Assegno unico, dall’importo variabile alle scarse informazioni: tutti i nodi ancora da sciogliere

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

A più di un anno dalla sua introduzione, l'assegno unico continua a far discutere per le regole che rendono poco chiaro il nuovo strumento a sostegno delle famiglie. L'importo è soggetto a variazioni mensili dovute a conguagli a credito o a debito, non c'è una data di pagamento fissa e mancano informazioni dettagliate per i beneficiari. Tanti i nodi ancora da sciogliere

Assegno unico, dall'importo variabile alle scarse informazioni: tutti i nodi ancora da sciogliere

Per l’assegno unico non c’è pace.

Dopo il periodo di ritardi nel pagamento e conguagli dell’importo che ha caratterizzato le erogazioni delle scorse mensilità, continuano le segnalazioni relative a problematiche in merito alle somme riconosciute.

Basta fare un giro veloce sui canali social dell’INPS per rendersi conto che il nuovo strumento introdotto per il sostegno alla genitorialità, in vigore dal 1° marzo dello scorso anno, continua a raccogliere critiche e malcontento.

Alla base c’è la scarsità di informazioni dettagliate circa le operazioni effettuate mensilmente dall’INPS, che causano le variazioni dell’importo e i ritardi nel pagamento dell’assegno unico. Neppure la nuova funzionalità disponibile sul portale dedicato riesce a fare luce sui motivi dei ricalcoli continui.

Assegno unico, dall’importo variabile alle scarse informazioni: tutti i nodi ancora da sciogliere

Introdotto dal 1° marzo 2022, l’assegno unico e universale per i figli a carico ha preso il posto delle precedenti agevolazioni riconosciute alle famiglie, dalle detrazioni fiscali in busta paga agli assegni al nucleo familiare.

L’assegno unico spetta per un importo variabile in base al numero di figli presenti nel nucleo familiare, è calibrato sulla base dell’ISEE e prevede alcune specifiche maggiorazioni in caso, ad esempio, di famiglie numerose o di genitori lavoratori.

Regole di calcolo che rendono non sempre semplice determinare l’importo effettivamente spettante, non solo per i soggetti beneficiari ma per l’INPS stesso.

Periodicamente vengono infatti effettuate procedure di controllo centralizzate che portano a conguagli positivi o negativi. Così è successo ad esempio nel mese di maggio, e le procedure di ricalcolo hanno conseguentemente portato al ritardo nelle tempistiche di erogazione dell’assegno unico.

Legittimamente quindi l’Istituto monitora la nuova prestazione economica riconosciuta alle famiglie, ma altrettanto legittimamente i percettori dell’assegno unico lamentano la scarsità di informazioni di dettaglio.

Guardando all’ultima fase di controlli, ancora oggi si segnalano alcune situazioni di criticità e sulle pagine social dell’INPS c’è chi evidenzia che per l’assegno unico del mese di giugno si sono verificati nuovi cambiamenti nell’importo riconosciuto.

L’importo dell’assegno unico è quindi variabile, come evidenzia lo stesso INPS in risposta ai quesiti posti dagli utenti, sottolineando che i conguagli fanno salire o scendere l’ammontare erogato.

Assegno unico con informazioni frammentate e poco chiare

Con l’introduzione dell’assegno unico l’INPS è stata chiamata a gestire una prestazione che, guardando agli ultimi dati dell’Osservatorio statistico dell’Istituto, è erogata a 5.485.677 richiedenti per un totale di 8.723.621 figli. Numeri importanti che richiedono una macchina organizzativa perfettamente oliata e preparata.

Così pare non essere, nonostante le numerose novità introdotte nel corso degli ultimi mesi per cercare di rendere più chiaro e lineare l’assegno unico.

L’ultima delle funzionalità introdotte si lega proprio alle operazioni continue di ricalcolo e controllo degli importi erogati ed è stata lanciata dal 10 giugno. A partire da questa data sul portale del sito INPS dedicato all’assegno unico è disponibile un pannello denominato “Conguagli” che consente di tener traccia delle operazioni di ricalcolo effettuate sulla prestazione spettante.

Non è tuttavia possibile visualizzare mediante la nuova funzionalità le ragioni alla base dell’accredito di ulteriori somme o, al contrario, della decurtazione dell’importo dell’assegno unico.

Una mancanza non da poco, tenuto conto del bisogno non ancora soddisfatto di rendere l’assegno unico più trasparente per i suoi beneficiari.

Il cammino è quindi ancora in salita, e quel che è chiaro è che il processo per l’introduzione di un unico strumento economico a sostegno della genitorialità non ha centrato l’obiettivo della chiarezza.

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