Assegno unico di maggio in ritardo? L’INPS spiega perché non è ancora arrivato

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Assegno unico di maggio in ritardo: il motivo è legato ad operazioni centralizzate di conguaglio in corso che stanno rallentando l'accredito delle somme spettanti. A spiegare perché non è ancora arrivato è la stessa INPS nella pagina dedicata alle agevolazioni per le famiglie

Assegno unico di maggio in ritardo? L'INPS spiega perché non è ancora arrivato

Assegno unico di maggio in ritardo: sono diverse le segnalazioni relative al mancato pagamento dell’importo spettante e, dopo diverse sollecitazioni, è l’INPS a spiegare il perché.

Chi non ha ancora ricevuto l’assegno unico nelle consuete date rientra probabilmente tra le casistiche per le quali sono in corso controlli centralizzati da parte dell’Istituto.

Un’operazione di conguaglio che potrà portare al riconoscimento di ulteriori somme, anche alla luce delle ultime novità introdotte, o al contrario al recupero degli importi non spettanti.

Perché non è ancora arrivato quindi l’assegno unico di maggio? Tardiva presentazione dell’ISEE, nuove nascite e verifiche sulle maggiorazioni sono alcuni dei casi al centro dei controlli centralizzati in corso.

Per ricevere via email gli aggiornamenti gratuiti di Informazione Fiscale in materia di assegno unico, agevolazioni in busta paga ed altri aggiornamenti fiscali le lettrici ed i lettori interessati possono iscriversi gratuitamente alla nostra newsletter, un aggiornamento fiscale al giorno via email dal lunedì alla domenica alle 13.00

Iscriviti alla nostra newsletter


Assegno unico di maggio in ritardo? L’INPS spiega perché non è ancora arrivato

Il pagamento dell’assegno unico è solitamente effettuato entro due finestre temporali: dal 10 al 20 del mese vengono erogate le somme per le quali non sono intervenute modifiche rispetto ai periodi precedenti, mentre in caso di variazioni o per le nuove domande si parte dal 20 e si arriva alla fine del mese di riferimento.

Questi i tempi canonici comunicati dall’INPS con il nuovo calendario dei pagamenti, ma a maggio si sono verificati notevoli ritardi nell’accredito dell’importo riconosciuto.

Diverse le segnalazioni di famiglie per le quali, arrivati ormai a ridosso della fine del mese, non è ancora arrivato l’assegno unico spettante.

Dopo giorni di silenzio e di attesa, a spiegare i motivi dei ritardi nel riconoscimento dell’assegno unico di maggio è stato l’INPS e, in particolare, è sulla pagina Facebook INPS.PerLaFamiglia dedicata alle agevolazioni per le famiglie che sono riportati gli ultimi aggiornamenti.

Questo il contenuto del post pubblicato nelle ultime ore:

“per l’erogazione di alcuni assegni unici per il mese di maggio si sono verificati dei differimenti per la quasi totalità legati all’effettuazione di un’operazione centralizzata che dovrà determinare il conguaglio positivo o negativo spettante.

Ciò nei casi di presentazione tardi di ISEE, calcolo della settima e ottava mensilità, nuove nascite oppure rettifiche di ISEE e riconoscimenti o recupero di maggiorazioni non spettanti.

Le operazioni di conguaglio potranno interessare anche i prossimi pagamenti.

Nei prossimi giorni vi forniremo ulteriori informazioni.”

Assegno unico di maggio in ritardo: conguaglio dell’importo in arrivo

Quali sono quindi i casi in cui l’INPS ha confermato i ritardi nell’accredito dell’assegno unico? Si tratta essenzialmente delle famiglie che nei prossimi giorni saranno destinatarie di un conguaglio, positivo o negativo.

Queste le situazioni illustrate nel post pubblicato sulla pagina social dell’Istituto:

  • tardiva presentazione dell’ISEE;
  • calcolo della settima e dell’ottava mensilità;
  • nuove nascite;
  • rettifiche di ISEE già presentati;
  • riconoscimento o recupero delle maggiorazioni non spettanti.

Chi non ha ancora ricevuto l’importo dell’assegno unico di maggio rientra quindi tra i casi in cui sono in corso le operazioni centralizzate di controllo da parte dell’INPS, che potranno portare a due diverse situazioni.

In caso di arretrati o riconoscimento di importi più elevati, il conguaglio sarà a credito e comporterà quindi un aumento dell’assegno unico riconosciuto. Su questo punto si ricorda che con il Decreto Lavoro sono state previste alcune novità in materia di maggiorazioni: l’aumento in caso di genitori lavoratori, pari a 30 euro, sarà riconosciuto anche alle famiglie con un solo genitore vedovo e lavoratore.

Se al contrario i controlli centralizzati in corso dovessero determinare il ricalcolo in negativo dell’assegno unico, l’importo erogato risulterà più basso rispetto alle precedenti mensilità. Questo ad esempio in caso di accredito di maggiorazioni non spettanti o ancora di presentazione di un modello ISEE di valore più elevato, che incide conseguentemente sul calcolo dell’importo mensile riconosciuto.

Come controllare la data di pagamento dell’assegno unico

In chiusura, e in attesa di ulteriori aggiornamenti da parte dell’INPS, si ricorda che per sapere quando sarà accreditato l’assegno unico è possibile accedere al portale dell’Istituto e, all’interno dell’Home Page, verificare la presenza di comunicazioni nel Centro Notifiche.

Cliccando sulla notifica inviata dall’INPS sarà quindi possibile visualizzare l’importo dell’assegno unico disposto così come la data di valuta, ossia il giorno in cui le somme saranno effettivamente disponibili sul conto corrente indicato in sede di presentazione della domanda.

Le somme erogate, così come la relativa data di valuta, sono inoltre notificate all’interno del “Fascicolo Previdenziale del Cittadino”, sotto la voce “Pagamenti”.

Non solo: anche all’interno della sezione del sito dedicata all’assegno unico per i figli a carico è possibile consultare gli accrediti mensili ricevuti, per tenere traccia delle somme già pagate e di quelle ancora in attesa di pagamento.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network