Partite IVA in contabilità semplificata: come funziona il regime di cassa?

Francesco Oliva - Bilancio e principi contabili

Regime di cassa: come funziona per le partite IVA in contabilità semplificata? Di seguito le regole previste per il 2021 e le istruzioni per l'applicazione fornite dall'Agenzia delle Entrate.

Partite IVA in contabilità semplificata: come funziona il regime di cassa?

Regime di cassa per le partite IVA in contabilità semplificata: come funziona?

Il regime contabile per le imprese in contabilità semplificata è stato riformato da più di quattro anni, con l’introduzione del principio di cassa.

Con le regole sulle contabilità semplificate per cassa si è avuta l’equiparazione tra la gestione contabile e fiscale di commercianti ed artigiani a quella già oggi in vigore per i professionisti.

In sintesi, il reddito delle contabilità semplificate per cassa viene determinato facendo riferimento ai ricavi effettivamente incassati, a prescindere dalla competenza economica (principio che, com’è noto, caratterizza il regime contabile ordinario).

L’Agenzia delle Entrate è intervenuta in materia di determinazione del reddito delle “imprese minori” con la circolare numero 11/E del 13 aprile 2017 che i lettori possono scaricare dal box sottostante.

Regime contabile semplificato per cassa 2021, comunicato stampa e circolare Agenzia delle Entrate numero 11/E/2017:

Circolare Agenzia delle Entrate numero 11/E del 13 aprile 2017
Nuovo regime di determinazione del reddito per le imprese minori, disciplina Irpef e Irap: cliccando sull’icona i lettori possono scaricare la circolare Agenzia delle Entrate numero 11/E del 13 aprile 2017 in formato pdf.
Regime di cassa al via per le imprese in contabilità semplificata
Comunicato stampa ufficiale dell’Agenzia delle Entrate che annuncia la circolare esplicativa con i chiarimenti operativi in materia di regime semplificato per cassa 2017.

Come funziona il regime di cassa 2021 per le Partita IVA in regime contabile semplificato

Già da qualche anno commercianti e artigiani spingevano verso una riforma delle regole base che disciplinano il funzionamento della loro partita IVA; non si tratta, tuttavia, di modifiche legate esclusivamente all’abbassamento delle imposte e delle tasse.

Con la Legge di Bilancio di tre anni fa, infatti, è stata introdotta una novità assoluta per artigiani e commercianti operanti con il regime contabile semplificato.

Di cosa si tratta?

Com’è noto, i contribuenti titolari di partita IVA nel regime contabile semplificato che svolgono attività commerciale e artigianale determinano il reddito secondo il principio di competenza economica, a prescindere al momento dell’effettivo incasso della fattura.

Ovviamente questa circostanza può creare dei gravi sfasamenti nel ciclo finanziario di questi contribuenti, soprattutto nel momento in cui i clienti si rivelano ritardatari.
Per un piccolo artigiano o commerciante il ritardato pagamento di una fornitura si può tradurre in gravi difficoltà di carattere operativo.

Per ovviare a tutto è stata introdotta una regola rivoluzionaria per gli artigiani ed i commercianti che operano in contabilità semplificata: il loro reddito potrà essere determinato secondo il principio (regime) di cassa.

Ciò comporta che il relativo reddito si calcolerà esclusivamente con riferimento a quanto effettivamente incassato, come avviene nel caso dei professionisti.

Partita IVA 2021: differenza tra regime contabile ordinario, semplificato e agevolato

Il regime contabile che può essere utilizzato da un contribuente titolare di partita IVA non è altro che l’insieme di regole che ne disciplinano il funzionamento contabile e fiscale.

Oggi i titolari di partita IVA, ditte individuali e società, possono avvalersi di tre differenti regimi contabili, così come indicato nella seguente tabella:

Regime contabile Limite ricavi attività di prestazioni di servizi Limite di ricavi altre attività
Regime semplificato delle imprese minori ricavi < 400.000 euro ricavi < 700.000 euro
Regime contabile ordinario ricavi > 400.000 euro ricavi > 700.000 euro
Regime contabile forfettario (agevolato) ricavi max 65.000 euro ricavi max 65.000 euro

In realtà, per il regime forfettario sono previste diverse percentuali di redditività da applicare agli incassi dell’anno, collegate a loro volta al codice Ateco che identifica l’attività svolta.

Per un approfondimento i lettori interessati possono fare riferimento al nostro approfondimento dedicato su Regime contabile forfettario, semplificato, ordinario: quale scegliere?

Partita IVA regime di cassa 2021 per le contabilità semplificate: alcuni consigli operativi

Per i professionisti che seguono clienti in contabilità semplificata (ditte individuali o società di persone che siano) si consiglia di seguire lo stesso iter operativo oggi normalmente adottato proprio per gli stessi professionisti, che - com’è noto - già oggi determinano il reddito con il regime di cassa.

Ecco gli step che consigliamo di seguire:

  • adottare il sistema dei registri iva integrati;
  • alla fine del periodo d’imposta considerato stampare l’elenco dei documenti annotati e consegnarlo al cliente per una verifica;
  • compilazione - da parte del cliente - di un elenco/report barrato con i ricavi ed i costi non incassati/pagati;
  • acquisire tale documento sottoscritto dal cliente ed effettuare le rettifiche ai fini delle imposte sui redditi.

La domanda che molti professionisti si pongono in materia di nuovo regime per cassa delle imprese in contabilità semplificata è la seguente: come determinare il reddito dei semplificati alla luce del nuovo articolo 18 del d.p.r. 600/1973?

Semplificati, regime di cassa 2021: come determinare il reddito fiscale?

Ai fini della determinazione del reddito fiscale delle imprese in contabilità semplificata è possibile avvalersi dei tre metodi previsti dal nuovo articolo 18 del d.p.r. 600/1973:

  • Registro degli incassi e pagamenti (RIP);
  • Registri Iva integrati (RII);
  • Registri Iva con opzione comma 5.

Come scrive Filippo Mangiapane - Dottore Commercialista in Perugia - in un articolo per il Commercialista Telematiconon c’è il sistema perfetto che vada bene per tutti; il vestito va adattato al proprio corpo, ma basta prendere bene le misure e poi calza a pennello”.

Analizziamo quindi sinteticamente i tre metodi utilizzabili per la determinazione del reddito ai fini delle imposte dirette nel caso dei semplificati nel nuovo regime di cassa.

Calcolo reddito semplificati per cassa nel metodo del registro incassi e pagamenti (RIP)
Il primo metodo di calcolo per il reddito dei semplificati per cassa è quello del registro incassi e pagamenti (RIP). Si tratta del metodo più complesso poiché aumenta i controlli dei movimenti finanziari, rendendo questa contabilità molto più vicina a quella del regime ordinario piuttosto che del regime semplificato.
In ogni caso potrebbe essere particolarmente vantaggioso adottare questo metodo nel caso di contribuenti che si avvalgono del regime IVA per cassa.

Calcolo reddito semplificati: regime di cassa nel metodo dei registri IVA integrati
Il secondo metodo previsto dal nuovo articolo 18 del d.p.r. 600/1973 per il calcolo del reddito fiscale nel caso dei semplificati per cassa è quello dei registri IVA integrati.

In questo caso il metodo è lo stesso di quello previsto dal DL 695/96 per i professionisti; in particolare, occorre annotare i costi fuori campo IVA oltre ovviamente alle fatture emesse e ricevute. Alla fine dell’esercizio occorre poi annotare quelle fatture (già registrate ai fini iva) per le quali non è avvenuto il pagamento o la riscossione. Il calcolo del reddito da indicare nel quadro RG della dichiarazione dei redditi avverrà per differenza fra questi ultimi due valori.

Calcolo reddito semplificati: regime di cassa nel metodo della registrazione o metodo opzione comma 5
Il nuovo articolo 18 del d.p.r. 600/1973 individua la panacea di tutte le difficoltà dei professionisti che devono assistere gli imprenditori titolari di partita IVA nel regime contabile semplificato per cassa al comma 5:

Previa opzione, vincolante per almeno un triennio, i contribuenti possono tenere i registri ai fini dell’imposta sul valore aggiunto senza operare annotazioni relative a incassi e pagamenti, fermo restando l’obbligo della separata annotazione delle operazioni non soggette a registrazione ai fini della suddetta imposta. In tal caso, per finalità di semplificazione si presume che la data di registrazione dei documenti coincida con quella in cui è intervenuto il relativo incasso o pagamento

Si tratta del cosiddetto metodo della registrazione o metodo opzione comma 5.

Probabilmente si tratta del metodo di calcolo del reddito per i contribuenti aderenti al nuovo regime di cassa per le contabilità semplificate più adatto per i dettaglianti, ovvero per coloro che normalmente incassano subito il corrispettivo (bar, parrucchieri, ecc.) ma pagano con piccole dilazioni i propri fornitori.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network