Mutuo giovani, crisi d’impresa e sanatoria R&S: si lavora alla conversione del DL Aiuti ter

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Mutuo giovani under 36 a tassi agevolati fino al 31 dicembre 2022, stop alle segnalazioni preventive alla crisi d'impresa e proroga per la sanatoria relativa al bonus ricerca e sviluppo: queste tre delle novità attese nel maxiemendamento del Governo al testo del Decreto Aiuti ter. In ballo anche la proroga della riduzione delle accise sul carburante.

Mutuo giovani, crisi d'impresa e sanatoria R&S: si lavora alla conversione del DL Aiuti ter

Il lavoro di Governo e Parlamento inizia formalmente dall’avvio dell’iter per la conversione del Decreto Aiuti ter.

Dal riavvio del mutuo agevolato per i giovani under 36, passando per la sospensione delle disposizioni in materia di prevenzione della crisi d’impresa e fino alla proroga della sanatoria per il bonus ricerca e sviluppo, è attesa la presentazione degli emendamenti alla Camera e, in particolare, del maxi emendamento del Governo.

Il termine è stato fissato alle ore 14 di venerdì 28 ottobre, e manca quindi poco per conoscere quali saranno le prime proposte che caratterizzeranno l’avvio della nuova Legislatura.

Mutuo giovani, crisi d’impresa e sanatoria R&S: si lavora alla conversione del DL Aiuti ter

La conversione del Decreto Aiuti ter, prevista entro il 22 novembre, è uno dei compiti lasciati in eredità dal Governo Draghi e rappresenta indubbiamente il primo banco di prova per il Governo Meloni ma, più in generale, per il lavoro del nuovo Parlamento.

Il provvedimento è quindi monitorato speciale, e alcune delle novità in cantiere sono già state anticipate.

Nella legge di conversione ci sarà una delle ultime norme pensate dal precedente Esecutivo, ossia lo sblocco dei mutui agevolati per i giovani.

L’aumento dei tassi di interesse non toccherà i giovani dai 18 ai 35 anni che intendono stipulare un mutuo per la prima casa: saranno applicati i tassi agevolati fino al 31 dicembre 2022, termine di scadenza del bonus specifico introdotto per favorire l’acquisto dell’abitazione principale da parte dei titolari di ISEE fino a 40.000 euro.

Questa una delle novità preannunciate, voluta dal Governo Draghi e che ora dovrebbe approdare nella legge di conversione del Decreto Aiuti ter per effetto del maxi emendamento al quale sta lavorando il nuovo Esecutivo guidato dal Presidente Giorgia Meloni.

Novità in arrivo anche sul fronte fiscale: si va verso la proroga di un anno della sanatoria relativa al bonus Ricerca e Sviluppo, in scadenza il 31 ottobre 2022.

In parallelo, dovrebbero essere ridefinite anche le scadenze per il versamento spontaneo dei crediti d’imposta indebitamente fruiti che, stando alle ultime novità, potrebbero passare dal 16 dicembre di quest’anno alla stessa data del 2023 per la prima rata, e al 16 dicembre del 2024 e del 2025 per seconda e terza rata.

Non è chiaro se troverà spazio nel testo della legge di conversione anche la proroga della riduzione delle accise sul carburante, in scadenza il 18 novembre

Nel Decreto Aiuti ter lo stop agli avvisi del Fisco sulla crisi d’impresa

C’è poi un altro tema che torna al centro dell’attenzione, dopo le modifiche già introdotte dal Decreto Semplificazioni.

Si tratta delle segnalazioni del Fisco volte a prevenire la crisi d’impresa: stando alle ultime novità si va verso lo stop agli avvisi in caso di debiti IVA non inferiori al 10 per cento del volume d’affari o superiori a 20.000 euro, con un minimo di 5.000 euro.

L’articolo 37-bis del decreto legge n. 73/2022 ha modificato quanto previsto dall’articolo 25-novies del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, prevedendo che le segnalazioni dell’Agenzia delle Entrate vengano trasmesse in caso di:

“esistenza di un debito scaduto e non versato relativo all’imposta sul valore aggiunto, risultante dalla comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche di cui all’articolo 21-bis del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, di importo superiore a euro 5.000 e, comunque, non inferiore al 10 per cento dell’ammontare del volume d’affari risultante dalla dichiarazione relativa all’anno d’imposta precedente; la segnalazione viene in ogni caso inviata se il debito è superiore all’importo di euro 20.000.”

In precedenza, l’invio degli alert del Fisco era previsto in presenza di debiti pari o superiori a 5.000 euro, senza legami con il volume d’affari.

Ora in sede di conversione del Decreto Aiuti ter si propone l’abolizione integrale della norma, introdotta con il fine di prevenire situazioni di crisi d’impresa e porre all’attenzione degli “addetti ai lavori” la necessità di regolarizzare gli inadempimenti.

Una novità che rappresenterebbe il primo atto in materia di Fisco del Governo Meloni, in attesa dei più incisivi interventi attesi dalla Legge di Bilancio 2023 in materia di flat tax e tregua fiscale.

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