Sanatoria bonus ricerca e sviluppo, proroga della scadenza al 30 novembre 2023

Tommaso Gavi - Dichiarazioni e adempimenti

La Legge di Bilancio 2023, il cui testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 dicembre, prevede la proroga della scadenza al 30 novembre 2023. Viene spostato in avanti il termine di riversamento spontaneo del bonus ricerca e sviluppo per i soggetti che lo hanno utilizzato indebitamente in compensazione

Sanatoria bonus ricerca e sviluppo, proroga della scadenza al 30 novembre 2023

Nuova proroga per la sanatoria del bonus ricerca e sviluppo con la Legge di Bilancio 2023.

Il rinvio della scadenza era già stato stato previsto dal Decreto Aiuti ter e dalla legge di conversione, pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 2 dicembre 2022.

La stessa proroga al 31 ottobre era stata anticipata dal comunicato stampa del MEF ma la Manovra approvata ha spostato ulteriormente in avanti il termine al 30 novembre 2023.

La procedura per il riversamento spontaneo del credito d’imposta si può applicare alle agevolazioni maturate tra il 2015 e il 2019.

Oltre alla proroga è prevista un’altra novità: le certificazioni degli investimenti possono essere richieste a patto che le violazioni relative all’utilizzo dei crediti non siano state già constatate con processo verbale di constatazione.

Sanatoria bonus ricerca e sviluppo: nuova proroga della scadenza al 30 novembre 2023 con la Legge di Bilancio

A ridosso della scadenza della sanatoria del bonus ricerca e sviluppo il MEF aveva annunciato il rinvio.

Per chi ha percepito in modo indebito i crediti d’imposta c’è ancora tempo per attivare la procedura per la restituzione delle somme.

Il primo spostamento in avanti del termine di un anno era stato previsto dal Decreto Aiuti ter. e dalla rispettiva legge di conversione.

Ad anticiparlo era stato il comunicato stampa del 29 ottobre scorso, pubblicato sul portale istituzionale il 31 ottobre 2022.

Al rinvio del termine previsto per il 30 settembre si era, quindi, aggiunta la proroga al 31 ottobre 2022 e poi il nuovo spostamento in avanti di un anno.

Successivamente è intervenuta la Legge di Bilancio, il cui testo è stato approvato in via definitiva lo scorso 29 dicembre 2022 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo stesso giorno.

La Manovra contiene una nuova proroga per il riversamento spontaneo: la scadenza passa dal 31 ottobre al 30 novembre 2023.

Vengono inoltre introdotte modifiche per la disciplina delle certificazioni che le imprese possono richiedere per attestare la qualificazione dei propri investimenti nell’ambito delle attività che rientrano nell’agevolazione.

Tali certificazioni possono essere richieste a patto che le violazioni relative all’utilizzo dei crediti d’imposta non siano state già constatate con il processo verbale di constatazione.

A prevederlo è il comma 272 dell’articolo 1 della Legge 29 dicembre 2022, numero 197.

Sanatoria bonus ricerca e sviluppo: regolarizzazione esclusa con documenti falsi e fatture per operazioni inesistenti

Vediamo chi può beneficiare della procedura che permette la regolarizzazione.

Innanzitutto tale possibilità è preclusa nei seguenti casi:

  • condotte fraudolente;
  • simulazioni o utilizzo di documenti falsi e fatture per operazioni inesistenti;
  • mancanza di idonea documentazione per dimostrare il sostenimento delle spese ammissibili.

Una zona grigia è rappresentata dai casi in cui l’Agenzia delle Entrate mette in dubbio il requisito della novità dell’attività, che farebbe venire meno il diritto all’agevolazione: tali casi non possono essere ritenuti inesistenti, tutt’al più possono rientrare tra i crediti non spettanti.

I casi in questione, quindi, dovrebbero poter rientrare tra quelli che aprono alla possibilità di regolarizzazione della situazione.

Come già chiarito, le agevolazioni che possono essere regolarizzate sono quelle maturate nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019.

Nella comunicazione all’Agenzia delle Entrate dovranno quindi essere comunicati i seguenti dati:

  • il periodo di maturazione del credito d’imposta;
  • l’ammontare del credito oggetto di riversamento spontaneo;
  • i dati e gli elementi richiesti a dimostrazione delle attività e delle spese ammissibili.

Dopo il via libera dell’Agenzia delle Entrate gli importi potranno essere pagati in massimo tre rate.

Nel caso di rateizzazione la prima rata dovrà essere pagata entro il 16 dicembre di ciascun anno 2023, 2024 e 2025.

Per la seconda e la terza rata dovranno essere aggiunti al pagamento gli interessi legali a decorrere dal 17 dicembre 2023.

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