IVA acquisti intracomunitari, quali adempimenti per le cessioni da parte di piccole imprese UE?

Tommaso Gavi - IVA

IVA acquisti intracomunitari, quali obblighi sono previsti nel caso di cessioni da piccole imprese UE nei confronti di un contribuente in regime forfettario? Lo spiega la risposta all'interpello numero 431 del 23 agosto 2022 dell'Agenzia delle Entrate. Il soggetto passivo italiano emette l'autofattura senza l'applicazione dell'imposta ma non compila l'elenco riepilogativo degli acquisti intracomunitari di beni.

IVA acquisti intracomunitari, quali adempimenti per le cessioni da parte di piccole imprese UE?

IVA acquisti intracomunitari, quali obblighi si devono rispettare e quali adempimenti si devono porre in essere per le cessioni effettuate da piccole imprese UE nei confronti di un contribuente in regime forfettario?

Gli acquisti di beni effettuati da un soggetto italiano da un operatore di un altro Stato membro dell’UE, sottoposto al regime delle piccole imprese, non sono considerati acquisti intracomunitari.

Lo chiarisce la risposta all’interpello numero 431 del 23 agosto 2022 dell’Agenzia delle Entrate.

Tali operazioni sono rilevanti ai fini IVA nello stato membro, a prescindere dal regime adottato dal soggetto italiano.

IVA acquisti intracomunitari, quali adempimenti per le cessioni da parte di piccole imprese UE?

Possono essere considerati acquisti intracomunitari quelli realizzati da un contribuente italiano in regime forfettario da un operatore in un altro Stato membro dell’UE, che rientra nel regime delle piccole imprese?

A fornire chiarimenti sul tema è l’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello numero 431 del 23 agosto 2022.

Agenzia delle Entrate - Risposta all’interpello numero 431 del 23 agosto 2022
IVA - acquisti intracomunitari effettuati da un soggetto in regime forfettario presso un fornitore UE che usufruisce del regime speciale delle piccole imprese.

Lo spunto per i chiarimenti nasce dall’istante, un soggetto italiano che applica il regime forfettario, e che chiede conferma sugli adempimenti derivanti dalle operazioni che intende realizzare.

Nello specifico il soggetto ha l’intenzione di intrattenere rapporti commerciali con operatori ungheresi che rientrano nel regime giuridico delle piccole imprese nel paese UE.

L’ammontare degli acquisti supera i 10 mila euro e il contribuente italiano chiede lumi sugli obblighi legati all’IVA.

Il soggetto passivo italiano intende comunque emettere l’autofattura senza l’applicazione dell’imposta indiretta ai fini della documentazione dell’acquisto. Lo stesso non compilerebbe, però, l’elenco riepilogativo degli acquisti intracomunitari di beni.

A parere dell’istante, a prescindere dall’importo complessivo degli acquisti, se il venditore è un’operatore di uno Stato membro in regime delle piccole imprese, tali acquisti non si considerano intracomunitari. Sarebbero, infatti, operazioni rilevanti ai fini IVA nello stato membro.

L’Agenzia delle Entrate sposa la soluzione proposta dal contribuente italiano e riepiloga obblighi e adempimenti ai fini IVA, sulla base della normativa e della prassi.

IVA acquisti intracomunitari, non incide il regime del contribuente italiano

Nel confermare le azioni che intende effettuare l’istante, l’Agenzia delle Entrate richiama il quadro normativo di riferimento, relativo al caso in esame.

L’articolo 38, comma 5, lettera d), del d.l. 30 agosto 1993, n. 331, prevede quanto di seguito riportato:

“Non costituiscono acquisti intracomunitari: ...d) gli acquisti di beni se il cedente beneficia nel proprio Stato membro dell’esonero disposto per le piccole imprese.”

La Direttiva 2006/112 permette modalità semplificate di imposizione e riscossione dell’imposta per le operazioni attive effettuate alle piccole imprese, entro determinati limiti di esonero.

Non possono quindi considerarsi cessioni di beni intracomunitarie quelle effettuate nei confronti di altri operatori stabiliti in un altro Stato membro dell’UE.

Come già spiegato, il comma 5, lettera d), dell’ articolo 38 del d.l. 30 agosto 1993, n. 331, stabilisce che non si considerano acquisti intracomunitari le operazioni che riguardano i beni acquistati da qualsiasi operatore italiano, se il soggetto cedente rientra nel regime speciale.

Chiarimenti in materia sono stati forniti con la circolare numero 26/E del 21 giugno 2010.

Il documento di prassi spiega che nel caso di un:

"Soggetto passivo d’imposta italiano IT1 che effettua acquisti di beni presso un operatore di altro Stato membro sottoposto al regime delle piccole imprese: IT1 non effettua l’acquisto intracomunitario, in quanto si deve supporre che trattasi di operazione rilevante ai fini IVA nello Stato membro di origine. IT1, se non ha ricevuto dal proprio dante causa un’apposita documentazione rappresentativa dell’operazione, emette comunque autofattura senza applicazione dell’imposta per documentare l’acquisto e non compila l’elenco riepilogativo degli acquisti di intracomunitari di beni"

La soluzione proposta dall’istante è quindi condivisibile dal momento che gli adempimenti si applicano indipendentemente dal regime in cui rientra l’operatore italiano.

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