Cessione e assegnazione agevolata: i commercialisti chiedono la proroga del termine del 30 settembre

Giuseppe Guarasci - Commercialisti ed esperti contabili

Si avvicina il termine di scadenza del 30 settembre per il perfezionamento delle operazioni di cessione e assegnazione agevolata di beni ai soci. Il CNDCEC chiede la proroga in una lettera al Viceministro dell’Economia

Cessione e assegnazione agevolata: i commercialisti chiedono la proroga del termine del 30 settembre

Si valuta l’ipotesi di una proroga del termine per l’assegnazione e la cessione agevolata di beni ai soci e di trasformazione agevolata in società semplice delle società commerciali.

Si tratta della scadenza prevista per il 30 settembre dalla Legge di Bilancio per la stipula degli atti di assegnazione, cessione e trasformazione e per il versamento della prima rata delle imposte sostitutive dovute.

Il CNDCEC ha chiesto un’estensione del termine in una lettera indirizzata al Viceministro dell’Economia.

La proposta è quella di arrivare al 30 novembre 2023, data fissata per la seconda rata, ed effettuate un unico pagamento, senza così incidere sulla prospettiva di gettito per l’anno finanziario in corso.

Cessione e assegnazione agevolata: i commercialisti chiedono la proroga del termine del 30 settembre

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) ha chiesto al Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, di concedere più tempo per il perfezionamento delle operazioni di assegnazione e cessione agevolata di beni ai soci e di trasformazione agevolata in società semplice delle società commerciali.

La richiesta di proroga del termine del 30 settembre, si legge nel comunicato stampa del 31 agosto, è stata avanzata dal Presidente de Nuccio in una lettera.

La Legge di Bilancio 2023, infatti, ha previsto un regime fiscale agevolato per l’assegnazione e la cessione ai soci di alcuni beni mobili e immobili iscritti in pubblici registri, non utilizzati come beni strumentali nell’attività propria dell’impresa, e anche per la trasformazione in società semplici delle società che hanno per oggetto esclusivo o principale la gestione degli stessi beni.

Nello specifico, per le società che risultano non operative in almeno due dei tre periodi d’imposta precedenti a quello in corso al momento dell’assegnazione, della cessione o della trasformazione, la Manovra ha introdotto un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive pari all’8 o al 10,5 per cento.

La prima scadenza utile per procedere con il versamento (60 per cento dell’imposta), da effettuare tramite modello F24, è stata fissata al 30 settembre. La seconda rata, per il restante 40 per cento, deve essere pagata entro il 30 novembre 2023.

Cessione e assegnazione agevolata, CNDCEC: pagamento unico al 30 novembre 2023

È proprio il termine di scadenza del 30 settembre, l’oggetto della lettera del Presidente del CNDCEC indirizzata al Viceministro Leo con la quale sottolinea l’esigenza di una proroga.

Come specificato dal numero uno della categoria, infatti, molti professionisti hanno segnalato il fatto che il termine così ravvicinato rischia di precludere la possibilità di accedere alle disposizioni agevolative per numerosi contribuenti.

Questo per via della frequente complessità intrinseca alle operazioni e a causa della concomitanza con i numerosi adempimenti fiscali che hanno caratterizzato i mesi scorsi.

La richiesta del presidente de Nuccio, dunque, è quella di valutare una estensione del termine, che potrebbe essere quello del 30 novembre 2023.

In questo modo, si avrebbe la possibilità di perfezionare gli atti senza incidere sui flussi di cassa attesi in termini di finanza pubblica, dato che si verserebbe in un’unica soluzione l’intero importo delle imposte sostitutive dovute.

“Una proposta che risponde all’obiettivo di far produrre pienamente alla norma gli effetti per i quali è stata emanata e che, al contempo, non inciderebbe sulla prospettiva di gettito per l’anno finanziario in corso, anzi, con ogni evidenza, consentirebbe la riscossione di maggiori imposte sostitutive.”

Vedremo ora quale sarà la risposta del MEF e se ci sarà un’apertura verso la proposta avanzata dal CNDCEC.

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