Bonus donne 2023: a quali settori e professioni si applica l’esonero contributivo

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Il Ministero del Lavoro nel decreto n. 327 del 16 novembre 2022 individua per il prossimo anno i settori e le professioni in cui sarà possibile applicare il bonus donne 2023. Si tratta dell'esonero contributivo previsto per l'assunzione di lavoratrici svantaggiate che operano in settori con elevato gender gap, in particolare costruzioni e trasporti.

Bonus donne 2023: a quali settori e professioni si applica l'esonero contributivo

Bonus donne 2023: a quali settori e professioni sarà possibile applicare l’esonero contributivo?

Gli incentivi per l’assunzione sono previsti per lavoratrici svantaggiate che operano in settori con un elevato gender gap, cioè una forte disparità di genere, nello specifico superiore al 25 per cento.

Il Ministero del Lavoro, nel decreto n. 327 del 16 novembre 2022, ha individuato per il prossimo anno gli ambiti in cui sarà applicato lo sgravio contributivo.

Il settore con il gender gap maggiore si conferma quello delle costruzioni con un tasso di disparità dell’82 per cento.

Bonus donne 2023: a quali settori e professioni si applica l’esonero contributivo

Il Ministero del Lavoro come ogni anno ha pubblicato il decreto attraverso il quale individua i settori e le professioni caratterizzate da un elevato gender gap ai fini dell’applicazione del bonus donne.

Si tratta dell’incentivo previsto dalla legge n. 92/2012 (articolo 4, comma 11) per agevolare l’assunzione di lavoratrici svantaggiate impiegate in settori caratterizzati da una disparità di genere superiore al 25 per cento (Regolamento UE n. 651/2014 art. 2, punto 4, lett. f).

Per il 2023 tali settori e professioni sono stati specificati nel decreto interministeriale n. 327 del 16 novembre 2022.

Questi sono stati individuati sulla base delle elaborazioni effettuate dall’ISTAT in relazione al tasso di disparità medio del 2021, che è pari al 9,5 per cento.

I settori in cui sarà possibile assumere lavoratrici svantaggiate beneficiando dell’esonero contributivo sono:

  • agricoltura;
  • industria;
  • servizi.

In particolare, come mostrato nella tabella il settore con il tasso di disparità di genere maggiore è quello delle costruzioni (82 per cento) mentre il divario è minore nei servizi della Pubblica Amministrazione.

SEZIONI ATECO 2007 Percentuale Maschi Percentuali Femmine Tasso di disparità
Agricoltura
Agricoltura 74 26 48
Industria
Costruzioni 91 9 82
Ind. estrattiva 84,2 15,8 68,5
Acqua e gestione rifiuti 82,3 17,7 64,7
Ind. manifatturiera 73,3 26,7 46,6
Ind. energetica 72,2 27,8 44,4
Servizi
Trasporto e magazzinaggio 79 21 58,1
Informazione e comunicazione 68,6 31,4 37,3
Servizi generali della PA 64,8 35,2 29,6
Totale 54,8 45,2 9,5

Per quanto riguarda le professioni, il gender gap più ampio si riscontra tra gli ufficiali delle forze armate (96,5 per cento) e nella conduzione di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento (95,7 per cento), come riportato nella tabella.

SEZIONI ATECO 2007 Percentuale Maschi Percentuali Femmine Tasso di disparità
91 - Ufficiali delle forze armate 98,3 1,7 96,5
74 - Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento 97,9 2,1 95,7
92 - Sergenti, sovraintendenti e marescialli delle forze armate 97,5 2,5 95
62 - Artigiani ed operai metalmeccanici specializzati e installatori e manutentori di attrezzature elettriche ed elettroniche 97,3 2,17 94,6
93 - Truppa delle forze armate 95,9 4,1 91,8
61 - Artigiani e operai specializzati dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici 95,9 4,1 91,8
64 - Agricoltori e operai specializzati dell’agricoltura, delle foreste, della zootecnia, della pesca e della caccia 86,1 13,9 72,6
71 - Conduttori di impianti industriali 84,8 15,2 69,7
31 - Professioni tecniche in campo scientifico, ingegneristico e della produzione 83,2 16,8 66,4
84 - Professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nellecostruzioni 81,4 18,6 62,9
22 - Ingegneri, architetti e professioni assimilate 80,2 19,8 60,4
12 - Imprenditori, amministratori e direttori di grandi aziende 77,8 22,2 55,6
21 - Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali 77,5 22,5 55
63 - Artigiani ed operai specializzati della meccanica di precisione, dell’artigianato artistico, della stampa ed assimilati 76,3 23,7 52,5
83 - Professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca 76 24 51,9
72 - Operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti almontaggio 70,2 29,8 40,4
13 - Imprenditori e responsabili di piccole aziende 66,6 33,4 33,3
73 - Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare 64,2 35,8 28,4
65 - Artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari, del legno, del tessile, dell’abbigliamento, delle pelli, del cuoio e dell’industria dello spettacolo 61,6 38,4 23,2
81 - Professioni non qualificate nel commercio e nei servizi 58,5 41,5 17,1
11 - Membri dei corpi legislativi e di governo, dirigenti ed equiparati dell’amministrazione pubblica, nella magistratura, nei servizi di sanità, istruzione e ricerca e nelle organizzazioni di interesse nazionale esovranazionale 57,5 42,5 15
Totale 54,8 45,2 9,5

Bonus donne 2023: come funziona l’incentivo all’assunzione

Il bonus donne, in generale, si applica alle lavoratrici caratterizzate da diverse condizioni di svantaggio. Non sono previsti limiti di età, gli unici requisiti per potere beneficiare dell’agevolazione sono i seguenti:

  • assenza di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e residenza in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea;
  • assenza di un impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni senza limiti di residenza;
  • assenza di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e attività lavorativa in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere.

L’esonero, inoltre, si applica anche per l’assunzione di donne con almeno 50 anni d’età e disoccupate da più di un anno.

La Legge di Bilancio 2021 ha portato l’esonero contributivo al 100 per cento, nel limite massimo di importo di 6.000 euro, per il biennio 2021 e 2022. Dal 2023, salvo interventi nella prossima Legge di Bilancio, lo sgravio tornerà al 50 per cento.

Il decreto del Ministero del Lavoro, quindi, definisce la platea di lavoratrici a cui è applicabile l’esonero previsto dal bonus donne e che sono impiegate in settori con elevato gender gap.

Ministero del Lavoro - Decreto n. 327 del 16 novembre 2022
Decreto interministeriale del 16 novembre 2022 che individua - per l’anno 2023 - i settori e le professioni caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% il valore medio annuo, per l’applicazione degli incentivi all’assunzione previsti dall’articolo 4, commi 8-11, della Legge 92/2012

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