Bonus revisione auto 2023: come richiederlo? Le istruzioni sulla domanda online

Salvatore Cuomo - Leggi e prassi

Dal 3 aprile è possibile richiedere il bonus per la revisione dell'auto effettuata nel corso del 2023: le istruzioni su come richiederlo entro la scadenza del 31 dicembre

Bonus revisione auto 2023: come richiederlo? Le istruzioni sulla domanda online

I proprietari, persone fisiche o società, dei veicoli per cui sono state effettuate o si effettueranno nel 2023 le operazioni di revisione di cui all’art. 80, comma 8, del Codice della strada possono richiedere un bonus per le spesa sostenuta: è possibile presentare domanda online dal 3 aprile e fino alla scadenza del 31 dicembre.

Si tratta di un piccolo importo, 9,95 euro, che è stato introdotto per compensare in buona parte l’incremento del costo delle revisioni auto in vigore dal 1° novembre 2021, previsto all’articolo 1 comma 706 della Legge 30 dicembre 2020, n. 178 che recita:

“A titolo di misura compensativa dell’aumento di cui al comma 705, per i tre anni successivi alla data di entrata in vigore del decreto di cui al medesimo comma, è riconosciuto un buono, denominato buono veicoli sicuri, ai proprietari di veicoli a motore che nel medesimo periodo temporale sottopongono il proprio veicolo e l’eventuale rimorchio alle operazioni di revisione di cui all’articolo 80, comma 8, del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285. Il buono può essere riconosciuto per un solo veicolo a motore e per una sola volta. L’importo del buono è pari a 9,95 euro. Il buono di cui al presente comma è riconosciuto nel limite delle risorse di cui al comma 707 del presente articolo. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, definisce le modalità di attuazione del presente comma”.

Bonus revisione auto 2023: come richiederlo? Domanda online entro il 31 dicembre

La revisione della propria auto è un atto obbligatori per legge volto ad accertare la perfetta funzionalità del veicolo, in particolare per quanto all’usura dei pneumatici, alla fanaleria, l’impianto frenante, la carrozzeria e il livello di emissioni.

La prima revisione deve essere effettuata trascorsi 4 anni dalla prima immatricolazione e poi di seguito ogni 2 anni fino al termine della vita utile del mezzo.

La richiesta del bonus deve essere presentata tramite l’apposita piattaforma bonusveicolisicuri.it.

L’accesso all’area riservata potrà avvenire, come è ormai consuetudine per i servizi digitali della Pubblica Amministrazione, esclusivamente a mezzo SPID con livello di sicurezza 2, CNS o CIE del soggetto intestatario del veicolo, per le società si useranno le credenziali del rappresentante legale.

Per la richiesta del contributo non è richiesto nessun allegato o ricevuta, sono necessari solo i dati richiesti una volta effettuato l’accesso al servizio online:

  • targa del veicolo oggetto della revisione;
  • IBAN del conto corrente scelto per l’accredito;
  • indirizzo mail per le comunicazioni connesse alla pratica.

La procedura verifica autonomamente l’avvenuta revisione acquisendo dalle proprie banche dati la data dell’operazione e riportandola nel form della richiesta del bonus.

Il rimborso verrà effettuato successivamente alla ulteriore verifica dei dati, sul conto corrente indicato la cui intestazione come si desume dal decreto MIMS del 24 settembre 2021, in Gazzetta Ufficiale il 22 ottobre 2021, “deve coincidere con il richiedente o con la denominazione sociale in caso di incaricato di società”.

Bonus revisione auto 2023: le istruzioni per richiedere il contributo

È comunque possibile controllare lo stato di avanzamento della pratica accedendo alla stessa piattaforma e visualizzando lo stato della richiesta di cui alla targa del veicolo revisionato.

È possibile richiedere un solo contributo per un solo veicolo, una sola volta per tutta la durata dell’iniziativa, è quindi da considerare anche la eventuale richiesta già presentate dal 2021, anno di inizio della campagna per lo stesso veicolo o per altri mezzi intestati al soggetto richiedente.

Nelle FAQ, risposte a domande frequenti, è possibile trovare altre ulteriori indicazioni di ordine pratico quali la possibilità di cancellare eventuali richieste errate “entro 3 giorni, dall’inserimento della stessa, direttamente sulla piattaforma e richiedere nuovamente un contributo per lo stesso o un altro veicolo salvo disponibilità di fondi ministeriali”.

Fondi che la Legge di Bilancio 2021 ha indicato all’articolo 1 comma 707 in 4 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023.

Altre indicazioni contenute nelle FAQ riguardano il mancato riconoscimento del numero di targa:

“In questo caso è necessario rivolgersi all’UMC (ufficio motorizzazione civile) di competenza per individuare la natura dell’anomalia (numero di targa non presente in archivio o semplicemente errore di digitazione ecc..)”.

Per la richiesta riguardante le minicar vengono fornite le seguenti indicazioni:

“Se si è in possesso di una minicar 50cc, per richiedere il contributo è necessario inserire il CIC (riportato sulla carta di circolazione) e selezionare la categoria Ciclomotore.

Se si è in possesso di una minicar con cilindrata superiore a 50cc, per richiedere il contributo è necessario inserire la targa e selezionare la categoria Motoveicolo.”

Una procedura semplice ed efficace che potrebbe essere di esempio per molte altre, particolarmente nel comparto tributario, ben più complesse ed appesantite da inutile sovrabbondanza di richieste di dati già a disposizione della PA.

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