Concordato preventivo biennale: torna il tachimetro fiscale

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazione dei redditi

Concordato preventivo biennale 2025/2026, al via la campagna di invito all'adesione dell'Agenzia delle Entrate. Nel Cassetto Fiscale delle partite IVA torna il tachimetro e le lettere con lo spauracchio dei controlli

Concordato preventivo biennale: torna il tachimetro fiscale

Concordato preventivo biennale 2025/2026, torna nel Cassetto Fiscale delle partite IVA il “tachimetro”, con una lettera dell’Agenzia delle Entrate a ridosso della scadenza per l’adesione.

Con l’avvicinarsi del termine del 30 settembre, parte la campagna comunicativa e torna lo “spauracchio” dei maggiori controlli verso chi non aderirà al patto con il Fisco per il prossimo biennio.

Le lettere evidenziano inoltre l’opportunità del ravvedimento speciale, la sanatoria abbinata al concordato preventivo biennale 2025/2026 che permette di versare un’imposta agevolata per mettere in ordine i conti delle annualità dal 2019 al 2023.

Concordato 2025/2026, torna il tachimetro: nel Cassetto Fiscale le lettere dell’Agenzia delle Entrate

Parte con ritardo, rispetto allo scorso anno, la campagna dell’Agenzia delle Entrate per promuovere il concordato preventivo biennale.

Dopo mesi di silenzio, prende il via la fase di invio delle lettere ai titolari di partita IVA destinatari del patto fiscale per il biennio 2025/2026, con un modello che ricalca lo schema adottato lo scorso anno. In parallelo si attiva anche il MEF, che ha aggiornato la pagina informativa e lo spot promozionale.

Le lettere, recapitate nel Cassetto Fiscale e segnalate da Italia Oggi, richiamano in campo lo strumento del tachimetro fiscale già usato lo scorso anno, che suddivide le partite IVA in tre fasce e in tre colori sulla base del grado di affidabilità fiscale ricavato dagli ISA per il periodo d’imposta 2023:

  • rosso in caso di ISA da 0 a 5,99, quindi scarso livello di affidabilità fiscale;
  • giallo in caso di ISA da 6 a 7,99, affidabilità fiscale media;
  • verde in caso di ISA da 8 a 10, elevata affidabilità fiscale e accesso ai benefici premiali.

La ratio del semaforo di affidabilità fiscale è di consentire un’analisi semplificata della propria situazione e, di conseguenza, dei vantaggi derivanti dall’adesione al concordato preventivo biennale. Il patto con il Fisco punta infatti proprio a favorire il raggiungimento dell’ISA 10 nel corso del biennio, consentendo l’accesso a tutti i benefici premiali per le partite IVA più affidabili.

Concordato preventivo 2025/2025, bastone-carota: lo spauracchio dei controlli e il ravvedimento agevolato

La struttura della campagna di promozione del concordato non cambia neppure sul fronte delle modalità di comunicazione delle conseguenze per chi non accetta la proposta elaborata per il biennio 2025/2026.

Nelle lettere recapitate nel Cassetto Fiscale è infatti posto in evidenza che, per espressa previsione normativa, l’Agenzia e la Guardia di Finanza impiegheranno maggiore capacità operativa nei confronti dei soggetti che non aderiranno al concordato preventivo biennale o che ne decadranno.

All’alert sul rischio controlli si affianca poi il calcolo dei vantaggi del ravvedimento speciale, la sanatoria abbinata al concordato anche per il biennio 2025/2026 e che permette di regolarizzare a costo ultra agevolato le violazioni dal 2019 al 2023.

Per ciascuna annualità l’importo dovuto è calcolato su una base imponibile forfettaria, determinata in base al punteggio ISA, tassata con un’aliquota flat per la quale torna nuovamente centrale il grado di affidabilità fiscale conseguito.

L’Agenzia delle Entrate fornisce quindi un calcolo del conto dovuto con il fine di incentivare le adesioni al concordato preventivo, con un occhio anche ai pro della sanatoria sul pregresso.

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