Dichiarazione IMU obbligatoria anche per l’esenzione prima casa?

La dichiarazione IMU deve essere presentata entro la scadenza del 30 giugno 2023 anche al fine di beneficiare di esenzioni o riduzioni dal pagamento dell'imposta. L'invio non è tuttavia necessario in relazione alla prima casa e, alla luce delle ultime novità, viene meno l'obbligo dichiarativo anche per i coniugi con diversa residenza

Dichiarazione IMU obbligatoria anche per l'esenzione prima casa?

La dichiarazione IMU è uno degli adempimenti fiscali in calendario nel mese di giugno e la scadenza per l’invio è fissata per la fine del mese.

Entro il 30 giugno 2023 è necessario inviare la dichiarazione IMU sia per il 2023 che per il 2022, tenuto conto della proroga del termine di invio prevista dal Decreto Milleproroghe.

L’obbligo di invio della dichiarazione annuale sorge in caso di variazioni circa le condizioni per l’applicazione dell’IMU e quindi anche al fine di fruire di esenzioni e agevolazioni sull’importo dovuto.

Presentare la dichiarazione IMU non è tuttavia necessario per l’esenzione sulla prima casa.

Dichiarazione IMU obbligatoria anche per l’esenzione prima casa?

Così come riportato nelle istruzioni ministeriali relative alla dichiarazione IMU, l’obbligo di presentazione entro la scadenza del 30 giugno ricorre nei casi in cui sono intervenute variazioni rispetto alle dichiarazioni già presentate e, comunque, in caso di modifiche che non sono conoscibili dal Comune di riferimento.

Presentare la dichiarazione annuale non è quindi sempre obbligatorio e nel caso specifico non è necessario l’invio in caso di acquisto della prima casa qualora sia adibita ad abitazione principale.

Questo perché le informazioni utili al riconoscimento dell’esenzione sono già note all’Ente locale, che tramite le proprie banche dati può visualizzare se il contribuente è residente nell’immobile e, accedendo agli archivi catastali, potrà inoltre prendere visione della presenza o meno di altre abitazioni di proprietà sulle quali sorge invece l’obbligo di versamento.

A specificare i casi in cui sarà necessario presentare la dichiarazione IMU 2023 sono le istruzioni MEF, che suddivide le situazioni in cui si ha diritto a riduzioni dell’imposta e in quelle per le quali il Comune non è in possesso di informazioni rilevanti ai fini della determinazione delle somme dovute.

Nella prima fattispecie rientrano ad esempio i fabbricati di interesse storico o artistico, quelli dichiarati inagibili o inabitabili e quindi non utilizzati o ancora gli immobili concessi in comodato d’uso a parenti in linea retta entro il primo grado, per i quali l’importo dovuto è dimezzato.

Tra le situazioni per le quali l’invio è invece necessario per completare le informazioni a disposizione del proprio Comune vi sono le casistiche degli immobili assegnati ai soci di cooperative edilizie a proprietà indivisa, o ancora gli immobili esenti perché adibiti ad usi culturali oppure quelli che nel corso dell’anno hanno acquisito o perso il diritto all’esenzione IMU.

Questi alcuni dei casi in cui, al contrario di quanto previsto per l’esenzione sulla prima casa, l’invio della dichiarazione IMU 2023 sarà obbligatorio.

Dichiarazione IMU 2023, istruzioni ancora da allineare alle ultime novità sulla definizione di abitazione principale

In vista della scadenza della dichiarazione IMU 2023 bisognerà prestare inoltre particolare attenzione alle ultime novità e, in particolare, alla nuova definizione di abitazione principale che ha sancito il diritto all’esenzione per i coniugi con residenza diversa.

Non risultano infatti ancora aggiornate le istruzioni ufficiali del MEF, nelle quali è quindi ancora indicata la regola precedente alla pronuncia della Corte Costituzionale n. 209 del 13 ottobre 2022, che prevedeva la possibilità per i coniugi residenti in immobili differenti situati nello stesso o in un diverso Comune di beneficiare dell’esenzione su un solo immobile, la cui scelta doveva essere effettuata proprio mediante la presentazione della dichiarazione IMU.

Il diritto all’esonero è ora doppio, alla luce della nuova definizione di abitazione principale che slega i requisiti del possessore dell’immobile da quelli del proprio nucleo familiare.

È quindi superata la necessità di rispettare il duplice requisito della residenza anagrafica e della dimora abituale non solo per il possessore ma anche per il suo nucleo familiare.

Una novità che fa venir conseguentemente meno l’obbligo dichiarativo per i coniugi con diversa residenza tenuto conto che l’esenzione spetta ora su ambedue gli immobili, nel rispetto del requisito della dimora abituale. Dal MEF si attende ora l’aggiornamento delle istruzioni relative alla dichiarazione IMU, destinato però ad arrivare fuori tempo massimo.

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