisposizione della legge delega sulla riforma fiscale da parte del Governo, approvata il 5 ottobre.

Il cammino per la riforma fiscale si è però rivelato sin da subito in salita, ed è stato il catasto il primo tema al centro dello scontro tra le eterogenee forze politiche in campo che compongono la maggioranza di Governo.

E proprio per fugare ogni dubbio, già nella conferenza stampa di presentazione della legge delega era stato lo stesso Premier Draghi ad evidenziare che la riformulazione del catasto non comporterà effetti sul fronte delle regole di tassazione.

Quella delineata dal testo approvato in Consiglio dei Ministri è stata definita un’operazione trasparenza, che non ha però convinto parte delle forze in campo.

Lo stallo legato allo scontro sulla riforma del catasto prevista dalla delega fiscale si è affiancato alla discussione sul sistema di tassazione duale che, secondo alcuni, poterebbe ad un incremento delle cedolari secche su affitti e redditi da capitale.

Due questioni che portano quindi al rinvio dell’approdo alla Camera del testo della delega fiscale approvato dal Governo. La data indicata era il 9 maggio 2022, ma per espressa richiesta dello stesso Esecutivo c’è bisogno di più tempo.

L’obiettivo è trovare un accordo che eviti il muro contro muro su un tema tanto divisivo quanto quello del Fisco, ma è evidente anche la volontà di evitare di porre il voto di fiducia sulla riforma, sulla quale il Presidente del Consiglio aveva assicurato “un confronto in Parlamento”.

L’intento è quindi evitare aut aut sulla riforma fiscale.

Riforma fiscale, quali tempi per l’attuazione? Tra PNRR e necessità di semplificazione

L’approvazione della legge delega sulla riforma fiscale farà partire il contatore dei 18 mesi a disposizione del Governo per l’esercizio della delega stessa. È questo il termine previsto per passare dalle linee guida generiche alla fase operativa.

La ricerca di un accordo sul testo della delega fiscale è quindi solo il primo passo per portare a casa una riforma che punti a ridurre la pressione fiscale, riequilibrare e semplificare il sistema.

Il cammino è quindi appena cominciato, e quelli incontrati fino ad oggi sono solo i primi ostacoli che si preannunciano.

Perché serve una riforma fiscale, e quali sono i motivi per i quali è stata legata all’attuazione del PNRR?

Occorre specificarlo subito: la revisione del fisco è una delle riforme di accompagnamento al Piano, non un obiettivo specifico da raggiungere ma una delle “azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese”.

Lo si legge nello stesso testo del PNRR, che pone in evidenza la necessità di riformare il sistema fiscale per favorire la ripresa.

Semplificazione, per definire un sistema fiscale certo ed equo, con la creazione di un testo unico da far confluire in un Codice tributario, continuità nel tempo della normativa fiscale e razionalizzare la struttura del prelievo al fine di ridurre gradualmente il cuneo fiscale sono alcuni degli obiettivi da perseguire.

Obiettivi che però rischiano di arrivare in ritardo, dilatando i tempi della ripresa dopo la crisi causata dall’emergenza pandemica. La riforma fiscale, diventata terreno di scontro più che di confronto costruttivo, resta per il momento soltanto un’utopia.

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