Assegno di inclusione: in arrivo SMS dall’INPS

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

A luglio scatta il primo stop al pagamento dell'assegno di inclusione. Le famiglie interessate riceveranno un SMS dall'INPS con le istruzioni da seguire

Assegno di inclusione: in arrivo SMS dall'INPS

Per molte famiglie quello di giugno sarà l’ultimo pagamento dell’assegno di inclusione.

A luglio, infatti, scadono i 18 mesi di fruizione del sostegno economico previsti dalla normativa per chi ha cominciato a ricevere l’ADI da gennaio 2024.

Ad ogni modo, è comunque possibile chiedere il rinnovo della prestazione per un ulteriore anno.

L’INPS sta per inviare un SMS alle famiglie interessate per avvisarle della sospensione fornire le istruzioni per presentare una nuova domanda.

Assegno di inclusione: in arrivo SMS dall’INPS

Domani, 27 giugno, è il giorno del nuovo pagamento dell’assegno di inclusione per le famiglie con almeno un minore, una persona disabile, una con più di 60 anni oppure una in condizioni di svantaggio.

Per molte famiglie, però, questa sarà l’ultima mensilità del sussidio economico. A luglio, infatti, terminano i 18 mesi di fruizione continuativa previsti dalla normativa, un termine che riguarda in particolare chi ha iniziato a ricevere l’ADI da gennaio 2024, cioè da quando è stato introdotto.

Per chi ha cominciato a ricevere la prestazione appena disponibile, quindi, la prima scadenza è appunto quella di giugno 2025.

Si tratta di circa 400.000 famiglie, per un totale di circa 900.000 persone, che da luglio si vedranno sospendere l’erogazione del beneficio.

Ad avvisare gli interessati sarà lo stesso INPS. Come annunciato nel comunicato stampa diffuso il 26 giugno, l’istituto invierà un SMS alle famiglie che hanno raggiunto il limite dei 18 mesi continuativi di fruizione dell’ADI.

È bene ricordare che dal mese di luglio, sarà possibile presentare una nuova domanda per il rinnovo del beneficio, il quale avrà una durata massima di 12 mesi.

Il messaggio che sarà inviato alle famiglie, fa sapere l’INPS, avviserà i beneficiati della sospensione del pagamento e fornirà le istruzioni per presentare la domanda di rinnovo.

Il testo riporta:

“Hai percepito le 18 mensilità di ADI. Per riprendere a ricevere la prestazione, potrai presentare una nuova domanda dal prossimo mese.”

Per semplificare il processo di rinnovo, spiega l’INPS, i nuclei familiari che non hanno subito variazioni nella composizione rispetto a quanto dichiarato nella precedente domanda non dovranno iscriversi nuovamente al SIISL né sottoscrivere un nuovo Patto di attivazione (PAD).

Il modello di domanda, che resta invariato, potrà essere presentato da un qualsiasi componente maggiorenne del nucleo.

Al contrario, nel caso ci siano stati cambiamenti nel nucleo familiare, dopo la presentazione della domanda dovrà essere seguita la procedura ordinaria di iscrizione al SIISL e di sottoscrizione del PAD.

INPS - Comunicato stampa del 26 giugno 2025
Assegno di Inclusione (ADI): aggiornamenti

Assegno di inclusione: richiesta di rinnovo da luglio, primo pagamento ad agosto

Il rinnovo dell’assegno unico dopo i primi 18 mesi di fruizione, dunque, non è automatico ma bisogna fare domanda.

Naturalmente, le famiglie beneficiarie dovranno mantenere il possesso dei requisiti previsti per la fruizione, che restano quelli individuati dal decreto Lavoro e modificati dalla Legge di Bilancio 2025:

  • Requisiti di cittadinanza, di residenza e di soggiorno:
    • il richiedente deve essere cittadino UE o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo oppure titolare dello status di protezione internazionale;
    • residente in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo;
    • residenza in Italia dei componenti del nucleo familiare che rientrano nel parametro della scala di equivalenza.
  • Requisiti relativi alla condizione economica:
    • il nucleo familiare del richiedente deve avere un valore ISEE valido non superiore a 10.140 euro (9.360 euro nel 2024);
    • un reddito familiare inferiore a 6.500 euro annui (6.000 nel 2024), moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza corrispondente (in caso di nucleo composto interamente da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni oppure da persone con almeno 67 anni e da altri familiari disabili o non autosufficienti, la soglia sale a 8.190 euro annui moltiplicata per la scala di equivalenza). Questa soglia è ulteriormente aumentata a 10.140 euro se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto (deve risultare dalla dichiarazione sostitutiva unica (DSU) resa ai fini ISEE).
  • Requisiti patrimoniali:
    • un valore ai fini IMU del patrimonio immobiliare (diverso dalla casa di abitazione) non superiore a 30.000 euro; tale importo va calcolato decurtando dal patrimonio immobiliare complessivo il valore ai fini IMU della casa di abitazione fino ad un massimo di 150.000 euro;
    • un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro, incrementati di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo (questi massimali sono incrementati di altri 5.000 euro per ogni componente disabile e di 7.500 euro per ogni componente con disabilità grave o non autosufficiente).
  • Requisiti relativi al godimento di beni durevoli e ad altri indicatori del tenore di vita:
    • nessun componente del nucleo deve risultare intestatario o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o di motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei 36 mesi precedenti;
    • nessun componente del nucleo deve risultare intestatario o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto o aeromobili;
    • non essere stati sottoposti a misura cautelare o di prevenzione e non essere stati condannati in via definitiva nei dieci anni precedenti la richiesta;
    • non risultare disoccupati per dimissioni volontarie, nei 12 mesi successivi alla data delle dimissioni. (escluse dimissioni per giusta causa e risoluzione consensuale del rapporto).

Facendo domanda a luglio, i pagamenti dell’ADI dovrebbero ripartire da agosto, con la prima delle 12 nuove mensilità.

Sul punto è intervenuta poco fa la Ministra del lavoro, Marina Calderone, la quale ha annunciato che nel prossimo Consiglio dei Ministri, previsto per lunedì, sarà proposta una norma per garantire ai beneficiari dell’ADI un contributo straordinario per compensare la sospensione del pagamento di un mese prevista dalla normativa attuale.

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