Pagamenti in contanti fino al limite di 10.000 euro, ma con obbligo di versare una tassa e apporre un contrassegno sulla fattura. Focus su uno degli emendamenti segnalati alla Legge di Bilancio 2026
Limite all’uso dei contanti più alto dal 2026, ma con una tassa obbligatoria a carico di chi effettua i pagamenti.
Trova spazio nel fascicolo degli emendamenti segnalati alla Legge di Bilancio 2026 anche la proposta avanzata dai senatori Gelmetti, Ambrogio, Nocco e Russo di Fratelli d’Italia per rendere più fluido l’uso dei contanti.
Sulla soglia ad oggi fissata a 5.000 euro si punta a un rialzo, fino a 10.000 euro, prevedendo però la contestuale istituzione di una speciale imposta di bollo.
Limite contanti a 10.000 euro ma con tassa obbligatoria: cosa prevede l’emendamento alla Manovra 2026
Nel lavoro di “potatura” ai circa 6.000 emendamenti presentati alla Legge di Bilancio 2026 è rimasta in campo la proposta di rivedere il tetto all’uso dei contati.
Tra gli emendamenti segnalati c’è infatti anche la proposta di prevedere un rialzo al limite per l’uso dei contanti, con la parallela introduzione di un’imposta speciale a carico di chi effettua pagamenti cash.
Il testo della modifica depositata in Commissione Bilancio del Senato prevede in particolare l’istituzione, dal 1° gennaio 2026, di un’imposta di bollo speciale, pari a 500 euro, per i pagamenti con contanti di valore compreso tra i 5.001 e i 10.000 euro.
Una via per superare la soglia attuale di 5.000 euro, vincolandone però l’utilizzo al versamento di una “tassa speciale”. L’obbligo interesserebbe sia i soggetti residenti che i non residenti, e scatterebbe per l’acquisto di beni e servizi effettuati in Italia oltre il limite ordinario.
Uso dei contanti sopra i 5.000 euro, fattura elettronica e bollo con contrassegno
L’emendamento prevede poi specifiche regole anche per il fornitore del bene o il prestatore del servizio. Viene ribadito l’obbligo di emissione della fattura per i pagamenti in contanti superiori a 5.000 euro ed entro il limite di 10.000 euro.
In aggiunta, si specifica che il versamento dell’imposta di bollo è in capo all’acquirente, chiamato ad apporre sulla fattura un contrassegno stampato su carta.
Il digitale si incrocia quindi con l’analogico: dopo aver applicato il contrassegno è previsto, sempre per chi compra, l’obbligo di consegnare la fattura al fornitore, al fine di consentire i controlli dell’Agenzia delle Entrate.
Questi quindi i dettagli della proposta entrata tra quelle che saranno discusse in Commissione Bilancio del Senato, chiamata ora a vagliare punto per punto i 400 emendamenti circa che puntano a ridefinire i contorni di una Manovra definita “prudente”, ma ricca di nodi da sciogliere.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Limite contanti a 10.000 euro ma con tassa obbligatoria: cosa può cambiare dal 2026