Un bonus per l'affitto o l'acquisto della casa in comuni montani, per favorire lo sviluppo e il ripopolamento delle zone. La nuova legge delega prevede diverse tipologie di credito d'imposta

Tra le nuove agevolazioni previste per favorire lo sviluppo dei comuni montani c’è anche il bonus per l’affitto o l’acquisto di una nuova casa.
La legge n. 131/2025 prevede diverse tipologie di credito d’imposta che mirano ad incentivare il ripopolamento delle zone montane.
Dall’agevolazione per il personale scolastico e sanitario a quella per chi acquista e ristruttura abitazioni principali di montagna.
Vediamo in dettaglio come funzionano i nuovi incentivi e chi può beneficiarne.
Bonus casa nei comuni di montagna: come funziona la nuova agevolazione
Non solo smart working vista monti, bonus nascite e incentivi per l’avvio di nuove attività, la nuova legge n. 131/2025 contiene anche altre misure per favorire lo sviluppo dei comuni montani.
Il nuovo provvedimento, infatti, oltre alla tutela del territorio e degli ecosistemi prevede anche una serie di interventi in settori strategici come la scuola, la sanità, i trasporti e le economie locali.
Tra questi anche quello che potremmo definire un bonus casa: diverse tipologie di credito d’imposta per incentivare il trasferimento in comuni di montagna.
Per quanto riguarda le agevolazioni relative all’immobiliare, i crediti d’imposta sono di due tipi:
- uno volto a favorire il trasferimento del personale sanitario e scolastico nei comuni agevolati;
- l’altro per incentivare l’acquisto e la ristrutturazione di abitazioni principali di montagna.
Partiamo dalla prima agevolazione, prevista dagli articoli 6 e 7 della citata legge con l’obiettivo di contenere la spesa connessa al trasferimento in un comune montano. Questa, infatti, prevede a partire dal 2025 il riconoscimento di un credito d’imposta in favore:
- del personale sanitario che presta servizio in strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali o che svolgono attività di medico di base, pediatra di libera scelta, specialista ambulatoriale interno e veterinario in detti comuni;
- del personale scolastico che presta servizio nelle scuole di montagna di ogni ordine e grado.
Il bonus permette ai beneficiari (impegnati ovviamente in attività scolastiche o sanitarie) di coprire parte delle spese per l’affitto o l’acquisto dell’abitazione nel comune stesso o in un comune limitrofo.
Il credito, da utilizzare in dichiarazione dei redditi, è riconosciuto in misura pari al minor importo tra il 60 per cento del canone annuo di locazione dell’immobile (dell’importo del finanziamento) e l’ammontare di 2.500 euro.
L’agevolazione è riconosciuta con una maggiorazione (minor importo tra il 75 per cento del canone/finanziamento e 3.500 euro) nel caso in cui nei territori del comune montano, con meno di 5.000 abitanti, è presente una delle minoranze linguistiche storiche (legge n. 482/1999), che rappresenta almeno il 15 per cento dei residenti.
Il credito d’imposta è riconosciuto nel limite complessivo di 20 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025 sia per i sanitari che per il comparto scolastico, è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi e non è cumulabile con il tax credit per l’acquisto/ristrutturazione della casa descritto di seguito e con la detrazione prevista dal TUIR agli articoli 15, comma 1, lett. b) e 16.
Bonus acquisto e ristrutturazione nei comuni montani
L’articolo 27 della legge con interventi a sostegno dei comuni montani prevede, invece, un’altra tipologia di credito d’imposta.
Questa volta l’agevolazione non è limitata a specifiche categorie di lavoratori e lavorativi ma a tutte le persone fisiche che, tramite un finanziamento ipotecario o fondiario, intendono acquistare o ristrutturare una casa da adibire ad abitazione principale nei comuni montani.
In questo caso, l’agevolazione è riconosciuta per cinque periodi d’imposta, compreso quello nel corso del quale è acceso il finanziamento.
Il credito d’imposta è commisurato all’ammontare degli interessi passivi dovuti sul finanziamento, nei limiti delle risorse disponibili, cioè 16 milioni di euro annui dal 2025.
Gli unici requisiti richiesti ai beneficiari sono:
- avere meno di 41 anni d’età nell’anno in cui è acceso il mutuo;
- non richiedere l’agevolazione per le abitazioni di tipo signorile, ville, castelli e palazzi di particolare pregio storico ed artistico, che rientrano nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
Il credito d’imposta è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi e non è cumulabile con le altre tipologie di tax credit previste dalla legge n. 131/2025 e con la detrazione prevista dal TUIR all’articolo 15, comma 1, lett. b).
Un apposito decreto del Ministero per gli affari regionali e le autonomie, di concerto con il Ministro dell’economia, da adottare entro 60 giorni, definirà i criteri e le modalità di concessione del credito.
Per quanto riguarda l’individuazione dei comuni montani beneficiari delle agevolazioni, l’articolo 2 della legge 131/2025 delega il Governo ad emanare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore un DPCM che stabilisca i criteri di classificazione dei comuni montani beneficiari delle agevolazioni.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus casa nei comuni di montagna: come funziona la nuova agevolazione